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ASSOMUSICA PROMUOVE INCONTRO TRA SPETTACOLO E ISTITUZIONI

Il dialogo tra l’industria dello spettacolo e le istituzioni per il rilancio del comparto culturale al centro dell’incontro organizzato da Assomusica “Il rilancio delle industrie dello spettacolo passa dal Recovery Fund-Next Generation EU. Proposte per la ripartenza dopo la pandemia”.

Tempo di lettura: 6 minuti

Il dialogo tra l’industria dello spettacolo e le istituzioni per il rilancio del comparto culturale al centro dell’incontro organizzato da Assomusica “Il rilancio delle industrie dello spettacolo passa dal Recovery Fund-Next Generation EU. Proposte per la ripartenza dopo la pandemia”.

Francesco Prisco

Il dibattito, molto partecipato e ricco di contenuti, è stato moderatodall’ottimo Francesco Prisco, giornalista del il Sole 24Ore. Di seguito alcuni degli interventi più rilevanti del talk

Vincenzo Spera

Questo periodo di pandemia ha aumentato le diversità tra i settori della cultura e il lavoro di Assomusica è stato di cercare di trovare delle linee comuni che possano servire a tutti i settori culturali a 360 gradi”, ha evidenziato Vincenzo Spera, presidente di Assomusica, aprendo il webinar. “La situazione del settore della cultura e dello spettacolo è pesantissima, nonostante le misure di sostegno finora messe in atto e, in particolare, il compromesso recentemente concordato sul Quadro Finanziario Pluriennale, che prevede di destinare 2,2 miliardi di euro per Europa Creativa, temo che tutto questo non sia sufficiente né nel breve né nel lungo periodo.

SI PREVEDA UN FONDO DI EMERGENZA

 Sembra infatti che questi specifici settori non siano sempre considerati prioritari e l’assenza di un chiaro meccanismo per destinare alla cultura almeno il 2% delle risorse del Recovery and Resilience Facility rischia di incentivare ulteriormente questa mancanza di adeguata considerazione. La Commissione europea, in questo senso, dovrebbe incoraggiare gli Stati membri a integrare pienamente i settori culturali e creativi nei loro piani nazionali di recupero e resilienza. Sarebbe anche importante prevedere un fondo di “emergenza” per coprire le spese vive e altri costi, e creare un meccanismo che assicuri a tali ambiti di beneficiare delle risorse convogliate attraverso i Fondi strutturali e di investimento».”.

Carlo Fontana

Gli ha fatto eco Carlo Fontana, presidente di Agis. “L’estate scorsa, quando si potevano organizzare spettacoli con 200 persone al chiuso e 1.000 all’aperto, si e’ verificato un solo contagio, un dato fornito dalle ASL”, Carlo Fontana, presidente dell’AGIS, apre con questo dato significativo il suo intervento al Webinair sul rilancio delle industrie dello spettacolo attraverso il Recovery Fund. “I luoghi di spettacolo sono luoghi sicuri, è un punto da sottolineare con la matita blu – sostiene Fontana – la situazione è drammatica, il Recovery Fund porrà alcuni traguardi ma servono gli strumenti”.

PIU’ CHIAREZZA SU DATE RIPRESA TEATRI

Sono tre i passaggi suggeriti. Il primo riguarda la comunicazione: il presidente dell’AGIS chiede più chiarezza sulle date della ripresa. “Ci si dica con approssimazione quando si pensa che si potrà tornare all’attività “, una ripresa, sottolinea, che dovrebbe essere supportata da un’intensa promozione delle attività, magari proprio in spazi della RAI.
Un secondo punto importante, sempre secondo Fontana, dovrebbe passare dal programma di vaccinazioni. Secondo il Presidente AGIS, i maggiori rischi di contagio sono a carico di chi fa spettacolo e non di chi assiste, quindi bisognerebbe riflettere sull’inserire musicisti e attori tra le prime categorie da tenere in considerazione per le vaccinazioni. Ultimo punto per la ripresa suggerito da Fontana, la fiscalizzazione dei biglietti di teatri, cinema e concerti, “Come in farmacia, avrebbe un forte significato simbolico, la cultura e lo spettacolo paragonati alla sanità, esiste una salute del corpo e della mente”.Io vedo con disappunto – conclude Fontana – che di questo settore nessuno si occupa, ed è sbagliato per un settore che produce un introito significativo”

Massimiliano Smeriglio

“Il settore dello spettacolo è stato tra i più colpiti assieme al turismo e siamo pronti a ripartire, non solo con le iniziative del Recovery ma anche dalla conoscenza dell’ambiente culturale sul quale investire”. Lo ha affermato l’europarlamentare Massimiliano Smeriglio intervenuto con un video messaggio al Webinair sul rilancio delle industrie dello spettacolo attraverso il Recovery Found. “Finalmente – ha proseguito l’ex vicepresidente della regione Lazio – anche il settore musicale e’ stato inserito tra gli obiettivi di Europa Creativa, il 58% del budget andra’ alle produzioni cinematografiche ma si apre discussione piu’ ampia su altre forme creative”

Enzo Mazza

CI TROVEREMO CON UNA FILIERA DEVASTATA

Dal canto suo Enzo Mazza, CEO di Fimi ha lanciato un appello sulle professionalità del comparto culturale: “Molti operatori stanno infatti abbandonando il settore, stiamo perdendo professionalità fondamentali che non si possono ricostruire in tempi brevi. Se queste professionalità andranno disperse, ci troveremo con una filiera devastata, bisogna fare in modo di sostenere queste persone”.

