600mila euro e 55mila spettatori. Il tutto in soli 3 giorni. Numeri da capogiro (in questi tempi) per Mi chiamo Francesco Totti, il documentario diretto da Alex Infascelli che racconta la storia del grande campione della Roma.
Presentato alla Festa del Cinema di Roma, il film sarebbe dovuto restare nelle sale come evento speciale per soli 3 giorni (dal 19 al 21 ottobre) ma, visti i risultati, resterà ancora in programmazione nei cinema italiani.
Soddisfazione da parte di regista, produttori e distributori, che per voce di Nicola Maccanico, ceo di Vision, dichiara: “L’incasso del film-evento dimostra che, nono- stante le difficoltà del momento, il rapporto tra pubblico e sala è ancora vivo. E con responsabilità, per contribuire in ogni modo possibile al supporto dell’esercizio, abbiamo deciso di lasciare il film nei cinema nei prossimi giorni. Far vivere il cinema oggi implica l’assunzione da parte di ognuno di alcuni rischi e Vision non ha paura di farlo”.
A questo punto una riflessione ed una speranza sono d’obbligo.
Il successo del film dimostra non solo la voglia di cinema da parte del pubblico, ma testimonia quanto la percezione degli spettatori verso i luoghi di spettacolo (come dimostrato dallo Studio dell’AGIS), sia di assoluta sicurezza, grazie a tutte le norme di sicurezza messe in atto dagli operatori del settore.
La speranza è che l’esempio di questo piccolo grande successo possa essere da monito alle grandi Major, che recentemente hanno posticipato titoli di punta al 2021, a rivedere le loro posizioni.
Il pubblico ha voglia di cinema. Parola di Capitano.