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TANTI BACI … DAL FESTIVAL PUCCINI DI TORRE DEL LAGO

Tempo di lettura: 8 minuti

Il tema del bacio che racconta l’Amore sarà il fil rouge del Festival Puccini 2021 che sulle rive del Lago Puccini dal 23 luglio al 22 agosto porta in scena l’Amore con Tosca, Turandot, La Bohème e nuove composizioni ispirate al bacio

Il progetto artistico punta anche sulle collaborazioni affinché si possa creare un network tra le istituzioni musicali toscane.

Fedele alla propria missione la Fondazione Festival Pucciniano guarda con fiducia  e ottimismo  alla prossima estate e presenta per l’edizione 2021 del Festival Puccini un  programma  ricco di novità, che si snoderà lungo i mesi di luglio e agosto 2021 tra opera,   concerti, eventi speciali,  in un cartellone  che,  riprendendo  il filo della stagione 2020,   fa dialogare   tradizione e   contemporaneità̀, un festival quello ideato da Giorgio Battistelli  che affianca  alle  opere del grande repertorio eventi ed attività  ispirate  dalla creatività dei nostri giorni  e dai linguaggi contemporanei.

Tanti Baci, e il titolo scelto per l’edizione n° 67 del Festival Puccinitema e fil rouge dell’intero festival che unisce i tanti eventi in cartellone. Il Bacio vissuto in tutte le sue sfaccettature ed esplorato attraverso nuove composizioni. Il bacio che nel teatro musicale, così come, nell’arte figurativa, nella poesia e nella letteratura è uno dei gesti più romantici, capace di esprimere, senza bisogno di spiegazioni, la   profondità del sentimento e le sue emozioni. Quel bacio che vuol dire anche AMORE, simbolo del tempo che viviamo.   

Quel bacio che idealmente la Fondazione Festival Pucciniano intende dare alla musica, al teatro, agli artisti, al proprio pubblico e a quanti hanno dovuto rinunciare a quel gesto che è amalgama di sentimento, sensualità, passione “coup de théâtre”.

 Un tema quello del bacio che viene anche “rappresentato” nell’immagine del Festival Puccini 2021, un sipario che si apre sul dipinto “The Lovers” di Magritte, genio del surrealismo che dipingeva sogni  e che esprime quell’impossibilità dell’amore che il mondo tutto, oggi,  sta provando; ma anche  quel desiderio di ritrovarsi e  di poter tornare a manifestare  con i gesti più significativi i propri sentimenti. Il sipario che si apre è il segno della speranza, della volontà di far riaprire i teatri e di far ripartire la musica, lo spettacolo e il desiderio di lenire attraverso la musica quel dispiacere  che ci costringe ancora oggi a rinunciare ai nostri abituali gesti di affetto.

“La Città di Viareggio e la Fondazione Festival Pucciniano hanno sempre sentito forte il dovere di non fermarsi ed operare con fiducia e senso di responsabilità verso gli  artisti e verso il proprio pubblico- dichiara la presidente della Fondazione Maria Laura Simonetti-.  Con tutte le istituzioni che sostengono le nostre attività, il Comune di Viareggio, la Regione Toscana, il Ministero della Cultura, ma anche la Fondazione Cassa di risparmio di Lucca ci siamo costantemente confrontati, consapevoli che viviamo un momento di profondi cambiamenti che non devono far venir meno  il nostro impegno verso la  missione principale che è quella di  far vivere e valorizzare il patrimonio pucciniano e il nostro territorio. Lo abbiamo fatto nel 2020 e non ci siamo mai fermati affinché anche nel 2021 il Festival Puccini possa rappresentare occasione di lavoro, occasione di racconto della Terra di Puccini rafforzando anche l’impegno nel fare sistema con il territorio, per dare un concreto contributo alla crescita e alla ripresa del sistema culturale, sociale ed economico di tutta la Toscana. Con tutte le istituzioni che ci sostengono dicevamo ma anche a fianco dei nostri partners altri istututi culturali e teatri con cui collaboriamo, l’Orchestra della Toscana, il Teatro del Giglio di Lucca con il quale è prevista per il 2022 la coproduzione di Manon Lescaut. Il Teatro Goldoni di Livorno con il quale coprodurremo già da quest’anno Turandot. Ma anche l’Accademia del Teatro alla Scala, la Fondazione Simonetta Puccini, l’Associazione Musicale Lucchese e il Museo del tessuto di Prato ”.

