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An Oscars statuette on display at a screening of the Oscars on Monday April 26, 2021 in Paris, France. (AP Photo/Lewis Joly, Pool)

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OSCAR 2021, IL TRIONFO DI NOMADLAND

Tempo di lettura: 2 minuti

Chloé Zhao conquista la statuetta per il miglior film e la miglior regia: è la seconda donna premiata e la prima asiatica. A Anthony Hopkins il premio come miglior attore. Italia a mani vuote: niente premi per Pinocchio e Laura Pausini. Dall’inedita Union Station, dallo storico Dolby Theater e da altre location nel mondo, a consegnare i riconoscimenti si sono alternate diverse star, nessun presentatore unico.

La cinese Chloé Zhao è la seconda donna e la prima asiatica a vincere la statuetta per la miglior regia nella storia dell’Oscar. È stato il vincitor dello scorsa edizione (come vuole la tradizione) Bong Joon-ho (“Parasite”) ad aprire la busta per annunciare il vincitore in collegamento da Seul. Ed è Frances McDormand, sempre per “Nomadland”, a vincere il premio come miglior attrice: è la terza volta in carriera, dopo “Fargo” e “Tre manifesti a Ebbing, Missouri”. L’attrice dal palco ha esortato a guardare “il nostro film sullo schermo più grande possibile” e a “tornare al cinema”.​Un po’ a sorpresa, rispetto ai pronostici, è ​Anthony Hopkins per “The Father” a vincere il premio come miglior attore protagonista. L’83enne aveva vinto un altro Oscar nel 1992 per “Il silenzio degli innocenti”. Il premio alla miglior attrice non protagonista va a sorpresa all’attrice sudcoreana Yuh-Jung Youn per il film “Minari”. Niente da fare per Glenn Close che, con l’ennesima delusione, detiene il record di attrice con più candidature (otto) ai Premi Oscar senza mai averne vinto. Il miglior attore non protagonista è Daniel Kaluuya nel ruolo di Fred Hampton per “Judas and the Black Messiah”, film che racconta la storia del leader delle Pantere nere ucciso dall’Fbi. “Mank”, il film che aveva ottenuto più nomination (10), porta a casa solo due statuette, miglior scenografia e miglior sceneggiatura.

A VINTENBERG IL PREMIO COME MIGLIOR FILM STRANIERO
Il danese “Un altro giro” dI Thomas Vinterberg conquista la statuetta per il miglior film straniero. La pellicola racconta la storia di un professore delle superiori che passa un intera giornata con i suoi amici in uno stato di completa ubriachezza. Il regista ha impiegato 7 anni per realizzare questa pellicola. “Volevamo fare un film che celebrasse la vita”, ha detto Vinterberg accettando la statuetta. Con la voce rotta dalla commozione, il regista danese ha dedicato l’Oscar alla figlia, Ida, morta a 19 anni in Africa in un incidente d’auto, quattro giorni dopo aver scoperto dal padre, creatore con Lars von Trier di Dogma 95, di essere stata scelta per il film.

Ecco tutti i vincitori. 
Miglior film: “Nomadland

Miglior attore protagonista: Anthony Hopkins (“The Father“)

Miglior attrice protagonista: Frances McDormand (“Nomadland”)

Miglior regia: Chloé Zhao per “Nomadland”

Miglior attore non protagonista: Daniel Kaluuya (“Judas and the Black Messiah”)

Miglior attrice non protagonista: Youn Yuh-jung (“Minari“)Miglior sceneggiatura originale: Emerald Fennell per “Una donna promettente

Miglior sceneggiatura non originale: Christopher Hampton e Florian Zeller per “The father

Miglior film straniero: “Un altro giro” di Thomas Vinterberg (Danimarca)

Miglior trucco: Sergio Lopez-River, Mia Neal e Jamika Wilson per “Ma Rainey’s Black Bottom”

Migliori costumi: Ann Rothper “Ma Rainey’s Black Bottom”

Miglior sonoro: Nicolas Becker, Jaime Baksht, Michelle Couttolenc, Carlos Cortés and Phillip Bladh per “Sound of metal” 

Miglior film d’animazione: “Soul” di Pete Docter e Kemp Powers

Miglior documentario: “Il mio amico in fondo al mare” di James Reed e Pippa Ehrlich

Migliori effetti speciali: Andrew Jackson, David Lee, Andrew Lockley, Scott Fisher per Tenet

Miglior scenografia: Donald Graham Burt e Jan Pascale per “Mank

Miglior fotografia: Erik Messerschmidt per Mank

Miglior montaggio: Mikkel E. G. Nielsen per Sound of metal

Miglior colonna sonora: Trent Reznor e Atticus Ross con Jon Batiste per “Soul

Miglior canzone: “Fight for you” per “Judas and the Black Messiah

Miglior cortometraggio: “Two distant strangers”

Miglior corto documentario: “Colette”

Miglior corto d’animazione: “Se succede qualcosa, vi voglio bene”

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