Ottavo capitolo della rubrica Rockstory – Sociologia del Rock, a cura di Antonio Derinaldis
“So close no matter how far/Couldn’t be much from the heart/Forever trusting who we are/and nothing else matters”. (Così vicini, non importa quanto lontani/non si potrebbe chiedere di più al cuore/Siamo sempre fiduciosi in noi stessi/E null’altro importa).
Inizia così uno dei successi testuali e musicali di ogni tempo “Nothing Else Matters” dei Metallica. I Metallica, con il loro hard e heavy metal rock hanno influenzato le generazioni future e tracciato nuovi percorsi sonori.
La loro armonia eclettica e gli assoli di chitarra ci hanno riportato in mondi lontani, universi sognati, ecosfere sociali e forse, perché no, anche speranze ritrovate. Con più di 100 milioni di dischi venduti i Metallica sono annoverati come una delle formazioni di maggior successo nella storia del rock contemporaneo.
James Hetfield, chitarrista, voce e scrittore di Nothing Else Matters disse in un intervista nel 2008:
“E’ una canzone che parla della strada, dell’andare in giro, della mancanza di qualcuno che si è lasciato a casa. Ma non mi riferisco ad una persona in particolare, ma di un sentimento legato a cosi tanta gente che non si ha la possibilità di vedere. E’ un sentimento comune, parla della connessione che possiamo avere tutti con un potere superiore a noi”.
James Hetfield
Le note mixate di questo brano logoterapeuticamente ci riportano in noi stessi e nei labirinti dell’anima. La poesia di James Hetfield e il sound “orchestrale” heavy metal di Ulrich, Hammett e Trujillo scavano nei sotterranei sociali della persona, della comunità, del “sentimento profondo della società”.
La connessione che sostiene James Hetfield rievoca la modernità rappresentata da Papa Francesco quando ci ricorda che “L’unità è superiore al conflitto” e che siamo “parte di un tutto”.
Nothing Else Matters è un inno al pensiero immersivo ed attivo. Ci fa riflettere sull’orrore della guerra, del conflitto, dell’abbandono, del disagio sociale, della cattiveria, delle disuguaglianze quotidiane.
“Tu mi dai quella fiducia che sto cercando/Ogni giorno è per noi qualcosa di nuovo/Apri la mente a diverse prospettive/E null’altro importa”. (Trust I seek and I find in you/Every day for us something view/And nothing else matters).
Desideri, auspici, pensieri, ricordi ma anche futuro e impegno. Un’elaborazione del pensiero sociale che un brano così denso di tensione emotiva si abbandona al pianto, alle lacrime, alla malinconia per poi “risorgere” nell’energia connessa al riscatto di ogni persona nel solco della conciliazione sociale e della solidarietà con uno sguardo al divino in una sorta di teologia del nostro essere.
“Ciò che dicono non mi è mai importato/Dei giochi che fanno mi sono sempre fregato/Ciò che fanno non mi è mai importato/ E io lo so”. (Never cared for what they say/Never cared for games they play/Never cared for what they do/Never cared for what they know/And I know).
La strada che ci hanno suggerito i Metallica con Nothing Else Matters è già tracciata e sta a noi – persone – intraprenderla con uno sguardo all’amicizia civica nella ricerca spasmodica di scoprire l’umanità ogni giorno.