IL CARTELLONE

Giorgio Battistelli firma l’ edizione n° 67 del Festival Puccini.

Un cartellone che porta in scena 3 titoli d’opera per 10 rappresentazioni: Tosca  che vedrà il debutto alla regia di Stefana Sandrelli,  un nuovo allestimento di Turandot, coprodotto con il Teatro Goldoni di Livorno  che porta la firma di un grande regista come Daniele Abbado;   e la Bohème nella ripresa dello spettacolo  di cui firmò la regia Ettore Scola, affidata a Marco Scola di Mambro, già assistente del compianto grande Ettore Scola.    Un Festival che anche nel 2021 dialoga con il suo tempo e che della storia e del patrimonio culturale pucciniano si nutre per diventare storia, creare legami e sintonie tra passato e presente e mostrare differenze, cambiamenti, evoluzioni.

Puccini la musica e il mondo

“Giacomo Puccini è senza dubbio uno dei compositori tra i più attenti ai cambiamenti, aperto alla modernità e da questo suo spirito di apertura verso il nuovo, verso l’oggi che traiamo lo spunto per coinvolgere artisti del nostro tempo” dichiara Battistelli. Il Festival Puccini diventa contenitore produttivo e  anche nel 2021 “committente” di nuove opere:  con lo spettacolo Tanti Baci che vede protagonisti, giovani compositori e lo scrittore e poeta Franco Marcoaldi che di tanti baci è autore dei testi; un nuovo spettacolo anche quello del 2 agosto che riporta Stefano Massini sul palcoscenico  per parlarci  del modernissimo Enrico Caruso a 100 anni dalla scomparsaToni Servillo con Giuseppe Montesano saranno i protagonisti del “Melologo- Concerto su e con Puccini” in cui i protagonisti ammettono di non apprezzare il  “melodico”  Puccini  per arrivare alla fine dell’ascolto a comprenderne la straordinaria genialità.  Si ascrive alla sperimentazione anche la proposta della rappresentazione  del   Pierrot Lunaire  di A. Schonberg in collaborazione con l’Accademia  del Teatro alla Scala che avrà nel Gran Teatro Giacomo Puccini la residenza per  i suoi giovani musicisti  che resteranno a Torre del Lago per una settimana.   

Sul podio dell’Orchestra del Festival Puccini torna Roberto Abbado per il Concerto Sinfonico in programma  il 5 agosto.

Gli spettacoli del Festival si svolgeranno anche a Viareggio in vari spazi della città e  faranno da trait d’union con il Premio Viareggio e il Carnevale di Viareggio, per un’estate di musica e cultura. Come lo scorso anno il Festival si concluderà con la Puccini Promenade, un grande happening che coinvolgerà i Viali a Mare della Città.

Il  podio dell’Orchestra del Festival Puccini è affidato a direttori di provata esperienza Alberto Veronesi,  John Axelrod, Enrico Calesso, a cui è affidata la direzione delle opere  rispettivamente Tosca, Turandot e La bohème; Roberto Abbado, Gianna Fratta e Marco Angius  a cui è affidata la direzione d’orchestra degli altri eventi.

Il Festival Puccini 2021 sarà anche occasione per ascoltare nuove voci; artisti già attivi nel  panorama internazionale che calcheranno per la prima volta il palcoscenico del Gran Teatro Giacomo Puccini. Nel  cast, curato  da Clarry  Bartha, nuova casting director della Fondazione, tanti debutti   sul palcoscenico di Puccini, sarà la prima volta a Torre del Lago del tenore Vincenzo Costanzo, Cavaradossi; del baritono Franco Vassallo Scarpia; di Ivan Magrì Calaf e di Ivan Avon Rivas Rodolfo. I soprano che calcheranno per la prima volta il palcoscenico di Puccini Catherine Naglestad, Turandot, Polina Pastirchak, sarà Mimì e Maria Chabounia Musetta,mentre nel ruolo di Floria Tosca il ritorno a Torre del Lago di Hiromi Omura.

