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STEFANO MASSINI: LA CULTURA NON DEVE TACERE MAI

Tempo di lettura: 2 minuti

A Piazzapulita, programma di approfondimento e informazione condotto da Corrado Formigli su La7, lo scrittore e drammaturgo Stefano Massini ha lanciato il suo appello agli artisti, chiamandoli alla resistenza in questo tempo che, in nome dell’emergenza sanitaria, vorrebbe scalzare la cultura, la bellezza, il teatro, o tutt’al più collocarli nell’ultimo gradino della scala di priorità sociali.


Attualmente in scena al Piccolo di Milano con le sue “Storie”, Stefano Massini testimonia il miracolo, in una serata da quattromila casi di Coronavirus, del teatro pieno. Posti contingentati sì, ma tutti occupati.
Massini racconta pure di un’anziana fuori dal teatro: mascherina, visiera, guanti e ottantatré anni che costituirebbero un valido deterrente alla semplice passeggiata se la donna non avesse bisogno di respirare bellezza. “Io a teatro ci vengo anche con la muta da palombaro”.


Ed è dalle parole della donna, riportate durante l’intervento, che Massini si sofferma sulla necessità della cultura. Il teatro è del resto un luogo sicuro, forse uno dei più sicuri nel totale rispetto delle norme anti-Covid. Per Massini sarebbe un’idiozia posticipare la cultura, il teatro a quando tutto sarà passato, a quando il peggio sarà solo un brutto ricordo. La bellezza, declinata nei suoi molteplici linguaggi, è di fatto il primo vaccino del quale abbiamo bisogno. È una maniera di aprire la mente, di affinare lo spirito critico, di vivere il presente in maniera costruttiva.


Massini si serve finanche della storia per imprimere ulteriore forza, ammesso ve ne sia bisogno, alle sue parole. Chiama in causa, durante l’assedio di Leningrado del 1941, il compositore e pianista Dmitrij Šostakóvič, che dalla radio, tra la fame e la paura all’arrivo delle truppe naziste, affermò la resistenza dei teatri, degli scrittori, dei musicisti, degli artisti in genere, invincibili ove non si fossero spostati di un millimetro dal posto in cui erano stati chiamati a lottare.


Stefano Massini auspica la medesima invincibilità per gli artisti italiani, sostenendo si debba andare avanti, a oltranza.
L’esempio è quello del Piccolo di Milano, che, in ottemperanza all’ordinanza emanata dal Ministero della Salute d’intesa con il Presidente della Regione Lombardia, ha anticipato gli orari degli spettacoli.

“Coprifuoco alle ventuno? – afferma Massini – Lo spettacolo alle diciotto. Coprifuoco alle diciotto? Spettacolo alle tre del pomeriggio. Se necessario alle undici del mattino. Se tutto viene chiuso si va in streaming. […] Ma la cultura non deve tacere mai, soprattutto adesso”.
Lo scrittore si rivolge agli artisti, a chi produce cultura nelle forme più variegate. Alle sue spalle un’enorme scritta: “esistere è resistere”. Parole, quelle di Massini, che non possono passare inosservate da chi svolge un servizio necessario per la società e da chi lo fruisce. Andare a teatro, al cinema, ascoltare le interviste, le presentazioni dei libri sono forme di resistenza anch’esse. Della cultura non si può fare a meno. La cultura non deve mai tacere. Chapeau a Stefano Massini per quei minuti, preziosissimi, spesi a rammentarcelo. Il video del suo intervento su La7

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