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VISAVÌ GORIZIA DANCE FESTIVAL, PRIMA EDIZIONE DA INCORNICIARE

Tempo di lettura: 2 minuti

È stata una quattro giorni coinvolgente, entusiasmante e carica di
energia quella appena conclusa al Visavì Gorizia Dance Festival che
domenica sera ha chiuso la prima edizione di questo nuovo spazio
per la danza italiana e internazionale. Concetto ribadito dal direttore
artistico Walter Mramor durante i saluti e i ringraziamenti al pubblico
a fine serata. Un finale arrivato con un tempismo incredibile,
considerato che da lunedì 26 ottobre teatri e cinema non sono più
frequentabili dal pubblico, almeno per un mese.
Dal 22 al 25 ottobre il Teatro Verdi di Gorizia ha accolto la danza
contemporanea; in un momento così complesso non si era certi che il
pubblico e gli operatori potessero partecipare così numerosi. Ma la
sorpresa è stata proprio questa: l’entusiasmo e la partecipazione che
hanno caratterizzato il Visavì Gorizia Dance Festival spinge Artisti
Associati a pensare già alla prossima edizione. All’inaugurazione, resa
ancor più frizzante dalla dirompente allegria della madrina del
Festival Silvia Gribaudi, hanno aperto i lavori i saluti istituzionali. Sul
palco il direttore Walter Mramor, e in alternanza, il sindaco di Gorizia
Rodolfo Ziberna, la direttrice dell’SNG di Nova Gorica Maja Jerman
Bratec
, il direttore dell’Ente Teatrale Regionale, Renato Manzoni e la
dirigente del settore danza del Mibact, Donatella Ferrante hanno
salutato questo nuovo progetto con grande entusiasmo. E poi dentro
la danza con la prima nazionale di Beat di Igor&Moreno e Graces di e
con Silvia Gribaudi. Il giorno dopo Davide Valrosso ha proposto il suo
Love. Paradisi Artificiali nella sala del Kulturni dom di Gorizia (lo
spettacolo era precedentemente programmato al Teatro Nazionale
sloveno ‘SNG’
di Nova Gorica, ma la situazione epidemica in Slovenia
è precipitata costringendo la chiusura del teatro), mentre Roberto
Zappalà
ha presentato Instrument Jam.

Nella terza giornata è stato scelto Together della coreografa croata
Petra Hrašćanec che ha proposto il suo lavoro in prima mondiale al
Kulturni dom. A seguire un’altra primizia mondiale: Profumo D’acacia
di Giovanni Leonarduzzi.
La giornata di domenica è stata vissuta tutta d’un fiato già dal
mattino col debutto di Visavì, prima mondiale ideata da AREAREA in
piazza Transalpina, un luogo simbolico per le due città gemelle, dove
si è generata un’atmosfera festosa e molto emozionante. Nel
pomeriggio gli ultimi appuntamenti si sono consumati al Teatro Verdi
con Silvia Gribaudi che ha condotto Mon Jour#workinprogress con
cinque ballerini davvero fuori dagli schemi: un lavoro che si sta
sviluppando anche se ancora in fase ‘primordiale’ ma che già fa
intuire un nuovo successo per la madrina del festival. E poi il gran
finale firmato dal coreografo Pablo Girolami, Manbuhsona che
coniuga la poesia alla tecnica straordinaria dei cinque danzatori
protagonisti. L’invito è al prossimo anno, naturalmente, nell’auspicio
di lasciarci alle spalle questi momenti bui e poter accogliere un
sempre maggior numero di spettatori e di operatori.

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