Intanto insieme alla Città e a tutte le istituzioni che lavorano nel nome di Giacomo Puccini a Lucca, Pescaglia, Viareggio e Torre del Lago  Puccini si sta già lavorando al programma delle CELEBRAZIONI PUCCINIANE DEL 2024 E DEL 2026 che mirano alla valorizzazione dell’immenso patrimonio musicale e culturale del grande compositore toscano tra gli italiani più amati al mondo.

UN NETWORK TOSCANO

La Fondazione Festival Pucciniano punta con decisione anche ad unire le forze del ricchissimo tessuto musicale e teatrale della Toscana, oltre alla coproduzione con il Teatro Goldoni di Livorno, sono già stati siglati importanti accordi con l’Associazione Musicale Lucchese, con il Conservatorio Luigi Boccherini di Lucca e con il Teatro del Giglio di Lucca con il quale è già programmata la coproduzione di Manon Lescaut che andrà in scena nel 2022 al Festival Puccini insieme ad una nuova produzione di Madama Butterfly che sarà firmata per la regia da Graham Vick.

Immagine che contiene esterni, pianta

Descrizione generata automaticamente“Il mio  sogno  è quello di dirigere  Tosca a Viareggio davanti al lago di Puccini” Stefania Sandrelli.

Tosca (23 luglio/6-13 agosto)

Regia  Stefania Sandrelli

Direttore   Alberto Veronesi

Scene   Andrea Tocchio

Floria Tosca Hiromi Omura

Mario Cavaradossi Vincenzo Costanzo

Il Barone Scarpia Franco Vassallo

Cesare Angelotti Martin Summer, Spoletta Nicola Pamio

Stefania Sandrelli per il suo  debutto in veste di regista lirico firma il capolavoro di Puccini Tosca che inaugura il 23 luglio l’edizione n° 67 del Festival Puccini.  

«Amo tutto Puccini. Sono cresciuta ascoltando le sue arie. Nonno Pietro era un melomane. – Dichiara Stefania Sandrelli- Me le cantava tenendomi in braccio stretta a lui. E lucevan le stelle… mi fa venire i brividi ogni volta. Nonno conosceva Puccini, lo frequentava al Gran Caffè Margherita di Viareggio. Ed io ho trasmesso a mia figlia Amanda questo amore per Puccini e anche a mio nipote Rocco. Tosca esprime la passione, l’amore, è un’opera che sento molto e finalmente posso coronare il sogno di  dirigere  Tosca a Viareggio davanti al lago di Puccini

Turandot (24-30 luglio/14-20 agosto)

con finale composto da Luciano Berio nel 2001

nuovo allestimento, coproduzione con il Teatro Goldoni di Livorno

Regia  Daniele Abbado, Direttore  John Axelrod

scene Angelo Linzalata, costumi Giovanna Buzzi

La Principessa Turandot Catherine Naglestad

Il Principe Ignoto Ivan Magri’

Liu’ Emanuela Sgarlata

Ping Giulio Mastrototaro, Pong Marco Miglietta, Pang Andrea Giovannini

Per la prima volta a Torre del Lago, l’incompiuta pucciniana andrà in scena con il finale che Luciano Berio compose nel 2001 lavorando su 23 dei 30 appunti lasciati da Puccini; un finale che si compone di complessive 307 battute di cui 133 riprese dagli  appunti di Puccini e 174 composte da Berio. Il finale di Luciano Berio, più impegnativo dal punto di vista vocale,  vide la sua prima assoluta nel 2002 al Festival delle Canarie e mai eseguito al Festival Puccini.  

una nota di Daniele Abbado, regista

Questa realizzazione muove dalla considerazione di Turandot come opera che sta appieno nel percorso teatrale del novecento. Un’opera che ci consegna a un universo in cui coesistono mondi diversi. La favola musicata da Puccini ci spinge verso una narrazione non letterale né tantomeno realistica.

Si parte da una situazione archetipica: il mondo che irrompe in scena è in preda a una paralisi, in una situazione di crisi diffusa. Non si conosce l’origine di questa crisi, probabilmente è stata dimenticata. E, come nell’archetipo, restano da svelare degli enigmi.

Nel racconto scenico emerge una catena di traumi che premettono al trauma principale, quello della Regina Turandot, che ne reincarna uno lontanissimo.

