“Minari”, il film premiato ai recenti Oscar 2021 per la migliore attrice non protagonista, Youn Yuh-jung, è stato il “campione d’incassi” nei cinema italiani nel primo giorno di riaperture. Il film diretto da Lee Isaac Chung, segue la storia di una famiglia d’immigrati sudcoreani pronta a tutto pur d’inseguire il sogno americano. Visibile nelle regioni che, in base ai criteri di contenimento della pandemia di Coronavirus, sono entrate in zona gialla, ha registrato 1.635 presenze.
“Corpus Christi” si piazza al secondo posto, molto distaccato con 285 presenze. Il film si Jan Komasa che racconta la storia (vera) di un ‘prete abusivo’, il ritratto di un paese ripiegato su se stesso e incapace di guardare oltre.
“Est – dittatura last minute”, il road movie di Antonio Pisu che racconta in modo credibile un mondo e un’epoca da ricordare (tratto da una storia vera), sul terzo gradino del podio ha registrato 212 presenze.
In totale 3.783 sono stati gli spettatori nelle 33 sale cinematografiche che hanno riaperto in zona gialla.
Il 15 % dei cinema in zona gialla hanno riacceso i proiettori nel primo giorno di apertura (dati Anec), ancora chiusi multisale e impianti specializzati che stanno affilando le armi.
Nel primo giorno di riapertura delle sale cinematografiche, c’è chi all’alba era già davanti al grande schermo. Il cinema Beltrade di Milano ha proiettato “Caro diario” di Nanni Moretti alle 6 del mattino. Allo scadere del coprifuoco gli 82 spettatori hanno raggiunto la sala che nei giorni scorsi aveva avvisato della sua mini maratona cinematografica fin dall’alba. La prima spettatrice si è presentata in cassa alle 5.20. “Sono qui per festeggiare il ritorno in giallo e il ritorno al cinema – racconta uno spettatore della prima ora -, ero stufo di vedere film su Netflix”.