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ARGO. MATERIALI PER UN IPOTESI DI FUTURO

Il 18 dicembre 2020 si sono conclusi i tavoli di lavoro di ARGO. Materiali per un’ipotesi di futuro, progetto del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale – realizzato in collaborazione con la Scuola Holden e con il sostegno della Fondazione CRT e della Fondazione Compagnia di San Paolo

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Il 18 dicembre 2020 si sono conclusi i tavoli di lavoro di ARGO. Materiali per un’ipotesi di futuro, progetto del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale – realizzato in collaborazione con la Scuola Holden e con il sostegno della Fondazione CRT e della Fondazione Compagnia di San Paolo -che ha coinvolto, a partire dal 23 novembre, 70 esponenti della scena torinese provenienti sia dal bacino delle realtà teatrali non sostenute da fondi statali, sia da quello composto dagli artisti indipendenti.

I 7 gruppi di lavoro – guidati da Domenico Castaldo, Michele Di Mauro, Gian Luca Favetto, Jurij Ferrini, Marco Lorenzi, Olivia Manescalchi, Elena Serra – hanno lavorato collettivamente e in autonomia per realizzare le consegne loro affidate. Partendo dalle prime suggestioni e domande (In un momento in cui i teatri sono chiusi, dove facciamo accadere il teatro? Cosa è un attore oggi e cosa diventa se la sua carnalità si dissolve nel virtuale? Cosa può diventare il teatro?) ogni squadra di lavoro si è mossa, supportata da sette editor-facilitatori –Alessandro Avataneo, Guglielmo Basili, Federico Favot, Francesco Gallo, Marina Gellona, Federico Madiai, Umberto Morello -, in una direzione autonoma ed originale, arrivando così a realizzare: un podcast in cinque puntate, una mappa concettuale sul teatro che è stato e i teatri che saranno, l’esperimento narrativo della fake-identity Andrea Delfi, un video-discorso alla nazione, un manifesto dedicato all’attimo pre-creativo, una campagna di comunicazione e il gioco online 20-20.

Nel corso delle quattro settimane e in oltre 600 ore di lavoro su piattaforma multicanale per 1.700 giornate di lavoro, gli argonauti hanno incontrato alcuni esperti  – Alice Avallone, Duccio Chiarini,  Claudio Fogu, Ilaria Gaspari,  Riccardo Milanesi, Jacopo Romei, Chiara Tirabasso – che li hanno formati e aiutati alla realizzazione del proprio oggetto digitale politico, si  sono confrontati con gruppi di spettatori ai quali hanno presentato in anteprima le proprie idee e le prime bozze del proprio lavoro e con alcuni maestri teatrali e non, che hanno volontariamente contribuito con la propria esperienza al percorso di ogni gruppo: Eugenio Allegri, Alessandro Baricco, Valerio Binasco, Fjodor Benzo, Emiliano Bronzino, Chandra Livia Candiani, Tommaso Cerasuolo, Laura Curino, Valter Malosti, Beppe Rosso, Gigi Roccati, Gabriele Vacis.

A partire da oggi, 21 dicembre, i risultati saranno consultabili, giocabili, visibili, ascoltabili sul sito del Teatro Stabile di Torino alla pagina https://www.teatrostabiletorino.it/argo

ARGO. Materiali per un’ipotesi di futuro nasce come progetto sperimentale, dettato da un senso di responsabilità civile e di dovere morale del Teatro Stabile di Torino nel coinvolgere e sostenere la comunità teatrale cittadina con un’iniziativa originale e condivisa, e ha condotto i partecipanti, in meno di un mese, alla realizzazione di oggetti digitali rivolti alla comunità e del tutto esotici per chi è abituato a lavorare su un palcoscenico. Ne sono nate collaborazioni e relazioni fruttuose, che in alcuni casi si sono concretizzate in un vero e proprio passaggio di testimone tra artisti e pubblico (da adesso in avanti, ad esempio, la fake-identity Andrea Delfi verrà gestita da una classe del Liceo Cattaneo di Torino).

In questa fase storica in cui sarebbe stato impossibile gestire tutte queste persone dal vivo, questo progetto vuole essere una sperimentazione digitale di nuovi meccanismi di lavoro e creazione artistica, un prototipo dotato di tutte le potenzialità per rientrare tra le best practices da imitare.

ARGO. Materiali per un’ipotesi di futuro non vuole essere un’alternativa al teatro, ma un mezzo per tenere vivo il senso di appartenenza ad una comunità che in questo periodo non è mai cessato, un contesto di creazione di idee progettuali e valore culturale e con un forte impatto sociale poiché offre un sostegno concretoa chi lavora nel comparto dello spettacolo dal vivo, in una fase molto critica, seppure transitoria, come quella attuale.

In contemporanea a questa iniziativa che i cittadini hanno potuto seguire attraverso il diario online pubblicato sul sito e sui social dello Stabile, nei nostri teatri si è continuato a provare per essere pronti a tornare in scena non appena i tempi lo permetteranno.

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