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SPETTACOLO LUOGO SICURO; LE DICHIARAZIONI DI FRANCESCHINI

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Non sarà ridotto ulteriormente il limite degli spettatori. È perentorio l’annuncio del Ministro della Cultura Dario Franceschini che, tramite l’agenzia ANSA, smentisce le sempre più insistenti voci di una nuova stretta da parte del Governo, come tra l’altro paventato da molto operatori del settore anche tramite le colonne del nostro portale.

Continuo a leggere interviste e dichiarazioni o a ricevere appelli del mondo dello spettacolo – afferma il ministro – sulla presunta volontà del Governo di ridurre il limite di 200 persone al chiuso e di 1000 all’aperto per spettacolo dal vivo e cinema. Non esiste questo rischio“.

Un parziale sospiro di sollievo, quindi, per gli operatori del settore.

Nel dpcm saranno confermati – prosegue Franceschini – questi limiti con la conferma della possibilità delle regioni di derogare. E le deroghe sino ad oggi concesse con ordinanze regionali verranno fatte salve proprio con il dpcm“.

Esprime soddisfazione il presidente di Agis Carlo Fontana. “

“Le parole di Franceschini, oltre ad essere di grande importanza per un settore, quello dello spettacolo, che ha pagato in questi duri mesi un prezzo altissimo, recepiscono le richieste che proprio qualche giorno fa l’AGIS, attraverso una lettera, aveva avanzato al Presidente del Consiglio, Prof. Giuseppe Conte, ed allo stesso Ministro, indicando, successivamente, attraverso uno studio la sicurezza dei luoghi di spettacolo”.

Difendere il settore, metterlo al centro di una visione politica generale – sottolinea Fontana – è quanto mai necessario, proprio perché esso rappresenta un collante sociale imprescindibile per il nostro Paese oltre che un volano economico incontestabile”.

“Nel ringraziare il Ministro Dario Franceschini e la sua struttura, a partire dal Segretario Generale, Salvo Nastasi, mi auguro – conclude il Presidente AGIS – che si possa proseguire, nel pieno rispetto delle norme a tutela della salute pubblica, ad individuare strumenti idonei al rilancio di tutto il settore”.

Pur non venendo recepita, quindi, la richiesta sempre più pressante da parte degli operatori dello spettacolo, di non porre dei vincoli numerici standard per il massimo di spettatori, si da la possibilità alle regioni di poter derogare a questi limiti, consentendo a seconda dei casi – si auspica – l’accesso ad un numero massimo di spettatori anche maggiore, pur rispettando scrupolosamente il distanziamento interpersonale. Allo stato attuale, per fare un esempio, in un teatro da duemila posti in cui, distanziati, potrebbero partecipare ottocento spettatori, senza un intervento da parte della propria regione, il limite resta a tutt’oggi quello di duecento.

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Lavoro nel campo della comunicazione e mi occupo di teatro come regista e attore e di radio come speaker e conduttore. Ho scritto e scrivo su numerose testate.

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