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“C’ERA UNA VOLTA GHEDDAFI” IL DOCUMENTARIO DEL COLONNELLO LIBICO A DIECI ANNI DALLA SUA MORTE

Tempo di lettura: 2 minuti

“C’era una volta Gheddafi”: a dieci anni dalla sua morte, un documentario racconta l’incredibile vita del Colonnello e i retroscena del rapporto tra Italia e Libia con contributi inediti e testimonianze esclusive

Comincia a 27 anni l’inarrestabile ascesa di Gheddafi. Il documentario racconta la storia del Colonnello nel suo rapporto con l’Italia e col mondo. Da quando giovanissimo ufficiale giunge al potere per realizzare il sogno di una Libia finalmente autonoma, dopo 4 secoli di dominazioni straniere, fino alla terribile uccisione, seguita quasi in diretta dai media di tutto il mondo.

C’era una volta Gheddafi”, una produzione GA&A Productions con RAI Documentari, scritto e diretto da Luca Lancise ed Emiliano Sacchetti, riflette sulla controversa figura del leader libico e svela inediti retroscena nei rapporti  del nostro Paese con la Libia.

Il documentario rivela per la prima volta nei dettagli due episodi chiave degli anni Settanta e Ottanta, quando il Governo italiano ha segretamente salvato Gheddafi da tentativi di eliminazione da parte di grande potenze occidentali.

Roberto Jucci, comandante generale dei Carabinieri oggi in congedo, racconta la sua missione speciale in Libia e di quando, nel 1971, in veste di ufficiale dell’ex SID (Servizio Informazioni Difesa), fu incaricato dall’allora ministro degli esteri Aldo Moro di incontrare il colonnello Gheddafi, nuovo padrone dei pozzi petroliferi sfruttati anche dall’ENI, per sancire una nuova amicizia con l’Italia. Un do ut des che per il Colonnello è un’assicurazione sulla vita. L’ambasciatore Antonio Badini, fidato consigliere diplomatico del governo Craxi, racconta i retroscena del salvataggio di Gheddafi dai bombardamenti americani del 1986, confermato in esclusiva anche dall’ex ambasciatore e Ministro degli esteri libico, Abdelraman Shalgam.

Una realpolitik perseguita con decisone negli anni da Dini a Prodi, da D’Alema a Berlusconi, fino al “Trattato di Amicizia” firmato nel 2008, che è raccontato dall’ex ambasciatore a Tripoli Francesco Paolo Trupiano, tra i negoziatori di quell’accordo. Due anni dopo la sua firma, le visite di Stato di Silvio Berlusconi in Libia e di Gheddafi a Roma e la partecipazione del Colonnello al G8, il Trattato viene vanificato dall’intervento della Nato contro il leader libico. L’Italia tenta di opporsi ma alla fine abbandona Gheddafi al suo destino.

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