È morta a 95 anni Gina Lollobrigida, una delle grandi dive del cinema italiano, che fin dagli anni Cinquanta del Novecento è stata ritratta sulle grandi riviste internazionali, come Time, Life e Paris Match.
Conosciuta come la “Bersagliera” (per il suo ruolo nel celebre film “Pane, amore e fantasia” del 1953 diretto da Luigi Comencini), l’attrice è stata uno dei volti cinematografici più apprezzati dello scorso secolo, non solo in Italia.
Attrice e fotografa, comincia già nel 1959 ad unire la sua carriera cinematografica con la passione per la fotografia, che l’hanno resa un’artista poliedrica e apprezzata a livello internazionale.
Nata a Subiaco nel 1927, nel 1944 si trasferisce a Roma con la sua famiglia e inizia a frequentare l’Istituto di Belle Arti, mentre comincia a muovere i primi passi come disegnatrice, attrice teatrale e protagonista di alcuni fotoromanzi.
Nel 1947 partecipa alla quinta edizione del concorso Miss Italia, classificandosi seconda ma riscuotendo un grande successo.
Fuggita da Los Angeles dopo che nel 1950 il magnate Howard Hughes tenta di legarla in esclusiva al cinema hollywoodiano, ritorna a Roma dove comincia ad abbracciare il cinema italiano del neorealismo.
Da lì comincia per la diva una carriera ricca di traguardi, che la porteranno a lavorare con Alberto Lattuada, Vittorio De Sica, Mario Monicelli, Pietro Germi, Alessandro Blasetti e Mario Soldati.
Il successo in Italia la porta anche all’estero, arrivando a lavorare in Francia con Gerard Philipe in “Fanfan la Tulipe” diretto da Christian-Jaque nel 1952 e con artisti del calibro di John Huston, Robert Siodmak, Burt Lancaster e Frank Sinatra.
Attrice talentosa e fotografa sensibile, numerosi sono stati i premi e i riconoscimenti legati alla sua doppia attività, tra cui un Golden Globe per il film “Torna a settembre”, sette David di Donatello e un David speciale alla carriera le è stato consegnato dal Presidente Mattarella nel 2016.
Numerose anche le mostre e le esposizioni che l’hanno consacrata come fotoreporter e scultrice di fama mondiale (esponendo al Pushkin Museum of Fine Arts di Mosca nel 2003 e al Musée de la Monnaie di Parigi nel 2004), tanto da ricevere nell’ottobre 2008 a Washington il “Lifetime Achievement Award” come riconoscimento per la sua vita artistica dalla fondazione italo-americana NIAF.
