L’architetto Stefano Boeri (bosco verticale, la radura della memoria, stazione di Matera, cubo di Blloku, …), su richiesta del Commissario Straordinario per l’emergenza Covid-19 Domenico Arcuri ha elaborato, insieme a un team di consulenti e a titolo gratuito, il concept architettonico e comunicativo della campagna di vaccinazione anti-Covid-19. Oltre all’ideazione del logo della campagna e al totem informativo da localizzare nei luoghi pubblici, anche il progetto dei padiglioni temporanei da utilizzare per la somministrazione del vaccino nelle principali piazze italiane. Saranno più di 1.500 gazebo a forma di fiore nelle piazze italiane, davanti agli ospedali e in altri spazi, i luoghi deputati a espletare le operazioni di vaccinazione di massa contro il Covid-19.
“La forza della scienza e la solidarietà sociale sono alla base della scelta del nostro simbolo per la campagna. Ci siamo ispirati a un fiore, simbolo di rinascita e dell’Italia. Abbiamo così immaginato una primula”. Lo ha spiegato l’architetto in compagnia del commissario Arcuri, in una conferenza stampa dedicata alla presentazione di un piano per la campagna di vaccinazione.
“La forza della scienza”, come dichiara Boeri, ha offuscato l’idea della scienza, o di chi la rappresenta nelle tv.
“Esiste un problema di distribuzione e stoccaggio a basse temperature, da un’unica fiala o confezione bisognerà vaccinare più persone lo stesso giorno e bisognerà gestire il flusso in maniera distanziata – dichiarò Ilaria Capua al Corriere della Sera non più tardi di qualche settimana addietro”. Nei luoghi dello spettacolo, aggiunse, “vi è già una modalità di ingresso controllata con percorso a senso unico fino all’uscita. C’è elettricità sufficiente per un congelatore a -70 gradi”.
In un periodo come questo, in cui tutte le reazioni a qualsivoglia stimolazione sembrano legittime ma rischiano di generare confusione nell’opinione pubblica, pur non mettendo in discussione lo spessore scientifico degli scienziati, le loro ricerche e le loro pubblicazioni scientifiche, è indubbio che dal laboratorio e dalle aule universitarie alla tv il guado è facile da attraversare, il rischio è però la perdita di credibilità nel “personaggio” e nella categoria.
I teatri sono chiusi, abitati solo da attori e maestranze che trasmettono in streaming la loro arte per noi spettatori che assistiamo dai divani di casa, eppure sono stati tra i luoghi pubblici più sicuri per mesi (NDS lo ha scritto qui). E’ quindi scongiurata la trasformazione temporanea in laboratori per la somministrazione del vaccino, temporanee saranno invece le strutture concepite dall’architetto Boeri, realizzate con materiale sostenibile, facilmente montabili e smontabili e alimentate con la luce del sole. Esattamente come la primula che “ci aiuta ad uscire da un periodo buio: è il fiore che segna l’inizio della primavera, un simbolo di serenità e rinascita” ha aggiunto Boeri.
In attesa che qualcuno si accorga che il mondo della cultura dovrà, alla stregua della medicina, curare la società dai danni di questa pandemia, teatri, cinema, sale da concerto, … attendo i loro spettatori. L’intero settore, consapevole di essere un motore trainante che vale 96 miliardi di euro l’anno ringrazia la “primula” per il ruolo da protagonista che le è stato affidato nelle piazze in vece dei palcoscenici dei teatri.
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