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Teatro

Stagione 2022/2023 del Piccolo Teatro di Milano

Tempo di lettura: 5 minuti

La misura delle cose

Spingendo lo sguardo oltre le prospettive ridotte e frammentate a cui l’emergenza sanitaria ci aveva abituato, la Stagione 2022/2023 del Piccolo Teatro di Milano prova a ridisegnare il tradizionale orizzonte temporale delle programmazioni teatrali, da settembre a luglio.

“La Stagione 2022/2023 del Piccolo Teatro di Milano consegna agli spettatori un ricco e multiforme catalogo di possibilità di articolazione della relazione vita/teatro e di modi di intenderla”.

Claudio Longhi – Direttore Generale Piccolo Teatro di Milano

Filo conduttore è il nodo che lega teatro e realtà, la capacità della scena di farsi “misura” per le cose del mondo, segnando uno spazio, rispetto ad esse, di distanza o di prossimità.

La volontà di raccontare il reale, rifletterlo, evocarlo, talvolta imitandolo, altre distorcendolo, ma sempre proiettandolo nello specchio del palcoscenico, consegna al pubblico un catalogo polifonico e iridescente di “rifrazioni narrative” del reale, dove storia e cronaca, finzione e auto finzione, fantascienza e documentario si incrociano e sovrappongono, intersecando linguaggi e modalità espressive, canone e ricerca.

“… il teatro come sofisticato dispositivo euristico che guarda alla realtà e da essa trae origine, ma che fatalmente la traspone in “altro” (consegnandola al tradimento del segno, alla chimera, al capriccio…). Il teatro che riflette il vero, lo racconta, lo evoca in assenza, lo mima, lo finge senza esserlo, lo cita in giudizio e lo nega. Ecco: nella sapida e lancinante pointe di Amleto, cortocircuitano in un baleno i due poli dialettici della gran macchina del teatro: la realtà e il suo infingimento, il “vero” e il suo “doppio” – stretti indissolubilmente nel rito della rappresentazione.” …

Claudio Longhi – Direttore Generale Piccolo Teatro di Milano

Come consuetudine, le produzioni del Piccolo si intrecciano con un fitto calendario di ospitalità e collaborazioni, vecchie e nuove, che completano la variopinta tavolozza della Stagione.

L’impianto produttivo, oltre a vedere, in apertura, il ritorno di due importanti allestimenti, M Il figlio del secolo di Massimo Popolizio e Hamlet di Antonio Latella– segnati, al loro debutto, dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria –, e a mantenere fede, poco più avanti, all’appuntamento con l’eterno incanto di Arlecchino, si comporrà quasi esclusivamente di prime assolute come, ad esempio, Romeo e Giulietta, la prima regia per il Piccolo di Mario Martone, e come lo straordinario ritorno di Toni Servillo con un testo di Giuseppe Montesano, Tre modi per non morire, ma anche il primo allestimento teatrale de Il barone rampante, a cura di Riccardo Frati, che celebrerà sulla scena il centenario di Italo Calvino, mentre sempre a un altro anniversario, legato questa volta al nome di Giovanni Testori, presterà voce Umberto Orsini con Luchino. Visconti secondo Testori.

… “Tanto più il reale si fa traccia o rumore, fake o post, tanto più si smarrisce l’origine, quanto più s’insinua tra le pieghe della creazione scenica contemporanea una sottile nostalgia della realtà, un sussulto di presenza. Si fissa una nuova grammatica delle “cose”, misura del nostro vivere e regola della teatralità.” …

Claudio Longhi – Direttore Generale Piccolo Teatro di Milano

Si sviluppa ulteriormente il dialogo con gli artisti associati, nel quale si rispecchia la necessità dei processi culturali di muoversi come sistemi aperti, frastagliati, dialettici e di affidarsi a una articolata, continuativa, condivisa progettualità artistica.

Già all’inizio del 2022 se ne erano visti i frutti con le produzioni affidate a Federica Rosellini e Pier Lorenzo Pisano, che torna con Carbonio, così come si rivedrà in scena Stefano Massini con quel meraviglioso congegno diacronico che sono le sue Storie, mentre il festival Presente indicativo aveva accolto, nel maggio scorso, Marcus Lindeen, Tiago Rodrigues e Marco D’Agostin (che sta per debuttare, l’8 e 9 ottobre, a Firenze nello spazio di Virgilio Sieni, Cango, con lo spettacolo Gli anni, del quale il Piccolo è coproduttore).

