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Fondo, un network per la creatività emergente

Tempo di lettura: 2 minuti

I 14 enti e strutture che compongono Fondo rispondono a obiettivi distinti all’interno del sistema teatrale e performativo, facendo fronte in questo modo a esigenze di lavoro differenziate rispetto alla produzione artistica, dallo sviluppo alla circuitazione

Un progetto condiviso da AMAT Associazione Marchigiana per le Attività Teatrali, Centrale Fies, ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione, Fondazione Fabbrica Europa, I Teatri di Reggio Emilia, L’arboreto – Teatro Dimora, Mattatoio di Roma / Azienda Speciale Palaexpo, OperaEstate Festival Veneto, Ravenna Teatro, Teatro Pubblico Campano, Teatro Pubblico Pugliese, Teatro Stabile dell’Umbria, Santarcangelo dei Teatri, Triennale Teatro Milano.

Il programma, della durata di un anno, prevede un supporto economico di 20.000€ (a progetto) destinato alla ricerca e alla produzione di un progetto creativo, così come la partecipazione di artiste, artisti e compagnie a residenze, masterclass e workshop guidati da autrici e autori internazionali.

Santarcangelo dei Teatri, in collaborazione con 13 partner italiani, ha costruito una rete dedicata allo sviluppo produttivo di artiste e artisti emergenti, con l’obiettivo di sostenere le fasi di ricerca di progetti performativi che per loro natura richiedono lunghi tempi di creazione.

Attualmente, le artiste vincitrici di Fondo stanno svolgendo a Santarcangelo Festival la prima delle masterclass internazionali in programma durante l’anno, guidata da Camille Louis.

Otto tra artiste, artisti e collettivi sono le realtà emerse durante molti e intensi incontri tra i Partner iniziati nell’inverno 2021: Agnese Banti, Paolo Costantini, Collettivo Ønar, Le Notti, Olimpia Fortuni con Katatonic, Madalena Reversa, Putéca Celidònia, Emilia Verginelli. A loro è stato richiesto di pensare a un progetto da proporre a Fondo.

Le artiste e gli artisti supportati per la prima edizione di Fondo:

  • Agnese Banti (1991) è un’artista sonora, musicista e overtone singer. Diplomata in Sound Design al Conservatorio di Bologna con un progetto installativo sulla voce delle rane, collabora con il centro di ricerca musicale Tempo Reale e con diverse artiste, artisti e realtà della scena sonora e performativa.
    Ha recentemente concluso il percorso di formazione presso il centro di studi sulla voce Malagola.
  • Emilia Verginelli nasce a Roma e si diploma negli Stati Uniti. È attrice, performer e regista. Per la sua formazione teatrale studia con Ragnar Freidank, Declan Donnellan, Fabrice Murgia, Natalie Beasse, Thomas Oster- meier, Daria De orian, Lucia Calamaro. Nella danza si forma attraverso gli incontri con Julie Stanzak della Pina Bausch Company e Gabriella Garrizo della Compagnia Peeping Tom.
    Dal 2001 collabora per dieci anni all’opera don Guanella di Roma, un istituto che accoglie persone con disabilità, come volontaria teatrale. Nel 2010 crea fivizzano27, uno spazio culturale indipendente situato nel cuore del quartiere Pigneto di Roma che nasce dalla volontà di creare una rete di collaborazioni e condivisione tra le diverse realtà teatrali contemporanee. Nel 2021 firma la regia e l’ideazione di io non sono nessuno (Premio Scenario – finalista, Angelo Mai, Short Theater, In-Box 2021 – semi-finalista. Nel 2021: Santarcangelo Festival 2050, Centrale Fies) oggi ancora in tour. 

È stata inoltre assegnata una fellowship di 10.000€ a Giacomo Lilliù / Collettivo ØNAR

  • Giacomo Lilliù è regista e attore. Partendo da una decostruzione dei codici basata anche sull’improvvisazione e riconoscendo la necessità di una ridefinizione della relazione artista-pubblico, la sua ricerca si occupa di coniugare linguaggi contemporanei e immediatezza espressiva, spesso ricorrendo al confronto con testi non teatrali da scardinare in direzione performativa.
    Nel 2015, insieme ad altri nove artisti nati all’inizio degli anni 90, fonda Collettivo ØNAR, gruppo informale di cui cura la progettualità e le regie teatrali. ØNAR attinge promiscuamente da ambiti come scena, video e sonoro per realizzare assemblaggi variabili e mutanti, che talvolta si collocano ad un crocevia fra performance dal vivo e immaginario digitale.
Scritto da

Direttrice editoriale. Musicologa, project manager, consulente editoriale per Istituzioni culturali.

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