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AL TEATRO DUSE DI BOLOGNA ‘IL POPOLO CHE SI OPPOSE ALL’ORRORE’

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La compagnia Fantateatro dedica una settimana intera alla Giornata internazionale della Memoria, che si celebra il 27 gennaio in ricordo delle vittime dell’Olocausto. Dal 25 al 31 gennaio, collegandosi alla pagina Facebook della compagnia diretta da Sandra Bertuzzi sarà possibile vedere lo spettacolo ‘Il popolo che si oppose all’orrore’, ispirato ai fatti realmente accaduti in Danimarca, durante l’occupazione nazista.

Grazie alla collaborazione del Teatro Duse di Bologna, che ha ospitato l’allestimento e le riprese video, l’intero spettacolo (consigliato dai 12 anni in su) è stato registrato per la trasmissione on line, al fine di far conoscere al pubblico una pagina poco nota della Shoah. Il biglietto (9,99 euro) si acquista tramite Paypal o con carta di credito, cliccando sull’apposito bottone all’interno della pagina evento Facebook corrispondente alla replica prescelta. Sono 12 le repliche previste da lunedì prossimo a domenica.

“Fantateatro – spiega la regista Sandra Bertuzzi – porta in scena questa toccante vicenda storica poco conosciuta, con la speranza di riuscire a trasmettere un messaggio di fiducia e di consapevolezza, raccontando un episodio ricco di umanità e di coraggio, di gloria e di forza morale, che brilla luminoso in uno dei periodi più cupi della storia”.

I fatti si svolgono in Danimarca, nel 1943. L’esercito nazista occupa il Paese da oltre due anni e la potenza politica e militare di Hitler sembra inarrestabile. Ma quando cominciano a trapelare notizie di un imminente rastrellamento dell’intera comunità ebraica, tutto il popolo danese sceglie di ribellarsi. Il re, i ministri e il Parlamento si stringono attorno ai loro concittadini, e mentre il Governo utilizza le sue risorse diplomatiche per ostacolare i piani tedeschi, un allarme viene inviato alle famiglie in pericolo. Per quattordici giorni gli ebrei danesi sono assistiti, nascosti e protetti da persone comuni che, spontaneamente, aiutano i propri compatrioti, diventati improvvisamente dei rifugiati. Su 7.000 ebrei, 6.500 riescono a salvarsi dai campi di concentramento, raggiungendo la Svezia con ogni tipo di imbarcazione.

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