E’ arrivato il DPCM ed entrerà in vigore il 6 novembre. Ieri vi abbiamo raccontato in anteprima alcune indiscrezioni riguardo il nostro settore. Oggi vi proponiamo una panoramica completa di cosa si può e non si può fare nelle diverse zone d’Italia. Ascoltavamo il Presidente del Consiglio e riflettevamo sull’importanza e sul peso delle parole. Erroneamente il nostro Primo Ministro mentre passava in rassegna i nuovi provvedimenti ha sottolineato “rimangono chiusi cinema e teatri”. Frase che probabilmente ha fatto balzare dal divano molti operatori del settore. Proviamo a fare chiarezza ed a ribadire che per i luoghi di spettacolo, nella fattispecie per quanto concerne cinema e teatri con proroga fino al 3 dicembre rimane in vigore la dicitura “Sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto”.
Un’altra precisazione fondamentale crediamo vada fatta riguardo la possibilità o meno di continuare a svolgere prove e laboratori, attività essenziale per molti operatori del settore spettacolo dal vivo. A tal proposito sottolineiamo come il Ministero dei Beni e delle Attività culturali, in riferimento alla previsione del blocco degli spettacoli con presenza di pubblico nel DPCM dello scorso 24 ottobre, ha avuto modo di chiarire che “tutte le altre attività possono continuare ad essere svolte nel rispetto delle norme del distanziamento sociale” e, ovviamente, sulla base delle Linee guida per la riapertura delle attività economiche, produttive e ricreative della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome (pag. 62 e 63 allegati DPCM). Per tali ragioni, non essendo espressamente vietate in alcuna area del territorio nazionale, neppure in questo nuovo DPCM, e rimanendo di conseguenza valido il menzionato chiarimento del Ministero, si può concludere che, sino a nuove disposizioni, potranno proseguire le prove ed altre tipologie di attività non aperte al pubblico. Non ci resta che augurarvi buone slide. Appuntamento al prossimo DPCM
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