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FRANCIA, “IL COPRIFUOCO DI MACRON CI UCCIDE”

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Un grido di allarme che arriva dal mondo dello spettacolo francese di fronte all’ultimo annuncio del presidente della Repubblica: dalle 21:00 di sera alle 6:00 del mattino a Parigi e in altre sette grandi città entrerà in vigore il coprifuoco. A raccoglierlo il quotidi ano Le Figaro.

Anticipando la riunione di domani al ministero della Cultura, parte dei direttori di teatro ha già manifestato la propria delusione e senso di abbattimento. Anche perché tutti dicono di aver rispettato alla lettera il protocollo sanitario e garantito la sicurezza degli spettatori evitando l’insorgenza di focolai nei teatri.

Gli esercenti sono quindi obbligati a una programmazione precisa al minuto per far combaciare le tempistiche degli spettatori con quelle imposte da Emmanuel Macron. Loïc Bonnet, direttore di un teatro a Rouen e presidente dell’associazione dei Teatri Privati nella Regione, punta ad anticipare l’orario delle rappresentazioni. Ma probabilmente il fatto di iniziare uno spettacolo alle 18:30 o alle 19:00, unito alle precedenti misure anti-Covid, comprometterà la partecipazione del pubblico. Gli esercenti da tempo ormai stanno facendo i salti mortali per arrivare a fine mese: posti dimezzati, affitti proibitivi e obbligo di proporre posti a prezzi bassi.

La filarmonica di Parigi, oltre ad anticipare gli spettacoli, sta valutando anche la possibilità di spostare più spettacoli nei weekend, in modo da avere un afflusso di pubblico più diluito e quindi sicuro. Misure analoghe per l’Auditorium di Radio France (sede della radio pubblica francese) che lavorerà da domani alla sua programmazione per anticipare i concerti alle 19:00 e far uscire il pubblico alle 20:15.

Quest’estate era stato stanziato un piano di rilancio da 220 milioni di euro che aveva dato un po’ di ossigeno e speranza alle attività, ma ora sembra non essere più sufficiente dal momento che con un coprifuoco così stringente i cinema e i teatri perdono le due proiezioni di punta per ogni sera. Probabilmente con un posticipo di solo un’ora del coprifuoco le strutture potevano continuare a ricevere una buona fetta di pubblico anticipando tutti gli spettacoli alle 19:00 e svuotando le sale entro le 21:45. Furente anche Jean Labadie, patron del Pacte, incapace di credere a un cinema di una grande città che sopravvive lavorando solo nel pomeriggio. Inoltre, ogni uscita programmata di nuovi film e blockbuster sarà con ogni probabilità messa in discussione e posticipata al primo trimestre del 2021, ma sempre avvolta da un alone di dubbi e incertezze portati da questa epidemia.

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