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Due Malati Immaginari tra i teatri italiani

Tempo di lettura: 3 minuti

Sui palcoscenici dei teatri italiani sono almeno due i Malati di Molière che stanno calcando le scene contemporaneamente. E proprio in Puglia s’incontreranno (?) nel mese di marzo.

Guglielmo Ferro con Emilio Solfrizzi, egregiamente recensiti da Giusi Arimatea nei giorni scorsi su NdS, e Teresa Ludovico con Augusto Masiello.

“Il malato immaginario ovvero Le Molière imaginaire” dei Teatri di Bari

17 febbraio 1673: Jean-Baptiste Poquelin, in arte Molière, è certamente l’autore e attore di teatro più prestigioso e famoso di Francia.

Quella sera, il Teatro Palais-Royal di Parigi ha in cartellone la quarta replica della sua trentesima commedia, “Le malade imaginaire”; nonostante sia stremato dalla malattia che lo affligge, Molière decide di andare in scena, ricoprendo il ruolo del protagonista Argante, “per non privare – dice – del guadagno cinquanta poveri lavoratori che non hanno che l’incasso per vivere”, ma, dopo l’ultima battuta dell’ultimo dei tre atti, sviene a seguito di un attacco di tosse che gli dà tremende convulsioni; trasportato, pare grazie all’intervento di due suore, a casa sulla sua poltrona di scena, vi muore poco dopo, vittima di un’emorragia devastante.

Invero, altra fonte, meno accreditata ma senza dubbio più suggestiva, vorrebbe che il grande drammaturgo sia morto in scena soffocato dalle risate che gli procuravano le stesse battute create per il suo ultimo capolavoro.

Basterebbe questo solo ‘incerto’ aneddoto a spiegare quanto la figura di Molière sia ancora oggi avvolta nel mistero, come del resto accade anche per Shakespeare, controversa al punto che qualcuno, non potendosene rintracciare i manoscritti, andati tutti misteriosamente ed irrimediabilmente perduti, osò metterlo in discussione, nonostante la sua opera abbia indelebilmente segnato la storia del teatro del suo tempo e di ogni tempo a venire.

Il suo pungente sguardo satirico, la lucida capacità di cogliere la componente grottesca della realtà e una imprescindibile onestà intellettuale che gli procurò parecchi nemici ma anche l’ammirazione di Luigi XIV, il Re Sole in persona, il cui intervento consentirà alle sue spoglie di avere sepoltura cristiana, oltre ad una sconfinata passione per il teatro, ne fanno tuttora uno degli autori più rappresentati al mondo.

Il malato immaginario ovvero Le Molière imaginaire”, ripresa della storica edizione dei Teatri di Bari, fortemente voluta, in occasione del 400° anniversario della nascita del drammaturgo francese, dal Teatro Kismet di Bari, è diretto da Teresa Ludovico.

Augusto Masiello nel ruolo del protagonista Argante è sublime, come straordinario è Piergiorgio Maria Savarese, tenutario dei ruoli centrali della serva Antonietta e di Aldo, il fratello attore di Argante.

Augusto Masiello interpreta Argante

Per Teresa Ludovico riportare in scena questo spettacolo dopo 12 anni dal suo debutto ha almeno due motivazioni. 400 anni dalla nascita di Molière e il tema della “malattia”

“ci intrigava in questa convivenza nostra e del mondo con una pandemia vera (a differenza dei ruoli di Argante, immaginari e immaginosi, anzi dello spirito) se non altro in chiave di esorcismo o addirittura di sberleffo”.

Obbligata anche una domanda ad Augusto Masiello, avvolto nell’eterno (dodici anni!) suo ruolo e nel suo camicione da notte del suo camicione da notte di Malato immaginario: Masiello dopo tante recite in borderò avrà superato l’ansia e la preoccupazione del ruolo.

Mi riferisco al fatto che dopo la fatidica “quarta recita” a Parigi nel 1673, Molière protagonista terminò sia la sua carriera che la sua vita. Non si immedesimi troppo!

“Non c’è pericolo. Anche perché ricorro tuttora, anche adesso che è ampiamente superata la quarta recita, ad opportuni corni, bicorni, chiodi, ferri amuleti vari, toccamenti ed esorcismi a piacere. Tutto sempre in onore e gloria di Molière, del suo immortale Malato, del nostro fortunatissimo spettacolo, che possa campare in salute cent’anni”.

Nel Malato Immaginario al Kismet sono in scena con Masiello: Sara Bevilacqua, Michele Cipriani, Christian Di Filippo, Piergiorgio M. Savarese, Lucia R. Mariani, Paolo Summaria.

Pasquale Attolico su Ciranopost e interviste di Pasquale Bellini sulla Gazzetta di Bari.

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