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IL TEATRO DI ROMA AL FIANCO DELLA COMUNITÀ ARTISTICA

Tempo di lettura: 4 minuti

DA NOVEMBRE A DICEMBRE DALL’ARGENTINA A INDIA UN NUOVO CICLO DI RESIDENZE PER ARTISTI/E, COMPAGNIE e SPAZI INDIPENDENTI della scena romana che usufruiranno delle sale per continuare ricerca e produzione artistica

 SILVIA RAMPELLI | fino al 22 novembre

MARINA DONATONE | fino al 22 novembre

GIORGINA PI – BLUEMOTION | 22/30 novembre

LACASADARGILLA – CARROZZERIE N.O.T | 23/28 novembre

EMILIA VERGINELLI – FIVIZZANO27 | 5/11 dicembre

Nonostante la sospensione imposta dall’ultimo DPCM allo spettacolo dal vivo, l’attività produttiva e culturale del Teatro di Roma prosegueattraverso il lavoro dei suoi artisti e delle sue artiste, dagli spazi di India al palco dell’Argentina, ripensando altre modalità di connessione, rappresentazione e visione.

In assenza di spettacoli e nell’impossibilità dell’incontro con il pubblico, il Teatro lascia scoprire la dimensione processuale, la vocazione alla ricerca e al lavoro produttivo, mettendo a disposizione della comunità artistica i propri spazi per residenze e prove dal vivo. In queste settimane, infatti, le sale del Teatro di Roma continuano ad accogliere non soltanto illavoro degli artisti e delle artiste coinvolte nella programmazione sospesa, ma anche quello di compagnie e spazi indipendenti del territorio che hanno dovuto sospendere il proprio lavoro e che, ora, potranno continuare la loro ricerca e produzione.

Marina Donatone _ credito foto Monkeys Video Lab

Un supporto che lo Stabile offre alla creatività romana, attraverso un piccolo contributo e un sostegno diffuso alle compagnie in residenza, e riservando un’attenzione speciale alle realtà autonome di Angelo Mai, Carrozzerie N.O.T. e Fivizzano27, per valorizzare e riconoscere il ruolo che hanno ricoperto all’interno della fragile filiera della creazione contemporanea cittadina.

La vita del Teatro prosegue dunque al servizio della comunità artistica della Città, strutturando da novembre a dicembre un nuovo ciclo di residenze, prove, percorsi e attraversamenti che è soltanto l’ouverture di una progettazione più ampia che investirà tutti i palcoscenici del Teatro di Roma, a partire dal Teatro India, per estendersi successivamente all’Argentina e al Valle con un programma di attività online e occasioni di formazione, oltre al progetto di residenze già in essere.

Si inizia così dal Teatro India, che ha già accolto in questi mesi, oltre alle prove delle produzioni del Teatro di Roma, anche i cantieri di lavoro del coreografo Enzo Cosimi e dei danzatori di Da.Re – Dance Research; le prove di Deflorian/Tagliarini per la coproduzione Chi ha ucciso mio padre e di Frosini/Timpano per Ottantanove; un laboratorio di Marta Gilmore e gli allievi dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico con allestimenti e saggi. In questa nuova fase di sospensione, torna Silvia Rampelli con una nuova ricerca sul movimento (fino al 20 novembre) e, in un ideale dialogo tra generazioni coreografiche nato nell’ambito del percorso didattico di Da.Re – Dance Research, anche quella di Marina Donatone con LOOK MA, NO HANDS_a way to go, il secondo capitolo del progetto LOOK MA, NO HANDS, lavoro che traccia l’agire di un corpo in un sistema mobile a partire dall’ambiente che attraversa(fino al 22 novembre). Si continua con  Giorgina Pi e la sua compagnia Bluemotion, anima dell’Angelo Mai, che proseguono la ricerca sulla figura mitica di Tiresia a partire dalla scrittura poetica di Kate Tempest, con una lettura scenica per la rassegna Trend – nuove frontiere della scena britannica concentrandosi sui materiali di Hold Your Own/Resta te stessa non utilizzati per lo spettacolo Tiresias, un vero e proprio “B side” dove torna protagonista Gabriele Portoghese insieme a Giulia Weber (dal 22 al 30 novembre). Inoltre, dopo alcuni giorni nella Sala Enriquez del Teatro Argentina, approdano a India le prove della prossima produzione della compagnia lacasadargilla, in collaborazione con Carrozzerie N.O.T, dal titolo IL MINISTERO DELLA SOLITUDINE, una scrittura originale per 5 attori per indagare su un luogo reale e immaginifico, capace di catalizzare questioni e nodi del nostro presente (dal 23 al 28 novembre). In residenza anche Emilia Verginelli con Fivizzano27, per il nuovo lavoro LOURDES, indagine sulla suggestione artistica di un ricordo, con Luisa Merloni e Andrea Pizzalis (dal 5 all’11 dicembre); mentre Motus si dedicaa un laboratorio in vista della creazione TUTTO BRUCIA, impegno produttivo tra i più attesi della stagione del Teatro di Roma(dal 18 al 23 dicembre). Inoltre, prosegue il progetto produttivo e abitativo di Oceano Indiano, che in questa fase vede gli artisti e le compagnie coinvolte – DOM-, Fabio Condemi, Industria Indipendente, MK, Muta Imago – impegnate in residenza nella ricerca e nella creazione artistica di lavori propri.

Giorgina Pi e Gabriele Portoghese _ foto di Lau Chourmo

Sul palco del Teatro Argentina, invece, giunge alla fase conclusiva di allestimento e prove, LA METAMORFOSI di Franz Kafka, la produzione del Teatro di Roma firmata da Giorgio Barberio Corsetti, che avrebbe dovuto debuttare il 10 novembre e che attende ora la riapertura dei teatri per mostrarsi finalmente al pubblico. Un classico kafkiano che riletto oggi si fa racconto di grande contemporaneità, in cui si percepiscono le istanze dell’alienazione e del distanziamento, evidenziate dallo spazio ristretto e costretto in cui è rinchiuso Gregor/insetto, una stanza simbolica di un luogo interiore e del confinamento, che riflette una metamorfosi comunicativa, l’anomalia del distacco che circonda tutti noi. Sul sito web teatrodiroma.net è possibile godere di un’anticipazione dello spettacolo attraverso alcuni momenti delle prove e del “dietro le quinte” con il cast di interpreti: Michelangelo Dalisi, Roberto Rustioni, Sara Putignano, Anna Chiara Colombo, Giovanni Prosperi, Giulia Trippetta, Dario Caccuri.

Una trama di attività “invisibili” allo sguardo degli spettatori – tra residenze artistiche, prove e inediti affacci nella vita creativa della macchina teatrale – ma che procede spedita nel tessere e immaginare la progettazione culturale dei prossimi mesi su tutti i palcoscenici del Teatro di Roma, portando avanti il dialogo con il pubblico anche quando il teatro resta chiuso.

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