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TEATRI: IN EUROPA SI RIMANE CHIUSI FINO A FEBBRAIO

Tempo di lettura: 2 minuti

La drammatica situazione generata dalla pandemia da coronavirus si è evoluta in maniera precipitosa, ed è difficile vedere la luce in fondo al tunnel. Le vaccinazioni – Germania ed Italia a parte – vanno fortemente a rilento, mentre la terza ondata è già realtà in diverse nazioni del vecchio continente.

In Inghilterra Boris Johnson ha chiuso tutto fino a metà febbraio. Chiuse scuole, negozi ed attività non essenziali, multe fino a seimila sterline. E se in Germania già diversi teatri avevano già deciso di mantenere la chiusura fino alla fine di gennaio o febbraio 2021, in previsione della decisione di un nuovo lockdown nazionale, già data per certa e poi arrivata nei giorni scorsi, anche la Francia ha stabilito di non riaprire i luoghi della cultura: “il virus circola ancora troppo” afferma il portavoce del governo. L’esecutivo francese è stato aspramente criticato dagli amanti dell’arte per la chiusura prolungata degli spazi culturali, accusandolo di fare due pesi e due misure, visto il mantenimento in esercizio regolare di tutte le attività commerciali.

La chiusura ha spinto migliaia di artisti e lavoratori a scendere in piazza a Parigi, per protestare anche contro il pacchetto di 35 milioni di euro di aiuti per i lavoratori dello spettacolo e dei luoghi della cultura, quali musei e biblioteche, considerato gravemente insufficiente: si stima che il settore culturale impieghi direttamente almeno 600.000 persone a tempo pieno e 200.000 lavoratori part-time, contribuendo al 2,3% del PIL. Gli aiuti consisterebbero quindi in una cinquantina di euro a lavoratore, un dato che non trova alcun tipo di raffronto nel mondo.

In Francia, per combattere la seconda ondata di COVID-19, teatri e cinema sono stati chiusi in ottobre, ed ancor prima da marzo a giugno. Secondo quanto riferito dalle autorità, la perdita economica risultante durante il primo lockdown è stata di 22 miliardi di euro. Il solo museo del Louvre di Parigi ha perso 40 milioni di euro. 

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Lavoro nel campo della comunicazione e mi occupo di teatro come regista e attore e di radio come speaker e conduttore. Ho scritto e scrivo su numerose testate.

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