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ROMA, ARRIVA L’ORA DEL COPRIFUOCO, PUBBLICO COSTRETTO AD ANDARE VIA

Tempo di lettura: 2 minuti

Nella discussione di queste ultime settimane, sull’importanza di uno slittamento del coprifuoco o su una sostanziale concessione di deroghe per un suo sforamento, irrompe come un treno a tutta velocità la notizia di ciò che è accaduto mercoledì sera a Roma.

Nella Città Eterna si stanno svolgendo, infatti, i Masters 1000, uno dei tornei più importanti del tennis. In presenza di pubblico si gioca una partita ricca di emozione, quella tra Lorenzo Sonego e Dominic Thiem quando, all’inizio del terzo set, il pubblico pagante è costretto a lasciare gli spalti del Foro Italico a causa dell’incombenza del coprifuoco che sta per iniziare di lì a pochi minuti.

E così, tutte le paure, tutte le preoccupazioni, tutti i dubbi dell’intero mondo dello Spettacolo dal Vivo, si sono materializzati nel corso di questo evento sportivo. Il coprifuoco, così come concepito oggi, rende impossibile de facto la presenza del pubblico a qualsiasi evento.

Immaginate di avere la fortuna di partecipare ad una rappresentazione della Turandot di Puccini, e di trovarvi tra i pochi eletti che sono riusciti a comprare un biglietto per l’evento in una sala riempita solo al 50% a causa delle norme anti covid-19. L’Opera, il cui inizio è programmato alle 19.30 per poter finire in tempo prima delle 22.00 slitta di qualche minuto per un problema tecnico improvviso. Gli artisti sono sul palco ed il pubblico, visibilmente emozionato, segue le vicende di Turandot e Calaf. Inizia il III atto, e mentre Calaf si appresta ad intonare il Nessun Dorma lo staff di sala si avvicina agli spettatori chiedendo di lasciare il teatro: sono quasi le 22.00 e sta per entrare in vigore il coprifuoco.

Così, mentre si innalzano le note di una delle più celebri e struggenti arie del mondo, tu sei costretto ad alzarti dalla poltrona ed andare via, pensando che solo pochi minuti prima dell’inizio dell’opera hai letto la notizia, proveniente da oltreoceano, che annuncia la decisione degli Usa di abolire mascherina e distanziamento sociale per chi ha completato il ciclo di vaccinazione.

Una scena grottesca, sicuramente ai limiti del paradosso e della pubblica decenza ma che, di fatto, dopo quanto accaduto agli Internazionali di Tennis di Roma, pur essendo una mera ricostruzione di fantasia può accadere in qualsiasi teatro. Per questo motivo, per una ripartenza vera e serena di una delle più importanti industrie d’Italia, quella dello Spettacolo dal Vivo, il coprifuoco così com’è pensato va completamente rivisto. Va ripensato nella durata, nei termini, nella sua efficacia. Dalla soluzione suggerita dal Presidente dei Teatri di Bari a quella del Sindaco di Verona e dell’Ad dell’Arena, le proposte non mancano e di certo non richiederebbero una difficoltà di esecuzione tale da essere paragonata allo sbarco dell’uomo sulla Luna. Eppure, davanti a eventi come quello accaduto a Roma, o a possibilità di accadimenti come nella fantasiosa – ma nemmeno troppo – ricostruzione della Turandot di cui si parlava poco sopra, sembra quasi più semplice arrivare su Marte.

Un piccolo passo per l’uomo, un grande balzo per lo Spettacolo dal Vivo.

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Lavoro nel campo della comunicazione e mi occupo di teatro come regista e attore e di radio come speaker e conduttore. Ho scritto e scrivo su numerose testate.

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