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ORA BASTA, LO SPETTACOLO DAL VIVO A MESSINA C’È E AGISCE

Tempo di lettura: 2 minuti

A Messina i lavoratori di teatro, musica, cinema e danza hanno scelto di cambiare platea. Nel pomeriggio di ieri, a piazza Unione Europea, hanno dato voce a un’intera categoria vittima, come non bastasse l’usuale fatica nel trarre profitto dall’arte, di chiusure e limitazioni. In silenzio, nel rispetto delle regole di distanziamento, dentro abiti neri a richiamare gli odierni tempi bui, hanno concentrato in uno slogan il profondo disagio che vive il mondo dello spettacolo dal vivo. 

“Ora basta” è la tonante replica alla decisione di fermare stagioni, attività pedagogiche, di chiudere teatri, cinema, scuole di teatro, danza e musica. 

L’emergenza sanitaria, durante il lockdown dei mesi scorsi, era già costata cara ai lavoratori dello spettacolo dal vivo. Poi, con grandi sacrifici, si erano riprese le attività. Sono del resto professionisti da sempre abituati a lottare, a non arrendersi. Dopo l’adeguamento alle regole imposte, economicamente considerevole, non si aspettavano di certo un’altra battuta d’arresto. 

“I nostri luoghi – leggono al megafono – sono tra i più sicuri in questo momento”, ribadendo inoltre quanto bellezza, poesia, magia, cultura alla base del loro lavoro siano tutt’altro che valori secondari a livello sociale. Una professione, quella dei lavoratori dello spettacolo dal vivo, che è sì nutrimento dell’anima, ma che pure produce reddito e costituisce una risorsa economica per la Nazione. 

Da Messina si reclama la revisione dei protocolli di sicurezza, nella totale disponibilità all’adattamento a eventuali norme ancora più restrittive. “Ma non lasciateci morire” – si chiede. 

La manifestazione nasce da un impeto spontaneo e non ignora altresì la necessità di ripensare alla gestione di un’intera categoria. Occorre instaurare un dialogo con gli Enti pubblici e le realtà del territorio, amministrare oculatamente le risorse, dare insomma modo ai lavoratori dello spettacolo dal vivo di superare questo momento di crisi, gettando nel frattempo le basi per un futuro migliore. 

Si tratta di istanze legate alla contingenza, ma altrettanto lungimiranti per auspicare la salvaguardia e il sostegno dell’intero settore.

La manifestazione dei lavoratori dello spettacolo dal vivo di Messina si inserisce nel vasto movimento di protesta nazionale contro la gestione dell’emergenza sanitaria e le recenti decisioni decretate dal Primo Ministro. 

Dopo “Bauli in piazza” a Milano è stata la volta di “Assenza spettacolare”, il 30 ottobre, in molte città italiane. Tutto il settore non comprende le ragioni della linea dura seguita dal Governo che culmina nella decisione di chiudere spazi che rispettavano le condizioni di sicurezza. Si rammenti, infatti, l’indagine elaborata dall’AGIS – Associazione Generale Italiana dello Spettacolo su un campione interamente rappresentativo della pluralità dei generi e dei settori dello spettacolo dal vivo in tutto il territorio nazionale che rilevava un unico caso di contagio da Covid-19.

Non si riescono attualmente a prevedere possibili scenari futuri, tuttavia è certo che lo spettacolo dal vivo necessita riforme troppo a lungo procrastinate. I lavoratori hanno atteso troppo a lungo e l’attuale situazione è la conseguenza, questa sì ipotizzabile, della mancata tutela legislativa di un intero settore. 

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