Eve Vernet è stata per anni la più grande coltivatrice di rose di Francia. Oggi però si trova sull’orlo della bancarotta e la sua azienda è sul punto di essere acquisita da un potente concorrente. Vera, la sua fedele segretaria, le prova tutte per tentare di salvare la situazione e alla fine crede di poter trovare una soluzione rivolgendosi ai servizi sociali e assumendo tre dipendenti senza alcuna esperienza nel settore. Anche se non hanno nulla in comune, escogitano il piano più folle che potrebbe cambiare le loro vite per sempre.
“Ho scoperto – dichiara il regista Pierre Pinaud – che la creazione di questi esemplari non è frutto del caso, ma si basa su una selezione molto meticolosa: si prendono i migliori “padri” (stami) e “madri” (pistilli), quelli con caratteristiche notevoli per colore o per resistenza alle malattie, o per profumo, e li si “sposa” nella speranza che ne vengano varietà degne di essere presentate nei concorsi. Poiché i temi sociali mi hanno sempre toccato e sfidato, ho visto un parallelo impressionante con le nostre società moderne ipercompetitive, con le loro tendenze elitarie, dove per entrare nelle migliori scuole, e quindi ottenere i migliori lavori, bisogna superare esami competitivi e spesso provenire da una buona famiglia. Da questa somiglianza, ho visto la base su cui avrei potuto costruire un film, e ho iniziato a immaginare una sceneggiatura”.