Non solo cinema, danza, teatro e musica. Il circo contemporaneo è uno dei grandi motori dello spettacolo dal vivo nel nostro paese. E da quest’anno è anche un corso di laurea triennale riconosciuto a livello nazionale, alla pari degli altri settori.
Nato a Torino, il percorso universitario è stato avviato dalla Fondazione Cirko Vertigo in collaborazione con il Centro di Produzione blucinQue Nice, Dams e Città di Torino, sostenuto dal MiC, da Regione Piemonte, Compagnia di San Paolo, Fondazione Crt e Città di Grugliasco.
Il corso nasce da un progetto ventennale della Fondazione, diretta da Paolo Stratta come prima esperienza italiana di formazione alle arti circensi che non afferiscono al circo tradizionale.
Una declinazione differente dell’arte circense rispetto a quella più tradizionale, costituita da singole opere e spettacoli, più puntiformi. Il circo contemporaneo prende questa eredità e prova a metterla a sistema, dandone una struttura più continua e lineare. Un tipo di narrazione diversa, che permette anche la creazione di un repertorio di opere d’arte nel settore.
«Quello che abbiamo fatto nel far nascere una scuola da uno spettacolo– spiega Paolo Stratta, direttore del corso di laurea triennale e presidente di ACCI (Associazione Circo Contemporaneo Italia) –è stato quello di passare da un concetto di scuola di circo, dove si insegnano le tecniche, a un concetto di scuola di arte del circo, dove l’arte sta alla base dello sviluppo di questo settore».
Paolo Stratta

Un settore che oggi gode di un riconoscimento formale, non solo da un punto di vista formativo, ma anche in quanto profilo professionale di artista di circo contemporaneo. Un profilo che prima non esisteva.
In Italia la materia dell’istruzione e della formazione professionale è legislazione concorrente tra Stato e Regioni, ed è gestita da quest’ultime.
La Regione Piemonte si è quindi attivata per validare e approvare la figura professionale dell’artista di circo contemporaneo. Una figura riconosciuta, identificata e finanziata sulle direttive regionali della formazione del mercato del lavoro come corso biennale.
«In questi 20 anni noi abbiamo sperimentato un terzo anno pilota. Ci siamo accorti che la richiesta dei candidati arrivava maggiormente dall’estero ed era, paradossalmente, più bassa nel nostro Paese. Ci siamo chiesti come mai e una risposta che ci siamo dati è che in Italia il titolo di studio post-diploma è fondamentale».
Paolo Stratta
Il passo decisivo è stato quello di trasformare questo percorso biennale in un corso di laurea triennale ufficialmente riconosciuto a livello nazionale dal MUR. Un dialogo che a settembre 2022 ha attribuito ufficialmente al corso di laurea un’equipollenza su una matrice conforme alla classe di laurea L-03 (discipline arti figurative, della musica, dello spettacolo e della moda).
Una formazione che include oltre a una serie di saperi e di competenze teoriche fondamentali, che spaziando dalla storia del cinema e del teatro alla danza, fino all’economia e alla comunicazione, anche un ampio spettro di tecniche artistiche fondamentali per l’artista contemporaneo.
Fondamentale è anche la presenza, in ogni anno accademico, di tirocini e di forme di sperimentazione artistica aperte al pubblico. Un passaggio fondamentale che unisce teoria e pratica all’interno del corso, permettendo un primo momento di sperimentazione della professione circense.
La creazione di questo corso universitario colma un vuoto a livello nazionale, laddove per il teatro e per la danza esistono già due accademie riconosciute come la Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico e l’Accademia della Danza di Roma.
“In Italia, il settore del circo contemporaneo è relativamente giovane ma qualcosa sta accadendo anche in termini produttivi. Dal 2022 il Ministero ha riconosciuto i centri di produzione per il circo, promuovendo alcune strutture a livello nazionale”.
Paolo Stratta
Un’offerta supportata anche a livello internazionale, grazie ai progetti di cooperazione e di scambio Erasmus+.
“A livello europeo, il bando dovrebbe permettere degli scambi bilaterali tra organizzazioni internazionali e il nostro istituto formativo. Scambi pedagogici tra allievi e insegnanti, ma anche scambi di creazioni artistiche, e quindi di arricchimento”.
Paolo Stratta
