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Le reazioni della comunità artistica alla guerra in Ucraina

Tempo di lettura: 3 minuti

Siamo profondamente colpiti da ciò che sta accadendo ora in Ucraina e vorremmo esprimere solidarietà alle organizzazioni culturali, agli artisti e ai civili coinvolti nel conflitto.

Sono giornate di grandi scadenze per il settore culturale italiano che con fatica in questi due anni ha sperimentato diverse strategie per restare in piedi e tornare dal vivo. Mentre ciascuno di noi prova a tessere le fila dello sviluppo triennale della futura creatività, i nostri pensieri vengono sconvolti ancora dalla guerra.

Terribile ed efferata. Incomprensibile e spaventosa.

Continuiamo ad appellarci all’arte e alla cultura come parte della soluzione, come strumento per unire le persone facendole imparare l’una dall’altra.

Speriamo nella pace e incoraggiamo il dialogo

Nella comunità artistica si sono subito levate voci di dissenso che condannano la guerra in tutte le sue forme. La comunità artistica internazionale è rappresentata da donne e uomini coraggiosi che non hanno atteso un attimo a schierarsi contro la violenza dell’attacco bellico.

Si dimette la direttrice del Teatro di Stato di Mosca

Ha fatto il giro del mondo la notizia delle dimissioni di Elena Kovalskaya, direttrice del Teatro di Stato di Mosca “Vsevolod Meyerhold”. Nel suo post sui social media ha scritto:

“Amici come protesta contro l’invasione russa dell’Ucraina mi dimetto da direttore teatrale di stato. È impossibile lavorare per un assassino ed essere pagati da lui.”

Elena Kovalskaya

Per apprezzare il coraggio del suo atto, va notato che il teatro Majakovskij di Mosca aveva precedentemente vietato ai suoi attori di commentare in qualsiasi modo l’invasione russa dell’Ucraina, considerando qualsiasi commento negativo, come “tradimento”.

Il Festival internazionale di formazione Territoria di Mosca

Uno tra i più interessanti Festival contemporanei, il Territoria ha pubblicato sui social una dichiarazione firmata da Anna Abalikhina, Dmitry Volkostrelov, Roman Dolzhansky, Timofey Kulyabin, Alexey Novoselov, Ekaterina Yakimova e dal team del Festival:

“Il festival internazionale d’arte contemporanea Territoria ha sempre stabilito e si pone ancora diversi compiti, il principale dei quali è la creazione e il rafforzamento dei legami tra persone di culture diverse.

Oggi vediamo come questi sottili legami, che sembravano così forti, vengono strappati proprio davanti ai nostri occhi.

Ci fa male e ci spaventa vedere cosa sta succedendo: l’aggressione militare. L’unica cosa che possiamo fare in questa tragica situazione è parlare e dire: No alla guerra.

La guerra porta morte e distruzione di persone e della cultura. Esortiamo a non recidere i legami culturali, ma a sostenerli e preservarli. Fermate la guerra.”

La pagina Facebook del “Territoria”

Le reazioni italiane

Anche in Italia le reazioni della comunità artistica sono state immediate.

In diversi teatri gli spettacoli sono anticipati dal suono di una sirena di guerra registrata, per ricordare agli artisti e agli spettatori l’importanza e la forza civile del teatro.

La proposta lanciata da Andrea De Rosa vede l’adesione di:

  • Teatro di Roma – Teatro Nazionale;
  • Teatro di Napoli – Teatro Nazionale;
  • Teatro Franco Parenti di Milano;
  • Teatro Carcano;
  • Teatro Biondo di Palermo;
  • Centro Teatrale Bresciano;
  • Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia.

Le reazioni all’estero

Hanno aderito inoltre molti teatri francesi:

  • CDN di Caen,
  • CDN di Vire,
  • CDN di Lille,
  • Théâtre di Sete,
  • il festival Sens Interdit di Lione,
  • il Dieppe Scène Nationale e altri se ne stanno aggiungendo in queste ore, anche in Germania.

Alla distruzione e al dolore della guerra gli operatori dello spettacolo rispondono continuando ad incoraggiare il dialogo.

Gli artisti hanno parole per raccontare il futuro, rispondono ad un imperativo morale che fa della creazione una ragione di essere, ripudiando la guerra.

Gli operatori dello spettacolo continuano a muoversi fuori dalle geopolitiche e dai giochi dei confini, nutrendosi di incontri e di vicinanza.

Le cupe vampe dei conflitti ci chiamano ad essere quello che abbiamo veramente scelto di essere: strumenti di pace, strumenti di dialogo, strumenti di incontro.

#festivalpeacemakers #nowar

Scritto da

Laurea Magistrale in Scienze Politiche (Laurea in Studi Asiatici e Africani). Dal 2007 presso la Fondazione Campania dei Festival è referente per le relazioni internazionali e la cooperazione culturale nell’ambito di specifici progetti e del Campania/Napoli Teatro Festival Italia in particolare nell'area euromediterranea. Si occupa di relazioni esterne con istituzioni culturali, università, associazioni e artisti. Si occupa inoltre di bandi europei e internazionali e di fundraising. Nel 2021 è Docente di Progettazione in ambito culturale. presso l'Università Suor Orsola Benincasa.

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