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Festival, Musica

FABBRICA EUROPA FIRENZE PRESENTA: FESTIVAL AU DÉSERT FIRENZE

Tempo di lettura: 6 minuti

Da Timbuktu a Firenze

Il Festival au Désert Firenze nasce nel 2010 dalla collaborazione tra Festival au Désert di Essakane (Mali) e Fondazione Fabbrica Europa, e lavora per ospitare i grandi nomi della musica del mondo e far conoscere il meglio della world music attuale, in particolare da Mali, Nord Africa, Mediterraneo e Medio Oriente, in dialogo aperto con gli ambasciatori del “nomadismo” artistico internazionale. Dopo aver interpretato luoghi quali l’Anfiteatro delle Cascine, il Complesso delle Murate, la piazza e il Chiostro di Ognissanti, la spiaggia sull’Arno e il PARC, il Festival au Désert Firenze 2021 si svolgerà alla Manifattura Tabacchi, nel Loggiato di Palazzo Strozzi e nel Chiostro Grande di Santa Maria Novella.

Amadou & Mariam 

Tra i protagonisti di questa XII edizione, dal Mali arrivano i cantanti e musicisti non-vedenti AMADOU & MARIAM che da anni rappresentano un simbolo di apertura, riscatto e solarità. A Firenze – in duo sul palco esattamente come ai loro esordi – portano una versione intima e al tempo stesso raggiante della loro musica, per un concerto che regalerà tutta la profondità e l’essenza della loro terra.

Si segnala che il concerto è SOLD OUT in entrambe le date, 1 e 2 luglio.

“Oltre alla musica, che certamente rappresenta l’elemento distintivo del Festival – spiegano gli organizzatori – il delicato momento dal quale veniamo e la sempre più complessa situazione geopolitica del Sahel invita a riflettere su alcuni temi che sentiamo di evidenziare in maniera particolare anche per tenere sempre forte e acceso il legame con il Festival au Désert originario del Mali in attesa che torni a splendere”.

Mercoledì 30 giugno ore 19, il Festival au Désert Firenze aprirà alla Manifattura Tabacchi con l’incontro “Il Sahel conteso: conflitti locali, flussi transnazionali e rivalità strategiche”.

LUCA RAINERI aiuterà a capire cosa sta accadendo da mesi nel cuore dell’Africa subsahariana, con una attenzione alla condizione del Mali che proprio in queste settimane è scenario di un nuovo golpe militare. Raineri è ricercatore in Security Studies e Relazioni Internazionali presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Le sue aree di interesse includono la sicurezza africana, la geopolitica e i peace and conflict studies. La sua ricerca indaga sulle implicazioni di sicurezza dei fenomeni transnazionali e delle economie extra-legali, concentrandosi in particolare sulla regione del Sahara-Sahel.

Paolo Angeli-Jabel Kanuteh _ ph. Patrizia Ruggiero

Giovedì 1° luglio ore 18.30 presso il Loggiato di Palazzo Strozzi, appuntamento con IGIABA SCEGO e CHIARA PIAGGIO, curatrici del volume “Africana – Raccontare il continente al di là degli stereotipi”, in collaborazione con La Feltrinelli. “Africana” è uno strumento per capire quanto l’Africa non vada coniugata al singolare, ma al plurale. Uno strumento di difesa contro gli stereotipi e contro tutte quelle visioni che ancora vogliono descrivere questo enorme continente. “Africana” si pone l’obiettivo di aprire le porte ai lettori – sia a quelli già appassionati delle letterature del continente, sia a quelli completamente a digiuno – delle tante Afriche dentro l’Africa. Un continente moderno, giovane e creativo come pochi. Un continente dove la letteratura scorre come un fiume in piena.

La messa a punto del programma di Festival è stata condivisa e supportata da un gruppo di giovani, selezionati attraverso una call, che dal mese di maggio stanno partecipando all’attività organizzativa, con il supporto di tutor, attraverso appuntamenti settimanali e incontri con ospiti, artisti, esperti. Con tale percorso formativo, che si sviluppa su tre anni, Festival au Désert Firenze si pone l’obiettivo di aprirsi e promuovere visioni e paradigmi di una nuova generazione di operatori e operatrici culturali, ampliando la comprensione del settore musicale e alimentando strategie che possano preservare la diversità e l’unicità del Festival, a testimonianza di un sistema in fase di trasformazione.

Romarabeat
  • MERCOLEDÌ 30 GIUGNO


MANIFATTURA TABACCHI
ore 19:00 Il Sahel conteso: conflitti locali, flussi transnazionali e rivalità strategiche
Incontro con LUCA RAINERI, ricercatore in Security Studies e Relazioni Internazionali presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa
Ingresso libero fino a esaurimento posti

MANIFATTURA TABACCHI
ore 20:30 ROMARABEAT in concerto
Houcine Ataa, Ziad Trabelsi, Florian Mihai, Petre Nicolae, Primiano Di Biase, Simone Talone (Tunisia / Romania / Italia)
a seguire JABEL KANUTEH & PAOLO ANGELI in concerto (Gambia / Italia)
Ingresso gratuito su prenotazione (tel. 055 365707)

  • GIOVEDÌ 1° LUGLIO


LOGGIATO DI PALAZZO STROZZI
ore 18:30 Africana – Raccontare il continente al di là degli stereotipi
Incontro con IGIABA SCEGO e CHIARA PIAGGIO
, curatrici del volumein collaborazione con La FeltrinelliIngresso gratuito su prenotazione (tel. 055 365707)

CHIOSTRO GRANDE DI SANTA MARIA NOVELLA
ore 20:30 AMADOU & MARIAM in concerto (Mali)
>>> SOLD OUT

  • VENERDÌ 2 LUGLIO


CHIOSTRO GRANDE DI SANTA MARIA NOVELLA
ore 20:30 AMADOU & MARIAM in concerto (Mali)

>>> SOLD OUT

AMADOU & MARIAM.

