08 Febbraio – Il Teatro Ariston non è un semplice luogo, ma un simbolo della musica italiana, testimone di come il mondo dello spettacolo si sia evoluto negli anni, e così anche il Paese.
Ne è pienamente convinto Walter Vacchino, proprietario dell’Ariston, che sta accogliendo la settantatreesima edizione del Festival della Canzone Italiana.
“La prima serata ha avuto un prologo eccezionale, che è stata la consacrazione di 73 anni di lavoro.
Nato nel 1951, per opera di Amilcare Rambaldi (futuro creatore della rassegna Tenco), fiorista e componente della commissione del casinò che aveva inventato un Festival della canzone per attirare i turisti.
L’anima musicale di Sanremo è opera di questo fiorista illuminato, ed è a lui che il mondo della canzone deve dire grazie.La prima serata, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, testimonia una ripresa davvero straordinaria per il Festival. Il senso di serenità, di futuro e di speranza che ci ha suscitato all’apertura del Festival è estremamente rassicurante per tutti noi.
Un prologo impreziosito anche dalla presenza di Roberto Benigni e dalla sua riflessione sulla Costituzione italiana e sui diritti nel nostro paese.
Aggiungo che questa mattina all’Ariston abbiamo fatto un incontro con le autorità, il prefetto e il procuratore della Repubblica con i ragazzi delle scuole del cinema Ritz. Nell’occasione è stato presentato il documentario “Senza Rete”, realizzato in collaborazione la Polizia di Stato, che parla di cyberbullismo. È importante sottolineare come, nonostante il Festival, l’Ariston svolge anche una funzione di carattere cinematografico di incontro con le scuole all’interno della sua struttura.
Tutto questo è la chiusura di un lavoro cominciato tre anni fa con la pandemia, quando il teatro è stato più a rischio, e che ieri ci ha regalato un prologo eccezionale per questo Festival.
Lo testimoniano anche i dati di ieri sera: Sanremo ha raggiunto il 62% di share, che significa ben oltre 10 milioni di spettatori in prima serata. Sono valori che non hanno riscontro nella tv generalista di tutto il mondo. E riguardano solamente i dati di audience, da cui manca tutta la parte social.
Il pregio di Amadeus e di Chiara Ferragni è stato quello mi mostrare la capacità di riuscire a creare un grande flusso e una connessione tra web e palcoscenico. Una dimensione che andrebbe indagata più a fondo e portata
alla luce, perché mostra anche come tanti giovani sono collegati con gli artisti in gara.
La classifica, da Mengoni ad Anna Oxa, crea una questione di gusti e sensibilità che può avere diverse forme, a seconda del pubblico. E questo sarà un po’ il divertimento delle prossime serate: vedere come evolverà questa classifica.
Infine, è importante notare come la città di Sanremo ha vissuto un esplosione di palco su tutta la sua superficie, uscendo fuori dal teatro in sé. Dal Green carpet con radio2 al il palco in piazza Colombo: la musica del palco dell’Ariston è esplosa nella città”.
Walter Vacchino

