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A MILANO L’ATELIER MUSICALE SI TINGE DI “VIOLA”

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La viola è la grande protagonista del secondo concerto della XXVII edizione dell’Atelier Musicale, la rassegna in bilico tra jazz, classica e contemporanea organizzata organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio: sabato 9 ottobre (ore 17.30; ingresso 10 euro con tessera associativa a 5/10 euro) nell’auditorium Di Vittorio della Camera del Lavoro di Milano si esibirà un collaudatissimo duo, quello composto da Maria Ronchini e Monica Cattarossi. La prima è una violista che svolge un’intensa attività solistica e cameristica internazionale, valorizzando le caratteristiche espressive della viola attraverso l’esecuzione e la ricerca del più diversificato repertorio. Vincitrice in giovanissima età di numerosi concorsi, Maria Ronchini è stata per anni membro dell’orchestra Euyo (la European Union Youth Orchestra) sotto la direzione di Abbado, Bamert, Bernstein, Leinsdorf e Ashkenazy, per poi seguire una prestigiosa carriera come solista di uno strumento che, nel Seicento, venne da alcuni considerato quello con il suono più prossimo alla voce umana. Nonostante ciò, la viola non può vantare una ricca letteratura, che è cresciuta moderatamente solo tra la fine del Settecento e i giorni nostri. La pianista Monica Cattarossi è una specialista assoluta nell’ambito della musica da camera e dell’accompagnamento ed è stata invitata a suonare nei più importanti festival internazionali, in cui ha tenuto concerti con artisti quali Julius Berger, Umberto Clerici, Rocco Filippini, Antonio Meneses, Erica Piccotti, Luca Ranieri, Danilo Rossi e Dora Schwarzberg. Insieme, queste due eccellenti strumentiste proporranno tre pagine tra le più rilevanti della produzione per viola del Novecento, a cominciare dalla Sonata di Hindemith, opera giovanile di grande forza espressiva, precedente all’adesione dell’autore alle linee della Nuova Oggettività, ma lontana anche dalla struttura della sonata classica. Monumentale è, invece, la Sonata di Shostakovich, l’ultima opera del maestro russo, terminata praticamente sul letto di morte e rappresentata postuma un mese e mezzo dopo la scomparsa del compositore: una pagina di eccezionale virtuosismo in cui le possibilità della viola vengono affrontate nella loro totalità. Infine, tra questi due colossi della musica del Novecento c’è il compositore estone Arvo Pärt con una famosa pagina scritta con lo stile semplice del tintinnabuli e pensata per dare l’impressione a chi ascolta di trovarsi in una stanza degli specchi musicale. Un pezzo che è presente in innumerevoli film e documentari televisivi.Nel complesso, il concerto di sabato 9 ottobre alla Camera del Lavoro di Milano sarà dunque una rara occasione per ascoltare capolavori scritti per uno strumento bellissimo quanto, a volte, poco considerato. 

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