Un messaggio chiaro ed inequivocabile, la violenza sulle donne è aberrante e quanto di più distante dal nostro mondo e da tutto quello che rappresentano i teatri di tradizione italiani. In occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 25 novembre l’ATIT si è unita, colorando di rosso le facciate dei teatri associati. Un messaggio partito dal Teatro Regio di Parma che ha coinvolto tutto lo stivale.
“Un teatro è un teatro è un teatro”. È parafrasando Gertrude Stein che possiamo rispondere alla domanda “a cosa serve il teatro?”, che serpeggia in momenti storici in cui questi luoghi non sono in grado di esercitare la parte più visibile della propria attività, la performance teatrale, com’è nel caso attuale, a causa dell’ulteriore ondata della pandemia. Ed è in virtù della sua natura, pubblica e civile, che il Teatro non può e non deve mai rinunciare a offrire il proprio palcoscenico a sostegno dei valori fondamentali di ogni democrazia, anche in momenti come questo, in cui, come emerge dai dati divulgati dal Ministero dell’Interno e dall’Istat, in Italia un terzo delle donne vittime di violenza nel 2020 è stato riscontrato nei primi tre mesi del lockdown (aprile-maggio-giugno). Il Teatro rinnova dunque la sua testimonianza a farsi portavoce dei valori di libertà, dignità, rispetto che la ispirano, proponendo il secondo atto della campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, #neancheperfinta, realizzata già nel 2019 e da allora condivisa da alcune delle maggiori istituzioni teatrali e musicali italiane, oltre che da numerose associazioni e singoli uomini e donne, ragazzi e ragazze.
Il teatro, l’opera, il melodramma, la danza raccontano (quasi) sempre di protagoniste tragiche, eroine dalla personalità forte, madri, mogli, figlie, sorelle che soccombono alla crudeltà di padri, fratelli, mariti, amanti, violenti, usurpatori, assassini. Quelle storie raccontate ed evocate in musica, per finzione, sono ancora oggi costantemente sotto i nostri occhi, possiamo anche in questo momento leggerle nelle pagine della cronaca, ogni giorno. Un Paese civile non può accettare che ciò continui ad accadere. #neancheperfinta.“
Le dichiarazioni di Anna Maria Meo, direttrice del Teatro Regio di Parma
Il segnale dato dai Teatri Italiani di Tradizione che hanno scelto di aderire all’iniziativa #neancheperfinta è fondamentale e testimonia quanto il teatro viva nel presente e sia lo specchio con cui la società quotidianamente si confronta. Ringrazio il Teatro Regio di Parma per aver proposto l’iniziativa ad ATIT che se ne è fatta subito promotrice e tutti i colleghi per aver aderito con un chiaro segno di senso di responsabilità e di visibile impegno. Il 25 novembre, i teatri si sono simbolicamente illuminati per stigmatizzare la violenza contro le donne come principale e più atroce residuato di una società maschilista, non più in sintonia con la contemporaneità. I teatri, attraverso testi e musiche immortali, da sempre raccontano vicende dalle quali oggi possiamo trarre spunto per nuove riflessioni e per imparare il rispetto reciproco.
La chiosa di Luciano Messi, Presidente di ATIT.
I teatri coinvolti
Bergamo – Teatro Donizetti
Brescia- Teatro Grande
Ferrara – Teatro Comunale
Jesi – Teatro Pergolesi
Livorno – Teatro Goldoni
Macerata – Arena Sferisterio
Modena – Teatro Comunale Luciano Pavarotti
Novara – Teatro Coccia
Parma – Teatro Regio
Piacenza – Teatro Municipale
Reggio Emilia – Teatro Municipale Romolo Valli
Rovigo – Teatro Sociale
Treviso – Teatro Comunale Mario Del Monaco