11 Febbraio – Il Teatro Ariston non è un semplice luogo, ma un simbolo della musica italiana, testimone di come il mondo dello spettacolo si sia evoluto negli anni, e così anche il Paese.
Ne è pienamente convinto Walter Vacchino, proprietario dell’Ariston, che sta accogliendo la settantatreesima edizione del Festival della Canzone Italiana.
Per la quarta serata del Festival di Sanremo sono due le considerazione da fare, perché due sono le feste in scena a Sanremo in questa particolare settimana: la prima dentro l’Ariston, la seconda nelle strade intorno il teatro.
Dentro il Teatro Ariston
La serata di ieri sera ha dimostrato la magia di quello che è la musica quando viene realizzata da artisti che si conoscono e che hanno un rapporto di amicizia e di stima reciproca. I duetti e tutte le situazioni musicali che si sono verificate hanno un qualcosa di eccezionale perché sono uniche. Una serata che vede 28 unicità di artisti che si incontrano e danno la loro professionalità, il loro cuore e la loro passione a una trasmissione come il festival è un fatto davvero eccezione. A dimostrarlo è anche lo share eccezionale. La loro capacità di emozionare passa attraverso il web, la televisione e arriva allo spettatore.
Walter Vacchino
Intorno il Teatro Ariston
Il Festival ha un grandissimo effetto di richiamo nei confronti delle persone, che durante la nottata affollano le strade, le vie e le piazze. Con grande entusiasmo le persone girano insieme, incontrandosi, cercando quella che è un emozione. Parliamo di un palco a cielo aperto che racchiude set televisivi e radiofonici e concerti nelle piazze, in un unicum che credo abbia in Sanremo una progettualità che possa diventare un festival diffuso. Dal palco dell’Ariston, al palco della città di Sanremo, fino ai palchi di altre città, come Fiorello con Viva Asiago.
Walter Vacchino

