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“Voci in Barcaccia”, caccia ai giovani talenti della lirica. Intervista ad Andrea Montanari e Francesco Giambrone

Tempo di lettura: 4 minuti

Ma davvero nel mondo della lirica non ci sono più le belle voci“?
No, basta semplicemente cercarle e offrire loro un’opportunità.
Da questa scommessa nasce “Voci in Barcaccia”, il concorso lirico internazionale di Rai Radio3 che cerca di abbattere la retorica del “era meglio prima”, offrendo ai ragazzi e alle ragazze di oggi una possibilità di mostrare il proprio valore.

Un progetto nuovo che nasce dal più grande varietà operistico radiofonico da cui eredità il nome, “La Barcaccia”, fondato nel 1988, ora condotto da Enrico Stinchelli e Michele Suozzo.

Il programma porta sulle spalle una missione e un’eredità importante: è, infatti, il primo concorso promosso dalla radiofonia italiana dopo lo storico Premio Callas degli anni Ottanta.

“Largo (in questo caso palco) ai giovani!” è il motto del concorso che riunisce le voci liriche dei giovani talenti da tutto il mondo, compresi tra i 15 e i 31 anni, e che nella serata di giovedì 1° giugno ha visto vincere la giovane soprano Ilaria Sicignano. Nata in provincia di Salerno, classe 1995, ha cominciato a cantare quando era piccola, e dalle recite delle scuole elementari è arrivata ad esibirsi nella finale di giovedì al Teatro dell’Opera di Roma.

Sul banco della giuria di quest’anno: il sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma Francesco Giambrone, il soprano Anna Pirozzi e la sovrintendente della Fondazione Arena di Verona Cecilia Gasdia, insieme naturalmente a Enrico Stinchelli e Michele Suozzo.

Intervista ad Andrea Montanari, direttore Rai Radio3

Direttore, è soddisfatto di questo concorso e del grande lavoro di Radio3 ad aver contribuito a dare la possibilità a nuovi talenti di farsi conoscere?

Siamo molto soddisfatti e orgogliosi di questo risultato perché la seconda edizione del concorso per giovani voci liriche – Voci in Barcaccia. Largo ai giovani! – è stato un grande successo. Abbiamo ricevuto anche quest’anno oltre cento candidature. Uno dei motivi di orgoglio è che si tratta di un concorso internazionale che ha una grande attrattività perché riceviamo candidature da molti paesi. La qualità è stata sempre altissima e la dimostrazione l’abbiamo avuta nella serata finale al Teatro dell’Opera nella quale il pubblico ha tributato applausi calorosi e sentiti a tutti.

Ancora più importante è che un concorso di questo calibro vada in onda proprio in una radio di servizio pubblico.

Sono convinto che questo sia davvero un momento straordinario di servizio pubblico, perché attraverso Radio3 la Rai ha potuto dare a giovani talenti e giovani interpreti che hanno in corso un progetto formativo di grande rigore e impegno. È importante aver offerto loro una tribuna, un’occasione per mostrare il proprio valore, soprattutto dopo gli anni della pandemia nei quali, evidentemente, i giovani sono stati i più penalizzati. Essere vicini a chi ha talento, chi si impegna, chi ha un progetto formativo credo che sia davvero un momento straordinario di servizio pubblico.

E poi la prossima settimana, dal 9 all’11 giugno, a Trani ci sarà la Festa di Radio3, dove ritroveremo la vincitrice. Una buona occasione per avviare questa promettente carriera.

La festa di Radio3 è un grande momento in cui la radio incontra il suo pubblico sui territori. Quest’anno saremo a Trani. Non sappiamo ancora gli impegni della vincitrice, ma se la data sarà compatibile con i suoi impegni sicuramente sarà con noi. 

Possiamo aspettarci un terzo appuntamento il prossimo anno con Voci in Barcaccia?

Noi ci lavoreremo. Ovviamente è un lavoro molto oneroso e impegnativo ma che dà anche grande smalto e lustro non solo a Radio3 e Radio Rai, ma all’intera azienda. Sono sicuro che riusciremo anche il prossimo anno a portare tanti altri ragazzi a esibirsi davanti al nostro pubblico, anche di nuovo in stretta collaborazione con il Teatro dell’Opera di Roma.

Consentimi di ringraziare il sovrintendente Francesco Giambrone che ha creduto da subito in questa nostra avventura e il grande successo che c’era alla finale dimostra che è stata una collaborazione davvero vincente.

Radio3 ha in cantiere altri progetti simili in futuro, non solo nel campo della lirica, ma in generale rivolti al mondo dello spettacolo?

Già da un paio d’anni grande parte del nostro impegno è stato rivolto a offrire occasione ai giovani. Continueremo a farlo perché crediamo fermamente che il dovere di un servizio pubblico e di un’emittente radiofonica che ha come missione quella della divulgazione culturale non sia solamente raccontare il grande dibattito culturale ma sia in qualche modo anche esserne protagonisti. E questo significa organizzare eventi e dare la possibilità e occasioni a chi è impegnato nello spettacolo o con un’attività creativa o artistica, occasioni di mostrare il proprio talento e il proprio valore.

Intervista a Francesco Giambrone, sovrintendente Teatro dell’Opera di Roma

Sovrintendente, è soddisfatto delle voci che hanno gareggiato nella finale?

Sono molto soddisfatto. Mi sembra la conferma che ci sono tante voci interessanti, tanti giovani da scoprire e tanti talenti da valorizzare. Il compito di chi fa questo mestiere è anche questo: andare alla scoperta delle nuove voci che ci sono e sono solamente da andare a trovare.

Cosa significa fare “largo ai giovani” e perché è importante?

Significa semplicemente capire che un teatro è un luogo che non deve guardare solo allo star system ma anche ai giovani. Fino a 30-40 anni fa c’erano tanti piccoli teatri che in qualche modo erano una palestra per molti che poi sono diventati i grandi artisti. Oggi questi teatri non ci sono più (molti sono chiusi), quindi i grandi teatri devono avere anche un’attenzione per i talenti emergenti.

La collaborazione con Radio3 apre le porte dell’Opera di Roma, che esce dalla stretta programmazione artistica e permette ai nuovi talenti di esibirsi in questo Teatro. Che è già da tempo attento ad offrire possibilità ai giovani con il programma “Fabbrica”

Il Teatro dell’Opera di Roma è un teatro aperto e che vuole sempre di più essere un luogo in cui tante realtà si sviluppano e che non abbia barriere e mura. “Fabbrica” è un bellissimo programma che mira proprio alla formazione e all’affermazione dei migliori talenti internazionali. La collaborazione con Radio3, che è una collaborazione istituzionale a 360 gradi e che riguarda la grande attività che la Rai fa nei confronti di questo teatro, aggiunge un tassello in più anche a questo aspetto.

Il prossimo passo può essere fare ancora più spazio ai giovani, non solo nel campo della lirica, ma in generale in tutto il mondo dello spettacolo?

I concorsi, come questo di Radio3, sono importanti, soprattutto quando il premio non è economico ma offre una possibilità di uscire allo scoperto. Il grande passo che bisogna fare è trasformare concorsi come questo in un’opportunità per i giovani e per avviare una carriera che, se c’è talento e impegno, possa svilupparsi appieno.

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