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Confcommercio Impresa Cultura Italia, Cultura

Cultura e Turismo: il rapporto del Forum di Confcommercio

Tempo di lettura: 3 minuti

Articolo di Confcommercio – Impresa per l’Italia

PesaroCapitale Italiana della Cultura 2024, ha accolto il quarto Forum di Impresa Cultura Italia, appuntamento annuale dedicato alla valorizzazione, alla maggiore diffusione e all’accessibilità della cultura promosso dal coordinamento che dà voce unitaria alle imprese culturali e creative all’interno di Confcommercio-Imprese per l’Italia. Il titolo di questa edizione è stato “Turismo e impresa culturale: bellezza, territori e destinazioni”. Nel corso dell’evento è stato analizzato da più punti di vista il forte intreccio esistente tra cultura e turismo, con una particolare attenzione all’incidenza degli investimenti culturali nell’economia locale. 

Ad aprire i lavori è stato il Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli: «Quest’anno il tema scelto mette al centro due anime importanti del nostro Paese: la cultura e il turismo. La prima è la componente più giovane, che si è rivelata con la nascita di Impresa Cultura Italia, che con il Presidente Carlo Fontana abbiamo fortemente voluto nel 2018. Il turismo invece è una delle componenti più classiche e radicate della nostra identità fin dagli anni ’50. Io sono convinto che cultura e turismo debbano essere tanto autonome quanto costantemente in dialogo, capaci di esprimere un’immagine dell’Italia forte e unitaria. Due medaglie diverse che mostrano la faccia migliore del nostro paese». Il primo panel della giornata è stato dedicato al tema “Investire sulla cultura. Impatto e ricaduta degli eventi culturali sull’economia e sul territorio”.

La professoressa Martha Friel dell’Università IULM ha dato una panoramica sul volume del turismo musicale in Italia. Il turismo legato ai festival culturali offre numeri e impatti economici importanti, considerando che parliamo di più di 1700 eventi mappati in tutta Italia. Una grandissima risorsa per il turismo nazional e in particolare, una grande presenza del pubblico straniero nei festival operistici e di musica classica: l’Arena di Verona Opera Festival ha raccolto 402.722 spettatori totali, con un pubblico proveniente da ben 125 Paesi (solo la Germania ha contribuito con 80.000 spettatori). Al Festival Verdi il 43,5% dei 19.065 spettatori provenienti da fuori Parma, di cui 1 su 4 è straniero. Al Festival Donizetti Opera hanno partecipato 13.120 spettatori con il 40% di stranieri nelle recite, mentre il 93% dei gruppi organizzati provenienti dall’estero. Infine, il Rossini Opera Festival hanno partecipato 13.576 spettatori, con il 50% di pubblico internazionale. Le esperienze legate alla musica sono sempre più ricercate in quanto offrono anche l’opportunità per scoprire in modo inedito i territori. 

Il professore Nicola Salvati, Direttore del Centro di Ricerca C. Dagum dell’Università di Pisa, ha esposto la ricerca “L’impatto economico della grande musica internazionale sul territorio (Pesaro tra cultura e turismo)“. La presidente di ISNART e vicepresidente Confcommercio-Imprese per l’Italia Loretta Credaro ha effettuato un’importante analisi del settore turistico italiano con un focus sull’estate appena trascorsa e sui flussi turistici nelle città d’arte: “Nel periodo estivo 2024 le prenotazioni nelle città d’arte, rilevate dall’Osservatorio sull’Economia del Turismo Isnart – Unioncamere, sono state più alte dell’occupazione registrata nel 2023 e nel 2019, superando il 78% per i mesi di luglio e agosto. Si conferma, quindi, il forte interesse alla fruizione del patrimonio culturale italiano, in particolare da parte del turismo straniero che, a fronte di una media nazionale del 51,2% della clientela, sale nelle principali città d’arte al 70% (84% a Venezia, 74% a Firenze, 64% a Milano e 62% a Roma).

A chiudere questa edizione del Forum di Impresa Cultura Italia è stato il presidente Carlo Fontana«Viene prima il turismo o la cultura? Io sono dell’idea che cultura e turismo siano la stessa faccia di due entità diverse, e nessuna delle due sia superiore all’altra. Proprio qui a Pesaro abbiamo la testimonianza che non c’è un primato tra turismo e cultura. Qui si è deciso di ridare vita al grande lascito musicale di Rossini con l’obiettivo di creare un’identità culturale forte e radicata nel territorio, che ha trasformato Pesaro da sola meta balneare a forte attrattore turistico musicale. E da qui si è mosso il turismo, rilanciando Pesaro nel mondo e aprendo un dialogo sempre più ricco e proficuo soprattutto con l’estero. Ciò vuol dire che turismo e cultura si muovono su due binari paralleli che possono intrecciarsi, e l’uno fa bene all’altro. Ed è questo il grande elemento di riflessione: il vero protagonista è quindi il territorio, il suo lascito culturale e artistico, materiale e immateriale. E se si agisce in maniera efficace, mettendo in atto azioni parallele al turismo, ci sarà giovamento per entrambi».

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