Siamo all’interno della dualità maschile – femminile, una dualità irrisolta.

Questo clima di allucinazione collettiva può essere superato solamente con atti che ripristino la conoscenza.  Per questo il ruolo e la funzione del giovane principe senza nome assumono fin dall’inizio il carattere della necessità.

Le tre Maschere sono parte essenziale del racconto, indicano che c’è un ruolo decisivo del Teatro. Il Teatro come luogo delle vicende interiori più inafferrabili ma anche come luogo di possibili svelamenti.

Puccini non riuscì a completare Turandot. Anche con l’importante apporto di Luciano Berio, questo racconto scenico sembra non chiudersi su una fine, quanto piuttosto donare a Turandot il senso di un tentativo, un esperimento. Turandot come Opera Aperta, consegnata al destino di generare e ospitare finali di significato diverso. (Daniele Abbado)

La Bohème

(31 luglio/7-21 agosto)

regia Ettore Scola,

 ripresa da Marco Scola Di Mambro

Direttore Enrico Calesso

scene  Luciano Ricceri

Mimi’ Polina Pasztircsák

Rodolfo Ivan Ayon Rivas

Marcello Kartal Karagedik

Musetta Maria Chabounia

Schaunard Tommaso Barea

Colline Abramo Rosalen

Benoit/Alcindoro Roberto Accurso

Al 67° Festival Puccini di Torre del Lago torna in scena la Bohème di Puccini nel testamento artistico di Ettore Scola con la ripresa dell’allestimento che il compianto regista ha firmato per il Festival di Torre del Lago nel 2014,  suo ultimo lavoro per il teatro lirico. Una “Bohème”  come amava dire il grande Maestro scomparso nel gennaio  2016  “senza rivoluzioni,  rivisitazioni o effetti stroboscopici, all’insegna della modernità …. È di per sé un’opera “moderna” …   nella musica, nei sentimenti, nell’anima, quella modernità  comune  in tutte le  opere di Puccini e  che le ha  rese eterne”.  La regia sarà affidata a Marco Scola di Mambro nipote del grande regista e che già nel 2014 nella veste di assistente ha ideato con suo nonno la regia dello spettacolo

Puccini la musica e il mondo

Omaggio a Enrico Caruso nell’anniversario dei 100 anni dalla scomparsa

 Caruso Forever (2 agosto)

di e con  Stefano Massini

Orchestra del Festival Puccini- direttore Alberto Veronesi

L’Omaggio a Enrico Caruso nell’anniversario dei 100 anni dalla scomparsa vedrà protagonista Stefano Massini che racconterà nello spettacolo del 2 agosto (data anniversario dei 100 anni dalla scomparsa) la gloriosa vita artistica del più grande tenore di sempre. Il Governo con atto n° 239, dopo l’approvazione della Camera e del Senato  ha istituito il  Comitato Nazionale per celebrare nel 2021 Enrico Caruso nella ricorrenza  Centenario della scomparsa.

Enrico Caruso, di origini  umilissime, è certamente un artista tra i più famosi nella storia della musica internazionale. Da intelligente autodidatta fu protagonista di una carriera internazionale strepitosa che lo portò a calcare da protagonista  i palcoscenici più prestigiosi del mondo. Nel 1897 l’incontro con il Maestro Puccini che lo ricevette nella casa di Torre del Lago e che lo accompagnò  al pianoforte  nell’interpretazione dell’aria di Rodolfo Che gelida manina; un’audizione che si concluse con la leggendaria frase di Puccini “Chi t’ha mandato, Dio? ” L’istanza per la Celebrazione  di  Enrico Caruso nel 2021 è stata  promossa congiuntamente da diverse istituzioni italiane tra cui il Comune di Napoli,  il  Comune di Viareggio, i Comuni di Sorrento,  Piedimonte Matese, Lastra a Signa dalla Fondazione Festival Pucciniano, Fondazione Simonetta Puccini, Archivio Ricordi,  Museo Caruso di Lastra a Signa, Conservatorio San Pietro a Majella e tanti altri. Il Comitato Nazionale dopo l’iter burocratico di approvazione del provvedimento sarà formalmente istituito e riunito per definire il programma delle celebrazioni che prevede eventi in Italia e all’estero. 

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