La cultura va sostenuta, tutte le attività vanno sostenute. Il rischio è di perdere un patrimonio che riguarda la nostra identità. La perdita economica è ingente ma molto più grande sarebbe la perdita dello spirito. Molto è stato fatto per assicurare ristori adeguati ma va fatto molto di più. Soprattutto occorre rafforzare la tutela dei lavoratori e va colta l’opportunità del Next Generation per potenziare investimenti sul patrimonio culturale, sul capitale umano, le nuove tecnologie. Il ritorno alla normalità deve riguardare anche la cultura in tutte le sue forme. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario DRAGHI, in aula al Senato durante la sua replica agli interventi sulle dichiarazioni programmatiche.
Nel suo discorso al Paese, appena concluso, Draghi ha parlato di cittadinanza e di impegno civico, di investimento nel capitale umano attraverso la cultura e la formazione, e della ricchezza del nostro capitale sociale e del volontariato, di sostenibilità sociale e ambientale, di formazione. Ha parlato delle gravissime conseguenze del virus sule sistema economico intero e sulle aspettative di vita, sulla povertà, sempre più grave, della crisi dei giovani – scolastica e lavorativa -, della necessità di lavorare di più sul merito e sulla parità di genere, della necessità di una grande riforma del sistema sanitario territoriale e di un rafforzamento del sistema scolastico e della collaborazione tra pubblico e privato. Dobbiamo uscire da questa crisi insieme, affrontando la transizione, facendo ognuno la sua parte ritrovando nei valori fondanti di questo nostro Stato democratico e nella nostra identità culturale, le motivazioni, i valori e la volontà per raggiungere tutti insieme questi obiettivi.
“Esprimo davanti a voi, che siete i rappresentanti eletti degli italiani, l’auspicio che il desiderio e la necessità di costruire un futuro migliore orientino saggiamente le nostre decisioni. Nella speranza che i giovani italiani che prenderanno il nostro posto, anche qui in questa aula, ci ringrazino per il nostro lavoro e non abbiano di che rimproverarci per il nostro egoismo.”
Le parole del Presidente del Consiglio in Senato dimostrano la sua sensibilità nei confronti del mondo dello spettacolo e la volontà di dare seguito in modo concreto allo storico incontro con la delegazione AGIS il 10 febbraio.
Teatro, cinema, musica e danza insieme per far ripartire il settore e non perdere quella che lo stesso Premier ha definito identità.