Il teatro fa 21. Come le edizioni dei Premi Le Maschere del Teatro Italiano 2024, che Tullio Solenghi conduce da oltre vent’anni, con la convinzione che «premiare il teatro sia un segno di civiltà per il Paese».
La cerimonia di premiazione si è svolta giovedì sera sul palco del Teatro Argentina di Roma, trasmessa da Rai Uno.
Ideato nel 2002 dal regista Luca De Fusco (attualmente direttore artistico della Fondazione Teatro di Roma) e dal giornalista Maurizio Giammusso, il Premio è da quest’anno promosso e organizzato dalla Fondazione Teatro di Roma con il Patrocinio dell’Agis (Associazione Generale Italiana dello Spettacolo) e celebra il meglio degli spettacoli e degli artisti protagonisti andati in scena nella passata Stagione.
Alla sensibilità di Tullio Solenghi, Le Maschere del Teatro Italiano ha affidato anche quest’anno il compito di valorizzare la ricchezza delle esperienze creative, la molteplicità delle espressioni produttive e i linguaggi artistici della scena teatrale, rendendo festosa la cerimonia che si è aperta con il suo esilarante monologo dall’Amleto shakespeariano aggiornato ai tempi della globalizzazione, Amleto multietnico; scaldando poi la serata con la scorribanda comica e profonda del sodale compagno d’arte Massimo Lopez nel suo stile inconfondibile da Frank Sinatra a vari Papi.
Tra le autorità invitate a salire sul palcoscenico per la consegna di alcuni dei premi delle tredici categorie, si sono alternati il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e il Sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri . Nell’occasione, il primo cittadino ha espresso anche il suo impegno a riaprire il Teatro Valle di Roma per la stagione 2025-26, dopo i lavori di restaurazione:
«Noi al Valle teniamo tantissimo, un gioiello che ha fatto la storia del teatro e della cultura di Roma, dell’Italia e del mondo. Un teatro antico, del 1727. Noi ci stiamo lavorando con grande intensità. Anzi, posso dire che stiamo lavorando per mettere più risorse perché questo restauro fa scoprire tante cose. Vogliamo che si possa utilizzare anche l’orchestra, vogliamo che ci sia un impianto antincendio adeguato alle caratteristiche storiche – ha dichiarato Roberto Gualtieri -.
Vogliamo che il progetto sia adeguato a questo straordinario teatro perché possa operare nella stagione 2025-26. Questo è il nostro impegno perché possa preparare al meglio il centenario del 2027. Ce la mettiamo tutta perché amiamo il teatro. Ringrazio Luca De Fusco, Francesco Siciliano, Gianni Letta e tutti quanti hanno reso possibile portare questo prestigioso premio a Roma, che ci onora. Voglio salutare le grandi donne e uomini di teatro che sono qui e tutte le maestranze che rendono possibile il sogno del teatro, che sta continuando e sta avendo più successo di quanto molti temevano. Per me è un grande orgoglio e una grande gioia».
Alla serata erano presenti anche il Presidente Francesco Siciliano e Direttore Luca De Fusco in rappresentanza del Teatro di Roma. E ancora diverse le presenze istituzionali in sala, tra cui il Sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi e il Giudice della Corte Costituzionale Filippo Patroni Griffi; nutrita la schiera di addetti ai lavori, personalità della cultura, del giornalismo, artiste e artisti che hanno affollato la platea. Tra loro Maddalena Crippa, Pamela Villoresi, Eduardo Scarpetta e Rocco Papaleo, chiamati a premiare alcuni dei finalisti in concorso.
A Liv Ferracchiati è andato il Premio Migliore spettacolo di prosa per la pièce Come tremano le cose riflesse nell’acqua, prodotta dal Piccolo Teatro di Milano, a cui si aggiunge anche il riconoscimento a Giovanni Cannata come Migliore attore/attrice emergente.
È Peter Stein a ricevere il Premio Migliore regia per Crisi di nervi, spettacolo prodotto da Tieffe Teatro Milano e Teatro Biondo Palermo.
Tris di premi per De Gasperi: l’Europa brucia, diretto da Carmelo Rifici e prodotto dal Teatro Stabile di Bolzano, che si aggiudica il Premio Migliore attore protagonista assegnato a Paolo Pierobon, il riconoscimento come Migliore attore non protagonista a Giovanni Crippa ed è premiato anche nella categoria Migliore autore di novità italiana assegnato ad Angela Demattè.
A Maria Paiato è conferito il premio Migliore attrice protagonista per Boston Marriage, una coproduzione Centro Teatrale Bresciano e Biondo di Palermo; a cui si affianca il Premio Migliore attrice non protagonista andato a Manuela Mandracchia per Agosto a Osage County con regia di Filippo Dini, prodotto dal Teatro Stabile di Torino; mentre il Migliore interprete di monologo è Peppino Mazzotta per Radio Argo Suite di Teatro Rossosimona.
Si continua con le categorie Migliore scenografo conferito a Marco Rossi e Francesca Sgariboldi per L’albergo dei poveri, una coproduzione del Teatro di Roma e Piccolo di Milano, diretta da Massimo Popolizio; Miglior costumista a Marta Crisolini Malatesta per Anna Karenina con la regia di Luca De Fusco, coprodotto dal Teatro Stabile di Catania con il Biondo Palermo; inoltre, Migliori musiche a Giovanni Sollima per Aiace diretto da Luca Micheletti e Migliori luci a Gaetano La Mela per Esercizi di stile con la regia di Emanuela Pistone, prodotto dallo Stabile di Catania.
Tra le novità dell’edizione di quest’anno l’istituzione del Premio Speciale Internazionale intitolato a Maurizio Scaparro, regista, critico teatrale e politico, ma soprattutto uomo di teatro riconosciuto a livello internazionale, consegnato da Masolino D’Amico allo spagnolo Juan Mayorga, uno degli autori più rappresentativi del nostro tempo. Infine, come di consueto, sono stati conferiti due Premi Speciali: al regista, scenografo e costumista Pierluigi Pizzi il Premio alla carriera consegnato direttamente dal Presidente della Giuria Gianni Letta; mentre a Daniela Bortignoni, direttrice dell’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, il Premio alla memoria Graziella Lonardi Buontempo consegnatole dalla nipoteGabriella Lonardi e Luca De Fusco.