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I 30 ANNI DEL CRM – CENTRO RICERCHE MUSICALI

Tempo di lettura: 4 minuti

Si terrà alla Sala Petrassi del Parco della Musica la giornata conclusiva del festival ArteScienza venerdì 4 dicembre per festeggiare i 30 anni di attività del CRM – Centro Ricerche Musicali che del festival ne è l’organizzatore. Le disposizioni degli ultimi DPCM in materia di contenimento dell’emergenza Coronavirus non permettono di realizzare concerti in presenza, ma il CRM non rinuncia all’evento e offre al pubblico un’intera giornata fra incontri, performance e concerti, live streaming e completamente gratuita, che potrà essere seguita dalla pagina facebook del Festival .

I trent’anni del CRM si possono riassumere in tre parole: Invenzione, Creazione, Ricerca – raccontano Michelangelo Lupone e Laura Bianchini fondatori e direttori del Centro Ricerche Musicali –. ll nostro lavoro è sempre rivolto all’innovazione del linguaggio musicale. Abbiamo realizzato computer per la composizione e performance musicale, sistemi di diffusione del suono come Olofoni, Planofoni, Guide del suono, strumenti aumentati, forme d’arte musicali innovative, installazioni musicali permanenti, opere scultoreo-musicali… Al centro delle nostre ricerche poniamo l’interazione del fruitore, per renderlo partecipe e attivo nell’esperienza artistica, adattandola al contesto ambientale. È il nostro modo di divulgare la cultura contemporanea, ed è lo scopo che anima da sempre il pensiero e l’etica del CRM”.

 

Il festival ArteScienza fa parte di Romarama 2020, il palinsesto culturale promosso da Roma Capitale, ed è realizzato in collaborazione con SIAE. 

Il primo incontro sarà alle ore 11, con il colloquio “Accelerazione e rivoluzione: i tempi del mutamento” che prende spunto dal tema del festival di quest’anno “Accelerazione | Decelerazione”. Una riflessione sull’innovazione tecnologica, sulla vita sociale, sul mutamento storico, analizzandone le loro diverse velocità e i risultati che esse determinano, sia in campo scientifico che artistico. Vi partecipano Maria Giovanna Musso (Sociologia del Mutamento, della Creatività e dell’Arte, Sapienza Università di Roma) e Dario Guarascio (Economia dell’Innovazione, Sapienza Università di Roma, sede di Latina); modera l’incontro Lucano Zani (Storia Contemporanea, Sapienza Università di Roma), introducono Michelangelo Lupone compositore, co-direttore del CRM e Adrian Braendli responsabile dei programmi scientifici dell’Istituto Svizzero di Roma.

Alle ore 15 il concerto Double Step. Variations con due giovani interpreti, specializzate nel repertorio della musica d’oggi e nella sperimentazione musicale. Sono Alice Cortegiani al clarinetto e Arianna Granieri al pianoforte, che eseguono un programma in linea con il tema del festival. I pezzi scelti per pianoforte solo di George Crumb (Tora! Tora! Tora!, A prophecy of Nostradamus) e Domenico Guaccero (Esercizi per pianoforte) costituiscono il momento di accelerazione, sia per sonorità e drammaticità imponenti che per la grande sperimentazione di tecniche e materiali impiegati. Al contrario, i Dance Preludes per clarinetto e pianoforte di Witold Lutoslawski riportano indietro nel tempo, recuperano alcune canzoni popolari polacche, offrendo una varietà di contrasti. Il programma si completa con Respiro, aneliti per clarinetto basso (2019) di Simone Cardini Fantasie per clarinetto solo di Jörg Widmann.

Atteso infine alle ore 19 l’incontro e la performance di e con Alvin Curran, artista americano fra i padri della musica elettronica, dalla carriera lunga e fruttuosa, co-fondatore nel 1966 del gruppo Musica Elettronica Viva a Roma, dove vive tuttora. L’appuntamento in programma lo scorso fine settembre, poi costretto al rinvio, vede finalmente la luce in questa giornata che omaggia il CRM e che vedrà la prima assoluta di The Containment Etudes (Studi di Contenimento) per computer, tastiera midi e pianoforte, un’autobiografia sonora, che Curran ha iniziato durante il primo lockdown. “Mia moglie ed io eravamo a Berkeley in California all’inizio di marzo di quest’anno, quando fu annunciato il primo Covid-Lockdown. Ho preso in prestito una tastiera e ho deciso che avrei iniziato a documentare le quasi infinite possibilità combinatorie della mia collezione di suoni, realizzando brani brevi non più lunghi di 3 minuti con solo 1-3 suoni per ciascun branoQuesti brani sono diventati The Containment Etudes’, un’autobiografia musicale che si estende per quasi 82 anni… Fino ad ora ho registrato circa sei ore di materiale, ma in questa occasione li presento in una forma molto condensata, eseguendo in modo spontaneo per circa 50 minuti un racconto, un’umile storia musicale che dura tutta una vita”.

E sulla sua lunga carriera artistica Curran racconta: “Nel 1964 ho accompagnato Elliott Carter a Berlino per un anno di residenza alla DAAD e verso la fine di quell’anno ho iniziato a sperimentare la registrazione di suoni di pentole e padelle ed altri semplici oggetti trovati… Poco dopo il mio arrivo a Roma nel 1965 ho iniziato a registrare su nastro i meravigliosi suoni della città di Roma e della sua gente. Il Gruppo Musica Elettronica Viva viene fondato in una piccola fabbrica di metallo a Trastevere. La mia visione della musica e della composizione è stata completamente modificata per sempre. Come ha detto Cage nelle Norton Lectures: ‘Il mondo è la mia lingua madre’. Ora potrei fare musica con qualsiasi cosa, oggetto, strumento, suono registrato, con qualsiasi persona, ovunque, in qualsiasi momento… inclusa molta musica scritta su carta, io l’ho fatto da allora. Come ‘avido registratore’ sul campo ho continuato per anni a raccogliere suoni da qualsiasi fonte   udibile al mondo: umana, animale, meccanica, ambientale. Come performer, con questa  libreria in crescita composta da oltre 3000 file audio, mi sono mosso a lungo fluidamente dalla composizione per nastro magnetico ad esibizioni dal vivo – in tempo reale – con un computer e una tastiera MIDI e, come un Troubador (Trovatore), racconto storie – quasi esclusivamente senza parole”.

La serata sarà introdotta da Michelangelo Lupone ed è organizzata in collaborazione con l’Ambasciata degli Stati Uniti d’America e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

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