Dal 17 al 25 ottobre, per la regia di Giacomo Bisordi
Uno spettacolo sulle delusioni del sogno capitalista, tra sentimenti e politica, per centrare la riflessione sull’ambiguità dei comportamenti umani, da sempre facilmente manipolabili dal desiderio di profitto, grandezza e successo. C’è questo, e molto di più, in Uomo senza meta, la nuova produzione del Teatro di Roma in scena all’Argentina dal 17 al 25 ottobre.
Alla regia di questo allestimento, tratto da un’opera del norvegese Arne Lygre, il giovane e talentuoso Giacomo Bisordi (già collaboratore di grandi nomi del teatro come con Peter Stein, Giorgio Barberio Corsetti e Massimo Popolizio), capace qui di ribaltare in invenzione l’assenza di contatto dovuta alle limitazioni anti-Covid, esprimendo proprio nell’assenza di contatto l’alienazione e l’aridità umana e sociale che sta alla base dello spettacolo.
Come dice lo stesso Bisordi “quello che si è cercato di fare è stato appunto di capire come raccontare questa solitudine e questo individualismo spietato. Trovandoci nello spazio immenso del Teatro Argentina, l’idea è stata fin da subito di sfruttarne al massimo le potenzialità spaziali. Si è tentato di far percepire man mano lo spazio come sempre più restringente, sempre più ostile rispetto agli attori, di modo che con tutta una serie di meccanismi scenici, gli attori vengano spinti man mano sempre di più verso la platea, un’opportunità per far incontrare chi guarda con la vicenda che si sta raccontando”.
Parlando invece di Arne Lygre, Bisordi sottolinea la sua capacità di essere “un autore minimalista, che scrive con frasi brevissime. Le battute più lunghe – continua Bisordi – sono al massimo due o tre righe, non ci sono monologhi. I personaggi, ammesso che si possa parlare di personaggi, parlano per frasi mozzate, ridotte all’osso, senza alcun tipo di sviluppo concettuale. Sono contratti, ma allo stesso tempo ci troviamo di fronte a un autore che dentro a queste battute ‘piccole’ riesce a costruire un mondo con una precisione di dettaglio unica. È un vero maestro in questo, nel saper disegnare qualcosa con il minimo sforzo necessario”.
Info e dettagli su www.teatrodiroma.net