Nonostante il protrarsi di questo tempo di sospensione per lo spettacolo dal vivo e l’incontro con il pubblico, la ricerca contemporanea e l’attività produttiva vanno avanti dentro il Teatro di Roma, che apre un secondo ciclo di RESIDENZE ARTISTICHE A INDIA.
Un nuovo inizio, a partire dal mese di gennaio, per continuare ad accogliere il lavoro di una nutrita schiera di compagnie, artisti e artiste, realtà indipendenti che potranno utilizzare le sue sale per proseguire la propria produzione e creazione.
Gli spazi di India diventano ancora una volta palcoscenici di lavoro al fianco della comunità artistica e, in questo momento così difficile, rappresentano luoghi di libertà creativa e opportunità di sostegno agli spazi indipendenti, ma anche a supporto di quei progetti altrettanto indipendenti che nascono o tentano di prendere vita nel nostro territorio. Come per le tre nuove proposte del panorama teatrale: la scrittura scenica di Niccolò Matcovich e Laura Nardinocchi, in collaborazione con Carrozzerie N.O.T; il manifesto poeticosu cui si fonda il gruppo di coreografi del Collettivo MINE; e le nuove possibilità di parole e corpo della Compagnia Fi_Br_Δ con Fiona Sansone, Nadia Terranova e Federica Rosellini; a cui si aggiungono i processi di sperimentazione e costruzione artistica di DOM- e Deflorian/Tagliarini.
Queste nuove formazioni si affiancano al gruppo di artiste e artisti, compagnie e spazi indipendenti accolti già dall’autunno al Teatro India, che ha aperto le sue sale, oltre che ai cantieri produttivi del Teatro di Roma, anche a molti altri progetti sostenuti in residenza per un totale di 18 progetti da giugno a dicembre 2020 a partire da: Motus (coproduzione), mk (coproduzione), Muta Imago (coproduzione), lacasadargilla (coproduzione), Michele Rizzo, Enzo Cosimi, Roberto Rustioni (coproduzione), Frosini/Timpano, Bartolini/Baronio, Marta Gilmore, Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, per proseguire con la ricerca sul movimento di Silvia Rampelli e Marina Donatone; oltre a riservare un sostegno diffuso alle realtà autonome di Angelo Mai con Giorgina Pi, Carrozzerie N.O.T. e Fivizzano27 con Emilia Verginelli. Mentre prosegue il progetto produttivo e abitativo di Oceano Indiano con le compagnie e gli artisti residenti – DOM-, Fabio Condemi, Industria Indipendente, MK, Muta Imago – al lavoro su proprie creazioni e il progetto produttivo di Radio India, che ha coinvolto una ventina di artisti e artiste oltre ai componenti della redazione.
Il programma di residenze si articolerà nel mese di gennaio attraverso diversi e specifici cantieri produttivi. Si inizia con un progetto in collaborazione con Carrozzerie N.O.T, Arturo di Niccolò Matcovich e Laura Nardinocchi (fino al 17 gennaio), un lavoro nato dall’incontro dei due registi/autori che condividono il dolore per la perdita dei propri padri. Da qui l’esigenza di non avere la mediazione degli attori per far emergere sia il racconto in prima persona dei padri che il punto di vista dei figli: i due piani si intersecano e si invertono fino a confondersi in un puzzle della memoria, composto di dodici pezzi, per esplorare il tema attraverso una struttura mutevole, non replicabile e dalle “infinite” combinazioni, che trasforma le autobiografie dei due registi/autori da esperienze private ad atto collettivo.
Si prosegue con Deflorian/Tagliarini, che tornano in residenza al Teatro India (dal 14 al 17), il nuovo progetto in coproduzione con il Teatro di Roma, Ginger & Fred, liberamente ispirato al film di Federico Fellini, per una riflessione sulla posizione dell’artista nella nostra società, sui compromessi e sul prezzo della vocazione. Un lavoro sulla coppia artistica, nel film due straordinari Giulietta Masina e Marcello Mastroianni, che in questa versione si moltiplicano in tre coppie, oltre ai due autori, Martina Badiluzzi con Valerio Sirna e Monica Demuru con Emanuele Valenti.
Mentre la compagnia Compagnia Fi_Br_Δ è impegnata con la produzione de Il Sedicesimo giorno. Un Orlando, ad opera di Fiona Sansone, Nadia Terranova e Federica Rosellini (dal 18 al 24), che mette in dialogo il mondo greco e il mondo vittoriano di Virginia Woolf attraverso il modello di scrittura rinascimentale di Ariosto, costruendo il personaggio di un Orlando furioso e innamorato, cortigiano malinconico, uomo e donna, emblema della trasformazione. Un “extraumano” con un pesciolino d’oro al posto del cuore, che vagabonda sulla luna attraversato da forze di speranza e di disperazione, in un labirinto di segni, suoni e parole che esplodono e si contraggono a seconda della percezione di chi guarda.
Riallacciando i fili tesi nei mesi autunnali durante gli appuntamenti di WILD FACTS\FATTI FEROCI, il collettivo DOM- torna a frequentare il giardino negli spazi esterni del Teatro India per una fase di studio e progettazione (dal 19 al 31), portando avanti le riflessioni elaborate durante la prima parte del progetto a creazione partecipata, concepito come archivio di pratiche composite, costruito e pensato per coltivare prospettive dialogiche tra nuove arti e saperi scientifici attraverso la mutazione di uno spazio vegetale e urbano, ascoltato e accolto nella sua selvatichezza, disposto a forme di coabitazioni inedite.
Infine, tra le novità proposte, il collettivo MINE indaga il suo rapporto con l’estetica, la coreografia, il linguaggio, continuando a dedicarsi al progetto Esercizi per un manifesto poetico (dal 26 gennaio al 1° febbraio), selezionato per ARTEFICI 2019 e vincitore di DNA Appunti Coreografici 2019, e proseguendo nella ricerca incentrata sulla condivisione di pratiche e sperimentazioni attraverso la coreografia, l’invenzione e la danza degli artisti Francesco Saverio Cavaliere, Fabio Novembrini, Siro Guglielmi, Roberta Racis e Silvia Sisto.