Della grande e bellissima affermazione dei Maneskin all’Eurovision ne abbiamo già letto a bizzeffe. Una vittoria storica, che porta l’Italia sul tetto del vecchio continente di cui ne diventerà la capitale musicale nel 2022. Si perché, il paese che vince l’Eurovision lo deve organizzare l’anno successivo. Un’organizzazione che per non deludere le aspettative sempre crescenti dell’immenso pubblico europeo – ma anche russo ed australiano – deve prevedere una kermesse sempre più ricca di effetti speciali, vicina alle arti visuali e letteralmente “spettacolare”.
Sono una decina le città che si sono candidate ad ospitare il festival, e si pensa già anche alla rosa di conduttori. La Rai è pronta a mettere in campo l’artiglieria pesante. Lo vedremmo bene, ad esempio, uno Eurovision nell’europeissima Milano condotto da artisti del calibro di Laura Pausini e Pierfrancesco Favino. Oppure un brioso duo Cattelan – Hunziker.
Un’occasione ghiotta che, compreso tutto l’indotto, dall’ospitalità al brand del “made in Italy”, potrebbe valere un rimbalzo dello 0,5% del PIL stando al parere di alcuni esperti.
I francesi non sanno perdere, e questo lo abbiamo già capito dalla testata di Zidane a Materazzi nel 2006. Però nessuno può dire che non siano scaltri come delle volpi. Tant’è che, a giochi ormai fatti, sono riusciti a minare, per qualche ora, la grande impresa della rockband del belpaese inventandosi di sana pianta una balla megagalattica. È bastato un fotogramma, una testa china vicino ad un tavolo, per instillare un dubbio figlio di ormai desueti stereotipi. “I Maneskin hanno fatto uso di cocaina in diretta”. Fake news accompagnata dalla minaccia di un possibile ricorso francese per chiedere di revocare la vittoria del festival, spostandolo dalle sponde del Tevere – o del Po’ – a quelle della Senna.
“Non si è avuto alcun uso di droga nella Green Room e consideriamo il caso chiuso – ha comunicato l’Ebu, l’unione delle emittenti radiotelevisive europee. Siamo allarmati dal fatto che inaccurate speculazioni che hanno portato alla diffusione di fake news abbiano sovrastato lo spirito dell’evento e il suo esito, oltre ad aver ingiustamente colpito il gruppo”.
E voilà! La magra figura è servita. Ed a rispedire al mittente le nefandezze che hanno fatto il giro del mondo è stato proprio Damiano David, il frontman della band che, sottopostosi volontariamente al test antidroga, ha avuto esito negativo.
Non siamo fuori di testa: noi saremo sempre dalla parte di quei ragazzi che, ancora minorenni, suonavano per le strade della città eterna, senza pensare che di lì a un lustro sarebbero arrivati sul tetto del vecchio continente. Di quei giovani, figli dell’integrazione europea, che guardano al domani sotto il chiaro di luna, regalando al mondo dello spettacolo dal vivo una vera e propria benedizione per il 2022, dopo due anni terribiliche difficilmente dimenticheremo.