Nella Stagione 2022/2023, ribadendo l’obiettivo di avviare un percorso di conoscenza del loro lavoro, arricchito anche da momenti di approfondimento e confronto, tra gli artisti associati saranno presenti, come ospiti, Caroline Guiela Nguyen, regista per lo schermo e per la scena che, dopo il successo di Saigon, presenterà FRATERNITÉ, Conte fantastique, Marta Cuscunà con EARTHBOUND ovvero le storie delle camille, il collettivo teatrale Sotterraneo con una personale, mentre nuove produzioni e coproduzioni firmeranno per il Piccolo Christiane Jatahy con Depois do silêncio, Pascal Rambert con Prima, Liv Ferracchiati con HEDDA. GABLER. come una pistola carica, Davide Enia con Eleusi, Davide Carnevali con Ritratto dell’artista da morto e Il teatro tiene banco (importante progetto dedicato alle scuole), lacasadargilla con Anatomia di un suicidio di Alice Birch.

La geografia aperta, che è inscritta nel nome stesso del Piccolo, “Teatro d’Europa”, trova i suoi punti cardinali non solo nell’internazionalità delle coproduzioni (i già citati Depois do silêncio, Prima eRitratto dell’artista da morto), ma anche in quella di quattro ospitalità: Gardenia10 years later, spettacolo andato in scena la scorsa settimana, con cui il Piccolo ha partecipato ai festeggiamenti per il 50° anniversario del Teatro Franco Parenti, e le opere di tre artisti già affermati o che si stanno imponendo all’attenzione della scena contemporanea.

Si tratta, come si diceva prima, di Caroline Guiela Nguyen,di Sébastien Foucault, attore che ha lavorato con Milo Rau e che molto deve al suo modo di intendere il teatro, con Reporters de guerre in apertura di Stagione,  e di Miet Warlop, artista visiva della nouvelle vague fiamminga, acclamata all’ultimo Festival di Avignone, che presenterà ONE SONG, quarto capitolo di HISTOIRE(S) DU THÉÂTRE (progetto teatrale “antologico” il cui primo episodio, La reprise di Milo Rau, è andato in scena, in Italia, proprio al Piccolo).

A rimarcare questo respiro internazionale saranno, infine, l’avventura (finalmente possibile!) di una tournée oltreoceano che porta in Uruguay, a Montevideo, Zoo di Sergio Blanco (mentre a girare l’Italia saranno Edificio 3 di Claudio Tolcachir e Storie di Stefano Massini) e i progetti europei, sui temi della sostenibilità e dell’inclusione, ai quali il Piccolo continua a dare un potente impulso.

Si rinnova e si rafforza l’attenzione alla nuova drammaturgia anche nelle sue declinazioni editoriali (si arricchisce di titoli, infatti, in parallelo con la programmazione, la collana realizzata con il Saggiatore), così come la promozione e valorizzazione delle voci giovani della scena, in linea con la funzione stessa di servizio pubblico che il Piccolo indossa dalla sua nascita.

In quest’ottica, vengono accolte due importanti esperienze dedicate alla pedagogia teatrale e alla promozione di giovani artisti: École des Maîtres e Biennale Teatro.

Si riannoda, inoltre, il dialogo con il pubblico e l’incontro, necessario e vivificante, con nuove platee, lavorando nel tempo, per proiettare l’esperienza teatrale, oltre il momento effimero della rappresentazione, in una galassia di iniziative anche quest’anno raccolte sotto il nome di Oltre la scena, nella sua doppia interlocuzione con gli spettatori e con le scuole; e lavorando nello spazio, in direzione ‘non 20121’, perché la proposta culturale si ramifichi e si irradi all’intero tessuto metropolitano, come ha dimostrato l’importante lavoro svolto nei quartieri dal festival IMMERSIONI, ancora in corso in questi giorni (fino al 14 settembre) o i solitari audio-percorsi urbaniche Città sola di Olivia Laing ha ispirato a lacasadargilla e che attraverseranno la Stagione, da novembre a maggio.

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