Lucia Borgonzoni

RISCHIAMO DI PERDERE IL NOSTRO KNOW HOW

Un tema, quello delle professionalità, affrontato nel suo intervento anche dalla senatrice Lucia Borgonzoni, responsabile Cultura della Lega ed ex sottosegretario al Mibact: “A causa della crisi rischiamo di perdere delle professionalità che non ci saranno più dopo, che non sarà così semplice recuperare, e questo è un rischio per tutta la cultura, rischiamo di perdere infatti il nostro know how, quello per cui siamo conosciuti nel mondo. L’ex sottosegretario ai Beni culturali ricorda quindi di aver presentato un ddl per l’istituzione all’interno del Mibact di una Direzione generale dedicata espressamente alla musica: “Penso che la creazione di una Direzione Musica – spiega – sia un primo passo come messaggio, un luogo dove inserire tutte le richieste e un catalizzatore anche per tutte le proposte che poi vanno indirizzate ai fondi europei”. La sua collega di partito, la deputata Angela Colmellere, ha sottolineato che “il Comitato tecnico scientifico ha definito regole e protocolli per la sicurezza che sono stati ampiamente rispettati. Quando ci sarà la riapertura sono certa che il settore musicale e culturale saprà rispettarli alla perfezione come ha sempre fatto”.

Rosa Maria Di Giorgi

NECESSARIO FARE UN LAVORO STRUTTURALE

Per Rosa Maria Di Giorgi (Pd) “il Recovery lo dobbiamo integrare, è necessario fare un lavoro di natura strutturale: al momento non è sufficiente in particolare nella parte relativa alla musica. Questo – ha aggiunto – è un lavoro che fa parte dell’identità che dobbiamo sviluppare, perché l’identità dell’Italia è determinata dalla musica, dalla cultura, elementi potentissimi di crescita economica del nostro paese. Su questo cerchiamo di lavorare per integrare il testo del Recovery Plan”.

Federico Mollicone

I RISTORI VANNO INTENSIFICATI

Federico Mollicone, responsabile Cultura di Fratelli d’Italia, ha evidenziato che “il Recovery Fund offre l’opportunità per pensare a una ristrutturazione dell’intero comparto dello spettacolo consapevoli delle particolarità del settore”. Devono continuare i ristori, anzi vanno intensificati. Benissimo gli ammortizzatori sociali e vanno già programmate le riaperture con il Mibact. Approvo la proposta della senatrice Borgonzoni di creare all’interno del ministero una Direzione generale Musica. Su cultura e spettacolo c’è stata fin da subito una mobilitazione trasversale al di là delle appartenenze politiche. Il comparto è completamente paralizzato e bisogna sapere che il 2021 sarà ancora peggio”

Guido Pettarin

CULTURA, TURISMO E SPORT SONO DISTRETTI INDUSTRIALI

Guido Pettarin (FI) ha sottolineato che “I tempi del panem et circenses sono passati: non si fa cultura per tenere buone le masse, si fa cultura perché è un modo per produrre, guadagnare e per portare avanti nel mondo la nostra capacità produttiva. Una delle situazioni emerse a causa della pandemia è l’emersione e la scoperta per moltissimi di quanto sia enorme e complessa la filiera del mondo culturale. Si è presa coscienza che cultura, turismo e sport sono distretti industriali”.

Alessio Villarosa

IN FASE RILANCIO PENSEREMO ANCHE AL TAX CREDIT

A chiudere il webinar Alessio Villarosa, sottosegretario al Mef: “Il settore dello spettacolo è tra i più colpiti dalla pandemia e va aiutato. In questo momento non possiamo tralasciare il tema ristori. Ci troviamo ancora nella prima fase, quella degli aiuti. Poi, quando ci sarà la fase del rilancio, si potrà pensare anche al tema del tax credit per gli spettacoli dal vivo. Non possiamo metterlo in piedi adesso quando ancora non sono ripartiti”. Villarosa ha poi sottolineato: “Nella bozza del quinto Decreto Ristori c’è a disposizione del Mibact un miliardo e 50 milioni di euro per sette-otto misure quali il rifinanziamento di alcuni fondi per la cultura e lo spettacolo, risorse per l’App 18 e il tax credit per l’utilizzo di alcuni strumenti culturali”. E ha aggiunto: “Nella bozza del Recovery Fund c’è scritto che nel 2021 è previsto un collegato turismo alla legge di Bilancio che conterrà una serie di riforme di settori che riguardano esclusivamente il Mibact: quello culturale, turistico e dello spettacolo”.

Il video completo del webinar
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