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“LA MIA BIENNALE – CRONACA DELLA RASSEGNA MUSICALE VENEZIANA 1983-1986”

Tempo di lettura: 3 minuti

L’energia, l’innovazione e la passione di una stagione eccezionale. Venezia e la grande musica, la dimensione internazionale e il vasto pubblico. Tutto in un volume, “La mia Biennale – Cronaca della rassegna musicale veneziana 1983-1986” di Carlo Fontana (La nave di Teseo editore), con le foto di Lorenzo Capellini e un saggio di Mattia Palma. Opera raffinata, racconto, tra testi e immagini dallo straordinario valore documentale, del quadriennio musicale guidato da Carlo Fontana, tanto denso da segnare un’epoca nella storia della Biennale e oltre. Anni “vitali e propositivi”, scrive Fontana, caratterizzati da un grande sforzo produttivo. Un quadriennio riconosciuto da tutti come tra i più significativi, con una squadra d’eccellenza. “Gianluigi Rondi per il cinema, Maurizio Calvesi per le arti visive, Franco Quadri per il teatro e Aldo Rossi per l’architettura, erano i miei prestigiosi compagni di viaggio, coordinati da un presidente come Paolo Portoghesi, grande architetto, e pure grande intellettuale open mind”, scrive ancora Fontana. “Esperienza, per certi versi, irripetibile”.

Non solo memoria, doverosa e necessaria, ma anche e soprattutto ispirazione per i nostri giorni. “Testimonianza di un passato da non rottamare, ma che spero, al contrario, possa rivelarsi di qualche utilità per coloro che verranno” dice Fontana, oggi presidente dell’AGIS e, in precedenza, sovrintendente del Teatro Comunale di Bologna e del Teatro alla Scala. Motivo essenziale per cui, dopo qualche resistenza, ha acconsentito alla pubblicazione del libro con il suo lungo racconto e gli scatti suggestivi di Capellini, allora fotografo ufficiale della Biennale, nella visione elegante del bianco e nero, e il saggio del musicologo Palma che attraversa e analizza quegli anni.

Carlo Fontana, giovanissimo, accettò l’incarico con l’obiettivo dichiarato di “abbattere le distinzioni tra musica colta e musica extracolta”, di portare a un superamento dei “generi”. Perché, come scrisse il critico musicale Quirino Principe, “esiste solo la musica forte o debole”, niente altro. Perseguendo questo fine, sicuramente rivoluzionario e in qualche modo eretico, Fontana portò a Venezia artisti “di confine”, con strumenti e progetti tesi alla contaminazione, dalla musica classica al jazz, al pop. Solo la musica di consumo, quella strettamente commerciale, fu esclusa dall’organizzazione trascinante e “visionaria” di Fontana, manager culturale illuminato. E il pubblico gli diede ragione e rispose con una partecipazione ampia, nel nome della forza straordinaria della musica, al di là degli steccati. Con un’impostazione di spettacolo musicale che farà scuola, alla Biennale e fuori. Perché, scrive ancora Carlo Fontana, altri sono i luoghi deputati alla formazione, un festival come la Biennale deve essere “uno spregiudicato e penetrante sguardo sul futuro”. Nel libro, imperdibile per contenuti e valore documentale, le immagini rimandano tutta la vis innovativa delle idee progettuali di Fontana: si parte con le celebrazioni per il centenario della nascita di Anton Webern, con Zubin Mehta, Maurizio Pollini, Giuseppe Sinopoli, e, poi, “Scelta trasgressiva”, percorso entro cui la musica non accademica per la prima volta entra in un evento istituzionale come la Biennale; l’anno dopo va in scena “Prometo. Tragedia dell’ascolto” di Lugi Nono, in collaborazione con il Teatro la Scala, uno dei più importanti eventi artistici della seconda metà del Novecento; nel 1985, anno europeo della musica, la rassegna “Europa 50/80: generazioni a confronto”; e, ancora, spettacoli e mostre d’avanguardia, come quella sull’informatica musicale. Eventi storici, realizzati tra difficoltà logistiche e budget risicati, in maniera coraggiosa, controcorrente. Oltre 150 le foto originali e inedite presenti nel volume, in cui appaiono Nono, Abbado, Renzo Piano, Cacciari, solo per citarne alcuni: un rimando di atmosfere e fermenti che hanno segnato un’epoca nell’universo culturale italiano.  

Laureata in Scienze Politiche, giornalista pubblicista, si occupa di comunicazione culturale e sociale. Collabora con le redazioni di testate giornalistiche, televisive e case editrici. Organizza e conduce eventi culturali. Cura il blog "Connessioni" e il blog collettivo "Apostrofi a Sud".

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