Il valore delle relazioni
I mutamenti repentini di questo tempo e le trasformazioni delle pratiche artistiche e organizzative, hanno cambiato le modalità di composizione dei progetti e non permettono più di determinare che cosa s’intenda esattamente oggi per curatore o curatela nelle attività delle arti sceniche e performative contemporanee.
Agli organizzatori piace pensare che sia ancora il desiderio di qualcuno, o di più persone assieme, di prendersi cura di un processo creativo, di un’opera d’arte, di un progetto culturale e sociale, di una cittadinanza di donne e uomini che hanno scelto di interrogarsi sulle visioni del mondo, a partire da una porzione di cielo e di terra ben definiti.
In questi percorsi costellati da continui interrogativi e rapidi spostamenti di senso, per gli organizzatori delle “residenze”, le curatrici e i curatori sono coloro che – muovendosi all’interno delle relazioni fra artisti, pubblico e istituzioni – si assumono la responsabilità autoriale di accudire un progetto dal principio alla fine, nelle infinite variabili che abitano le culture dei progetti, compresi i sani imprevisti e il diritto all’errore, il riposizionamento delle pratiche e dei sentimenti per scombinare i contenuti e le forme dell’agire umano, insieme.
Gli incontri di Prato, Catanzaro e Mondaino indagheranno meglio il significato e le nuove funzioni della curatrice e del curatore per le arti sceniche e performative, colmeranno eventuali lacune e promuoveranno confronti con i ricercatori che hanno già avviato una riflessione nazionale e internazionale.
Saranno condivise le voci e le azioni di una vasta comunità plurale di operatori, organizzatori, programmatori e curatori che rifletteranno sul presente per immaginare un futuro che ancora non è dato a vedere, disponendo di nuovo le relazioni fra processo e prodotto, disseminazione delle pratiche e attesa di risultati.
Negli ambienti artistici e organizzativi delle residenze la necessità di istituire la Residenza per curatrici e curatori potrebbe connettersi con l’antica e consolidata prassi dell’organizzatrice e organizzatore (mediazione di processi culturali con gli artisti e le comunità di prossimità) e l’acquisizione di nuove competenze per riflettere sulla mutazione dei paesaggi antropologici e culturali, artistici e sociali, che suggeriscono la sperimentazione di altre pratiche ed esperienze progettuali.
Per questo motivi tre strutture, un TRIC, un Festival e un Centro di Residenza si sono ritrovate intorno all’esigenza di avviare un processo di riflessione sulle pratiche artistiche e organizzative che ci aiutino a comprendere e meglio definire il ruolo delle curatrici e dei curatori nelle arti sceniche e performative del nostro tempo.
L’operazione desidera aprire una strada e iniziare un percorso collettivo di studio e di confronto istituendo la Residenza per curatrici e curatori.
A settembre 2022 e a maggio 2023 saranno tre le residenze organizzate per comprendere e analizzare il rinnovamento delle scene contemporanee, dentro e fuori i teatri, le espressioni artistiche e la società civile, l’attraversamento dei codici performativi e le urgenze del quotidiano.
Per ogni residenza saranno invitati, di volta in volta, dieci curatrici e curatori delle arti sceniche e performative e due curatrici e curatori delle arti visive.
Progetto triennale 2022 – 2024
RESIDENZA PER CURATRICI E CURATORI
L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL’ESSERE. Il valore delle relazioni
a cura di Fabio Biondi (L’arboreto – Teatro Dimora), Edoardo Donatini (Teatro Metastasio), Settimio Pisano (Primavera Dei Teatri)
in dialogo critico con Lorenzo Donati, Roberta Ferraresi, Maddalena Giovannelli, Rodolfo Sacchettini, Alessandro Toppi
Primo atto: Settembre 2022 / Maggio 2023
23 e 24 settembre 22 – Prato, Contemporanea Festival
27 e 28 settembre 22 – Catanzaro, Primavera dei Teatri
maggio 23 – Mondaino, L’arboreto – Teatro Dimora