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POLITECNICO DI MILANO E FONDAZIONE BRESCIA MUSEI UNA PROPOSTA PER LA GOVERNANCE MUSEALE

Tempo di lettura: 4 minuti

La pandemia in corso ha messo in discussione il modello museale basato sulle “rendite di posizione” derivanti in particolare dallo sfruttamento dell’over-tourism, grazie al quale gli attrattori museali disponevano di flussi continui di visitatori che garantivano sostenibilità economica senza per questo incentivare il miglioramento dei servizi museali in un’ottica di crescita del valore sul territorio di appartenenza.

La crisi derivante dall’emergenza che stiamo vivendo ha messo in evidenza le ragioni di collasso di questo modello almeno nel breve periodo e le realtà di gestione museale sono chiamate a trovare nuovi strumenti sostenibili per il futuro e per fare ciò è essenziale valutare l’impatto che un’istituzione culturale produce su e con i propri stakeholder.

Proprio sulla valutazione di questi impatti è centrato il progetto di ricerca realizzato daFondazione Brescia Musei e School of Management del Politecnico di Milano e finalizzato a implementare un nuovo modello di gestione e controllo outcome-baseddelle realtà culturali. Fondazione Brescia Musei, che ha tra i propri obiettivi strategici la relazione con i propri stakeholder, ha vinto nel 2016 il bando “Cultura Sostenibile” di Fondazione Cariplo (AEC – CULTURA SOSTENIBILE – 2016) e grazie a questo supporto ha avviato un processo di trasformazione organizzativa dell’ente basato sulla co-creazione di valore tra museo e rete territoriale.

Il progetto viene presentato oggi giovedì 26 novembre alle ore 17:30 in formato webinar dal titolo Un modello di gestione del museo outcome-based. L’importanza della relazione. Si darà conto del processo di ricerca che ha portato a questo modello, che per i propri elementi caratteristici presenta un elevato profilo di scalabilità. Alla presentazione dei risultati di ricerca interverranno: Michela Arnaboldi, Professoressa ordinaria School of Management, Politecnico di MilanoDeborah Agostino, Professoressa associata School of Management, Politecnico di MilanoCamilla Marini, Dottoranda School of Management, Politecnico di Milano; seguirà il commento ai risultati della stessa da parte del direttore della Fondazione Brescia MuseiStefano Karadjov, quindi una tavola rotonda, moderata da Claudio Bocci, Comitato Ravello Lab, a cui parteciperanno Pierluigi SaccoUniversità IULM OCSE VeneziaLedo Prato, Segretario Generale dell’Associazione Mecenate 90Martina Bagnoli, Direttrice delle Gallerie Estensi di Modena e Antonio Lampis, Direttore Ripartizione Cultura Provincia di Bolzano.

La ricerca sviluppata mette in luce la strada per attivare nuovi modelli basati sulla relazione con gli stakeholder grazie alla misurazione del valore creato per il territorio.

Il progetto muove da un monitoraggio dei sistemi di relazione che esistono tra l’istituzione culturale e i propri stakeholder, sia dal punto di vista territoriale, sia dal punto di vista della profilazione degli utenti sia dei costi di gestione delle relazioni.

A partire dalla mappatura della relazione, il progetto elabora una serie di parametri e modalità di valutazione e misurazione dell’attività museale attraverso un sistema elaborato in un cruscotto direzionale diviso in quattro macro aree che consentono di visualizzare in modo oggettivo e su base analitica la qualità della proposta culturale di un’istituzione.

La gestione relazionale dimostra che il museo non è solo erogatore di un servizio di accesso al patrimonio, ma è produttore di un valore che sia figlio delle esigenze del territorio, risultato di esigenze inespresse che ora possono essere costantemente monitorate per orientare dinamicamente la proposta affinché rifletta il più possibile la domanda, esplicitata dall’analisi dei dati e dalla customer satisfaction.

L’esito della collaborazione nel triennio 2017 – 2019 tra Brescia Musei e School of Management Politecnico di Milano è risultata anche in un’importante esternalità positiva già attivata dalla Fondazione Brescia Musei. Da un lato si è definito con il progetto il nuovo modello di gestione a supporto dell’istituzione culturale nel perseguimento della sostenibilità economica e sociale, mappando le relazioni con gli stakeholder, il sistema di valori di Fondazione Brescia Musei e le dinamiche di co-creazione di valore insite nella rete di istituzioni e cittadini che la lega al territorio; dall’altro lato, il modello ha permesso un’immediata applicazione e testing implementando tra settembre 2019 e maggio 2020 il progetto di partenariato Alleanza per la Cultura, un progetto che vede la rete di Fondazione Brescia Musei rafforzarsi con un patto triennale, con oltre 41 tra istituzioni e aziende locali. Alleanza per la Cultura è l’innovativo patto pubblico-privatoche aggiorna i tradizionali format di fundraising culturale, con l’obiettivo di stabilire un rapporto duraturo, partecipativo e mutualmente beneficiale tra la Fondazione e aziende, Istituzioni formative, enti e fondazioni di sviluppo del territorio all’insegna della valorizzazione e della promozione del patrimonio artistico cittadino e del sostegno ai grandi eventi della comunicazione culturale.

L’emergenza sanitaria e di conseguenza sociale rende decisiva la partecipazione di quei soggetti d’impresa che possono diventare fattore trascinante nel supporto della programmazione culturale, rendendoli orgogliosi attori di questa relazione identitaria.

“L’aspetto distintivo del progetto – sottolinea Deborah Agostino, della School of Management del Politecnico di Milano – è che il modello si configura sia come strumento relazionale e di interazione con il sistema territorio, sia come strumento di misurazione e monitoraggio in un’ottica di sostenibilità, basata sui valori co-creati con gli stakeholder. L’istituzione viene a configurarsi come soggetto plurale anche nello strumento di gestione. Infatti, la progettazione stessa del modello di gestione è avvenuta in diretto dialogo con gli stakeholder”.

Stefano Karadjov, direttore di Fondazione Brescia Musei osserva: “Tutti i musei costituiscono il miglior repertorio storico e demoetnoantropologico di testimonianza del patrimonio e dell’identità culturale territoriale su cui insistono. Nonostante questa evidenza sia palese nei contenuti e nelle scelte strategiche di programmazione artistica ed espositiva, essa è stata nel passato curiosamente scollegata dalle scelte gestionali e organizzative museali. Dobbiamo invece considerare questo aspetto “community-based” dell’istituzione culturale e del museo e per farlo servono modelli di monitoraggio e controllo efficienti a disposizione del decisore. 

Il grande lavoro compiuto da Fondazione Brescia Musei in collaborazione con il Politecnico di Milano pone la Fondazione all’assoluta avanguardia nella disponibilità degli strumenti di pianificazione delle nuove strategie che più impattano positivamente sul territorio. In particolare il cruscotto di monitoraggio rappresenta una proposta di supporto alla gestione e alla comunicazione, alla rendicontazione e al controllo con elevati profili di scalabilità anche in altri contesti e dunque ci auguriamo che in un momento così complesso, altri musei possano adattarlo.”

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