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“SE TEMPO È SOLO UN’ALTRA DIMENSIONE, ALLORA TUTTO CIÒ CHE MUORE RESTA VIVO; NON ANNIENTATO, SOLO TOLTO DI VISTA”

Tempo di lettura: 3 minuti

Il nuovo anno si presenta come uno spartiacque per il mondo della cultura e dello spettacolo. Dopo un biennio di estrema sofferenza per tutto il settore a causa delle chiusure imposte dall’emergenza pandemica, il 2022 deve necessariamente costituire un momento di ripartenza.

La preoccupante situazione attuale, caratterizzata dall’incremento esponenziale dei contagi e dal timore di nuove restrizioni, rende ineludibile una tempestiva progettazione delle attività e una visione pragmatica a medio-lungo termine, passibile di rilanciare e rigenerare un settore particolarmente colpito dalla crisi come il nostro.

Al di là dell’indotto economico derivato dal nostro comparto, pur fondamentale, la vita culturale resta un indicatore ineludibile dello stato di benessere di un Paese. Far ripartire la cultura e lo spettacolo, in tal senso, significa ridare un respiro ampio ad una società provata e in affanno che, dopo un biennio difficile, si trova oggi col fiato corto.

IL PIANO PER RILANCIARE LA CULTURA

I presupposti per rilanciare il settore, anche se nel difficile contesto appena delineato, ci sono: si pensi ai fondi del PNRR destinati alla cultura, che rappresentano un’occasione imperdibile per ridare vigore al comparto. Occorre però che la dotazione finanziaria sia posta al servizio di una visione a largo spettro e di una pianificazione attenta alle esigenze dei territori e in ascolto dei soggetti del mondo della cultura e dello spettacolo.

MOLTI GLI APPUNTAMENTI E LE CELEBRAZIONI PER IL 2022

Ma il 2022 è anche un anno ricco di appuntamenti e celebrazioni, che possono e devono costituire una occasione per riallacciare i fili di un dialogo tra cultura e pubblico, in un esercizio di cittadinanza attiva e consapevole.

Ci si potrebbe chiedere quale sia il senso ultimo, nei termini di una cultura viva e orientata al proprio presente, della celebrazione di ricorrenze e anniversari. Chiederselo equivale a interrogarsi sul valore della memoria. Celebrare figure che hanno contribuito a creare il loro presente significa donarle al tempo e al dialogo con esso.

I personaggi che saranno celebrati quest’anno sono impressi nella memoria collettiva, in un humus artistico e culturale che hanno contribuito indelebilmente a creare. Reimmettere la loro opera nel circuito della dialettica culturale, lungi dall’essere un’operazione nostalgica e stantia, significa invece ridare corpo e vigore al presente e idee per immaginare il futuro. La cultura si nutre di se stessa, in una germinazione continua che alimenta il proprio fuoco. 

Ed è allora in quest’ottica che saranno celebrati i 400 anni dalla nascita di Molière ei 200 anni dalla morte di Canova, artisti capaci di plasmare, l’uno col verbo l’altro con la materia, una stagione culturale che supera i confini dello Zeitgeist;  o ancora, i 100 anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini, il cui sguardo poetico si lega con un filo rosso e di seta all’immagine di Marilyn Monroe, di cui ricorrono i 60 anni dalla scomparsa, icona di una bellezza triste e drammatica figlia del suo tempo che lo stesso Pasolini catturò nei versi di una poesia.

Dai 60 anni dall’uscita del primo, iconico, “007 – Licenza di uccidere” ai 45 anni dalla morte della divina Maria Callas, fino ai 100 anni dalla nascita di Vittorio Gassman, passando dai 10 anni dalla morte di Lucio Dalla, le celebrazioni interesseranno l’intero arco delle arti e della cultura.

Il 2022 celebra inoltre i 100 anni dalla nascita di Beppe Fenoglio e i 100 dalla morte di Giovanni Verga, autori fondamentali della letteratura moderna e lucidi interpreti del loro tempo. Ricorrono quest’anno i sessant’anni della fondazione dei Rolling Stones, gli 80 anni di Paul McCartney e i 75 di Elton John, demiurghi di un immaginario pop in cui siamo ancora immersi, icone trasversali, capaci di influenzare e plasmare i linguaggi tanto delle arti figurative e performative, quanto la moda e il costume.

Infine, ricordiamo i 25 anni trascorsi dalla scomparsa di Ivan Graziani, un autore che ci piace ricordare senza retorica, com’era suo stile.

Scritto da

Direttrice editoriale. Musicologa, project manager, consulente editoriale per Istituzioni culturali.

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