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Cinema, l’allarme delle sale cinematografiche della Sicilia

Le sale cinematografiche siciliane soffrono, con un trend di presenze in calo del 30% rispetto al 2019. Si è acceso un faro sullo stato di salute
delle strutture destinate al grande schermo al secondo convegno regionale organizzato da Anec Sicilia: “Sala
cinematografica, quale futuro? Prospettive e proposte”

Tempo di lettura: 3 minuti

Le sale cinematografiche in Sicilia soffrono e chiedono a gran voce un aiuto per salvare il proprio futuro. È la richiesta collettiva degli esercenti cinematografici aderenti ad Anec (Associazione Nazionale Esercenti Cinema) Sicilia, che mercoledì 19 giugno si sono riuniti a Palermo in occasione del convegno “Sala cinematografica, quale futuro? Prospettive e proposte” al Palazzo dei Normanni, a cui hanno partecipato esercenti, esperti del settore ed esponenti istituzionali.

La situazione in Sicilia negli ultimi anni è andata peggiorando. Se nel 2019 sono stati registrati 6 milioni di spettatori, nel 2023 si è avuto un drastico calo con poco più di 4 milioni di presenze.  Circa un terzo degli spettatori in meno, nell’arco di quattro anni. Un dato influenzato molto anche dalla pandemia e dei rincari delle bollette, che hanno. costretto molti esercenti ad abbassare le saracinesche.

La situazione diventa ancora più preoccupante se analizziamo i dati della prima parte del 2024 – spiega su Repubblica Rosario Drago, esercente di Mazara del Vallo – perché si registra un milione di spettatori. Se si mantiene questo andamento prevediamo che a fine anno saranno circa tre milioni gli spettatori che vanno al cinema. Una perdita del 50 per cento rispetto al 2019E se in quell’anno le sale attive in Sicilia erano 278, a oggi sono 234”.

Parliamo di circa quaranta sale, alcune chiuse – definitivamente o temporaneamente –, altre trasformate per far fronte alla crisi economica.

Non è solo una questione meramente economica secondo Andrea Peria Giaconia, presidente dell’Anec Palermo. “Salvare una sala a Petralia Sottana significa salvare un presidio culturale e di legalità. Ed è anche per questo che chiediamo al governo regionale di accendere un focus sul settore e, perché no, per la prima volta di accedere in Finanziaria. D’altronde siamo l’unica categoria dello spettacolo, rispetto alle compagnie teatrali private e non, a non avere una risorsa economica finanziaria“.

Basterebbero tre milioni di euro per dare una boccata d’ossigeno alle 127 sale cinematografiche siciliane, con questi fondi potremmo in parte compensare i costi che derivano dagli affitti, dai mutui, dalle forniture di energie elettriche, sono dei costi gravosi che dobbiamo sostenere per 12 mesi e capita che in estate sull’Isola anche a causa del clima incassiamo molto poco” aggiunge il presidente Peria Giaconia.

L’obiettivo degli esercenti è quello di riportare il pubblico in sala, ma non solo. Fondamentale è operare su un piano strutturale che abbracci i giovani, un investimento nel pubblico del futuro.

Vogliamo che le scuole vadano al cinema, con nuovi progetti da realizzare nelle sale cinematografiche in rete con le scuole, l’Agis, l’Usr Sicilia e la Regione in maniera sinergica – ha dichiarato Giuseppe Gambina, presidente della delegazione Sicilia della FICE (Federazione Italiana Cinema d’Essai) –. Auspichiamo inoltre la costituzione di un comitato tecnico formato da esperti del mondo della scuola e del cinema e da rappresentanti delle istituzioni, che permetta alla rete di operare in maniera concreta. Immaginiamo anche percorsi extrascolastici, differenziati per età quali antidoti alla noia, alla solitudine, alla dipendenza dai social e dagli smartphone”.

Sul tema è intervenuta anche l’assessore regionale al Turismo, sport e spettacolo Elvira Amata alla fine del Convegno: “Credo che il confronto, come quello di oggi, sia un momento di crescita per tutti gli interlocutori: studieremo, in sinergia con l’assessorato alle Attività produttive, le azioni da mettere in campo per dare una boccata di ossigeno a questo settore, importantissimo per le sue ricadute sul turismo e sullo sviluppo economico dell’Isola, perché il mondo delle sale cinematografiche non va abbandonato, anzi va sostenuto riportando anche i giovani al cinema con il coinvolgimento delle università. Il cinema non deve rappresentare solo il passato ma è presente e futuro. Sarebbe interessante creare un osservatorio che monitori costantemente l’andamento delle sale cinematografiche per prevenire tutte le criticità così da affrontarle in tempo“.

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