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FORUM IMPRESE E CULTURA ITALIA “CULTURA E INNOVAZIONE ATTRAVERSO IL LIVE E DIGITALE”: OPPORTUNITÀ E NUOVE VISIONI

Tempo di lettura: 2 minuti

Alessandro Borchini, Direttore Comunicazione e Marketing del Piccolo Teatro di Milano apre questa seconda parte di appuntamento odierno illustrando quali siano gli obiettivi della tavola rotonda vale a dire l’impatto dello sviluppo digitale nel mondo dello spettacolo, e la definizione di nuovi linguaggi e territori.

Mario Abis segue con un breve riassunto dell’appuntamento passato e una breve anticipazione dell’odierno.

Dominique Meyer, Sovrintendente e Direttore Artistico del Teatro alla Scala a Milano afferma “essere indipendente nella ripresa“. Sottolinea il cambio di prospettiva e il modo semplice e neutro delle riprese di opera o lirica, adottato in maniera indipendente dal Teatro alla Scala. “Le telecamere devono essere a distanza e senza primi piani che evidenziano dinamiche e aspetti non interessanti”. La digitalizzazione dell’opera deve essere accompagnata da riprese degne di essa.

Il Presidente e Sovrintendente dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia Michele Dall’Ongaro illustra il suo progetto di unione delle nuove tecnologie con il teatro dal vivo attraverso la digitalizzazione e lo streaming dell’Accademia di Santa Cecilia. Descrive in seguito le tre piattaforme digitali, analizzandone i profitti e l’audience. Delinea La musica entra nella vita quotidiana. Trovare chiave di linguaggio e comunicazione con il concetto di innovazione.

Francesco Giambrone, Presidente di Anfols e Sovrintende del Teatro Massimo di Palermo evidenzia come si siano sviluppate delle competenze e sia in grado di trasmettere tutte le dirette delle opere del suo teatro attraverso piattaforme digitali. Sottolinea come la Web tv del Teatro Massimo offra contenuti gratuiti e possibilità di fare donazioni. “No teatro d’èlite ma per tutti, una grande casa aperta come i teatri devono essere”.

Robert Zimmermann Vice President Consumer Business at Deutsche Grammophon, Berliner Philarmoniker digital concert hall. “Il progetto è stato lento all’inizio, per avere valore e ha dovuto avere un prezzo per avere qualità, motivo per cui abbiamo attivato degli abbonamenti e non iscrizioni gratuite”. Sottolinea il valore del lavoro artistico e spiega come l’utilizzo della tecnologia sia stato abbastanza semplice nel progetto odierno. “L’obiettivo è quello di raggiungere un audience globale e non nazionale.”

Emma Keith, director of digital media del National Theatre di Londra e Sarah Ellis, director of digital development della Royal Shakespeare Company hanno spiegato come il digitale non cannibalizza affatto lo spettacolo dal vivo, bensì è necessario per raggiungere una fetta di pubblico più giovane.

La combinazione tra linguaggio tecnologico e quello rappresentativo rappresenterà probabilmente un fattore costante nei progetti futuri. Si prospettano nuove alleanze, tra soggetti, culture e discipline.

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