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Il mattutino di Tosca: appunti di spazializzazione per il 68esimo festival Puccini

Tempo di lettura: 3 minuti

Tosca è un’opera ricca di spunti interessanti sui quali lavorare, per ciò che concerne la figura del Sound Designer

La recentemente conclusasi stagione operistica del 68esimo Festival Puccini ha visto una ripresa dell’allestimento del Teatro dell’Opera di Roma firmato da Pier Luigi Pizzi, con il Maestro Enrico Calesso alla direzione d’Orchestra.

Nei mesi precedenti è cominciato il confronto col Maestro Calesso e il suo assistente Filippo Barsali, al fine di organizzare il lavoro necessario e stabilire gli aspetti salienti dello stesso, prima di potersi incontrare e finalizzare il progetto.

Dei moltissimi aspetti riguardanti il sound design, si discuteranno i momenti principali di ciò che concerne il rapporto del suono delle campane del mattutino del III atto, con lo spazio.

L’idea di Enrico Calesso è stata quella di organizzare le altezze in quattro punti denominati secondo le direzioni dei comuni delle vicinanze, in funzione alla posizione del Teatro.

Si avranno quindi campane provenienti da Massaciuccoli, Massarosa, Torre del Lago e Viareggio.

Ogni punto geografico troverà poi una organizzazione delle distanze secondo quanto indicato in partitura da Puccini.

In vista della prima prova in loco della durata di tre ore, è stato impostato un progetto con il raggruppamento dei suoni in quattro uscite, o appunto, destinazioni. Avendo il Teatro a disposizione un sistema di spazializzazione a noleggio, utilizzato per l’amplificazione degli spettacoli, vi era la possibilità di ricorrere a tale sistema per determinare i punti di spazializzazione ma si è deciso di ricorrere a tale sistema solo per quanto strettamente necessario, e nello specifico, esclusivamente le campane provenienti da Viareggio.

La ragione principale di tale scelta risiede in quello che ho chiamato ulteriore livello di separazione.

Era importante che la gestione della spazializzazione delle campane fosse il più separata possibile dall’amplificazione dell’orchestra, per un distinto livello di profondità in termini qualitativi e quantitativi. Per ciò che concerne la direzione “Viareggio”, posteriore alla platea, la direzione in sé (opposta all’orchestra) poteva, esclusivamente per semplificare il lavoro e utilizzare il materiale già a disposizione, essere affidata alla spazializzazione dell’amplificazione di sala, con monitoraggio delle operazioni mediante un Maestro Collaboratore responsabile per la fonica di sala e supervisione diretta del Maestro Filippo Barsali secondo le intenzioni fissate in prova dal Maestro Calesso, con possibilità di correzione in recita direttamente dalla buca Orchestra da parte del sottoscritto.

Un canale, quindi, sarebbe stato passato al mixer di sala previo trattamento di virtualizzazione spaziale – intendendo con ciò il fatto che il segnale da passare alla sala già conteneva degli elementi di spazializzazione riferibili alla percezione della distanza – e gli altri sarebbero stati inviati direttamente a speaker localizzati ai lati del palco e in corrispondenza della torre posteriore sinistra del palco stesso per le campane che dovevano giungere dal lago.

La regia del sound design, come già accennato, è localizzata in buca orchestra, vicino ai Maestri Collaboratori responsabili di suonare le parti necessarie e consente la gestione in tempo reale di tutti i parametri del suono.

Una serie di difficoltà risiedeva nel dare la sensazione che le campane di Massarosa e Torre del Lago giungessero dall’esterno del palco (cioè, da fuori il teatro), quando per ovvie ragioni, gli speaker erano posizionati presso gli estremi del boccascena ma comunque nell’ambito del palcoscenico stesso. Inoltre, ogni campana assegnata ad ogni direzione doveva avere una ulteriore localizzazione spaziale con differenziazione in angolo orizzontale e verticale, oltre che di distanza.

Ogni soluzione di spazio reale si portava dietro conseguentemente questioni di spazio virtuale.

Infine, la percezione doveva essere il più uniforme possibile in ogni punto della platea.

Il solo aspetto della prova e verifica della localizzazione spaziale e caratteristiche timbriche delle campane del mattutino ha richiesto circa quattro ore e mezza di prove totali senza Orchestra, ed è stata una grande emozione per tutti riscontrare la straordinaria efficacia dell’idea e delle soluzioni applicate durante la prima prova d’assieme, richiedendo pochissime e piccolissime correzioni.

Scritto da

Autore, docente, sound designer e ingegnere del suono, si occupa professionalmente di disegno sonoro per il teatro d’Opera.

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