Alla fine degli anni ’60 Amadou Bagayoko, chitarrista del gruppo pop Ambassadeurs du Motel de Bamako, conosce, all’Istituto per giovani non vedenti di Bamako, la cantante Mariam Doumbia. L’incontro si rivela decisivo per la vita professionale e privata dei due artisti che da quel momento diventano coppia fissa: lavorano insieme, si sposano, hanno tre figli, viaggiano e si esibiscono in tutta l’Africa, dal Burkina Faso alla Costa d’Avorio dove, nel 1988, producono 5 cassette del nigeriano Aliyu Maikano Adamu. La loro fama si estende per tutta l’Africa Occidentale, dove sono conosciuti come Amadou & Mariam, la coppia di non vedenti del Mali. Negli anni ’90 sbarcano in Europa, nel Regno Unito e soprattutto in Francia, dove entrano in contatto con altre realtà musicali: il blues americano, i ritmi cubani e indiani, la musica folk francese, tutti generi che vanno ad arricchire il loro stile, peraltro già improntato verso atmosfere blues. Verso la fine del millennio siglano contratti con Sonodisc e Polydor che si concretizzano con la pubblicazione di dischi inediti e la rimasterizzazione e la ristampa dei loro primi lavori.Il duo acquisisce grande visibilità quando una loro canzone, “Mon Amour, Ma Chérie”, viene selezionata come brano di apertura del cd della Putumayo “Mali To Memphis: An African-American Odyssey”, una raccolta che comprende mostri sacri del blues come Muddy Waters e John Lee Hooker. Dopo qualche tempo la coppia riesce a ritagliarsi un suo pubblico e una schiera di estimatori, entrando regolarmente nelle classifiche francesi. Una nuova svolta arriva, inattesa, grazie a Manu Chao che rimane incantato dai due musicisti quando ascolta un loro travolgente pezzo, “Chauffeurs”, presente nell’album “Wati” (2003). L’ex frontman dei Mano Negra è così entusiasta che decide di produrre personalmente il nuovo album di Amadou e Mariam che esce nel 2004 con il titolo “Dimanche à Bamako”. Il primo singolo estratto è “La Réalité”, brano dal vago sapore dance anni Settanta, ma le canzoni in cui il tocco dell’autore di “Clandestino” si fanno sentire maggiormente sono “Sénégal Fast Food”, “Camions Sauvages” e “Politic Amagni”, brillante pezzo di afro funky-rap dal testo politicamente esplicito.

ROMARABEAT.

La civiltà araba, diffusa in tutto il Mediterraneo, ha costellato il mondo occidentale di tesori di architettura, letteratura, pittura e musica. Le sue melodie e i suoi strumenti hanno profondamente influenzato la storia e la sensibilità musicale dell’Occidente, da Istanbul ai Balcani, dai regni del Maghreb alla Sicilia, fino in Andalusia. Accanto ai musicisti arabi che componevano e diffondevano questo repertorio troviamo altri eccellenti Interpreti di questa ricchissima tradizione: i Rom, artisti che dal nord Africa migravano in Andalusia e quelli che si spostavano dalla Turchia ai Balcani e si avvalevano della collaborazione di strumentisti locali che spesso erano gitanos (in Spagna) e tzigani (in Romania, Bulgaria e Grecia). Da qui nasce il progetto ROMARABEATche vuole ricreare quell’armonia musicale dal Maghreb ai Balcani.

JABEL KANUTEH & PAOLO ANGELI.

Jabel Kanuteh, kora e voce, e Paolo Angeli, chitarra sarda preparata e voce, propongono un concerto in cui le melodie tradizionali del Gambia si confrontano con quelle della Sardegna all’insegna dell’improvvisazione libera. Alla base, il racconto dell’abbandono della terra di origine, una fuga, ora gioiosa, ora dolorosa, che ha determinato i tratti somatici della loro contemporaneità. Il viaggio a ritroso nella memoria – un elemento naturale dell’essere umano, la cui voglia di avventura alimenta la curiosità del conoscere – è compiuto in solo dai due strumentisti per approdare alla formula del duo. Un concerto unico, con il mare come tratto di unione spirituale, che mette l’accento sul dramma quotidiano dell’emigrazione e che trova nella musica un ponte ideale per annullare i confini tra le due sponde del Mediterraneo.

Progetto realizzato con il sostegno di Regione Toscana, Comune di Firenze/Estate Fiorentina 2021, Fondazione CR Firenze con il contributo di Intesa Sanpaolo
in collaborazione con Florence Dance Festival, Manifattura Tabacchi, Fondazione Stensen, Fondazione Palazzo Strozzi, La Feltrinelli, Musicalista

  •  Tutti gli eventi si svolgeranno nel rispetto delle norme anti-contagio in vigore.
     Per l’accesso ai luoghi degli eventi sarà richiesto di compilare un’autodichiarazione.

INFO E PRENOTAZIONI:

tel. 055 365707 (lun > ven 10:00-13:00 / 14:00-17:00, sab 10:00-14:00)

www.fabbricaeuropa.net

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