Linea A e Linea B: numeri, dati e dichiarazioni sul PNRR Borghi.
I termini degli avvisi del Ministero della Cultura per i progetti pilota di rigenerazione in 21 borghi individuati dalle Regioni/Province Autonome (Linea A), e per i progetti locali di rigenerazione sociale e culturale per borghi in Comuni fino a 5.000 abitanti, sono scaduti da qualche giorno (13:59 del 15 marzo 2022).
Come per le lotterie, l’avviso “borghi” del PNRR, avrà vinti e vincitori separati anche solo da un punto.
“Linea A” e “Linea B” del cosiddetto “Bando Borghi“, si sono contese l’attenzione mediatica in tutta Italia. Mentre la prima ha previsto che la scelta strategica fosse in capo alle Regioni e alle Province Autonome, la “Linea B” è stata oggetto di fervore in molteplici comuni sotto i 5.000 abitanti previsti dal bando.
Nell’ambito degli investimenti del PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, l’Investimento 2.1 “Attrattività dei Borghi”
- la Linea A prevedeva l’individuazione di 21 progetti pilota per la rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi a rischio abbandono e abbandonati con una dotazione finanziaria di 420 milioni di euro.
- La Linea B dedicata a progetti locali per la rigenerazione culturale e sociale, ha visto una dotazione finanziaria di 380 milioni di euro per (almeno) 229 comuni.
Linea A
I criteri scelti dal Ministero della Cultura, concordati con le Regioni, per distribuire i fondi per questo investimento, sono stati criticati da molti. La concentrazione di 20 milioni di euro su pochi fortunati, ha sollevato polemiche dalla moltitudine degli esclusi.
I progetti hanno previsto l’insediamento di nuove funzioni, infrastrutture e servizi nel campo della cultura, del turismo, del sociale o della ricerca.
Scuole, accademie di arti e dei mestieri della cultura, alberghi diffusi, residenze d’artista, centri di ricerca e campus universitari, residenze sanitarie assistenziali (RSA) dove sviluppare anche programmi a matrice culturale, residenze per famiglie con lavoratori in smart working e nomadi digitali, …, sono alcuni degli ambiti considerati.
Nell’immagine seguente, l’elenco dei borghi selezionati per la “LINEA A“
Linea B
Il 30 maggio si conosceranno i 229 comuni scelti dalla commissione, che otterranno i fondi per attuare i progetti proposti.
Sono giunte al ministero 1.791 proposte, un comune su tre ha progettato la rigenerazione del proprio borgo, un successo.
Migliaia di domande per 229 posti. I progetti ammessi sono ora al vaglio di un’apposita Commissione istituita dal Ministero della Cultura così composta:
- rappresentanti del Ministero della Cultura
- un rappresentante delle Regioni
- un rappresentante dell’ANCI
- un rappresentante del Comitato Borghi
A ciascuna domanda sarà attribuito un punteggio da 0 a 100, con una soglia minima di sufficienza pari a 60/100 derivante dalla valutazione dei seguenti ambiti:
- strategia di rigenerazione culturale e sociale, max 50 punti
- caratteristiche del contesto, max 25 punti
- grado di coinvolgimento delle comunità locali e altri stakeholder nel progetto, max 15 punti
- programma attuativo procedurale e cronoprogramma, max 10 punti.
L’avviso è stato attenzionato da migliaia di comuni italiani che, avvalendosi di sinergie interne ed esterne agli uffici, hanno inviato proposte per la rigenerazione dei loro borghi.
Soli o in aggregazione tra massimo tre comuni, saranno certamente più di 229 i borghi da rigenerare. Tra le intenzioni del ministero c’è infatti l’impegno affinché le somme “risparmiate” dai 229, allarghino la platea dal 230esimo alla copertura totale dei 380 milioni di euro disponibili.
Non resta che attendere i giudizi della commissione.
Conferenza Stampa (link al video)
Nella conferenza stampa sul PNRR Borghi del 18 marzo sono intervenuti il ministro della Cultura Dario Franceschini, Massimiliano Fedriga (Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome), Antonio De Caro (Sindaco di Bari e presidente dell’Anci), Ilaria Cavo (Coordinatrice della commissione Cultura delle Regioni) e Giuseppe Roma (componente del Comitato Nazionale Borghi del MiC).
Dario Franceschini
L’Italia cosiddetta minore, un’Italia fatta di luoghi bellissimi, spopolati o completamente disabitati, sarà rigenerata. Con le Regioni, l’Anci, il Comitato dei borghi e le strutture del mio ministero ci siamo occupati di di questa Italia. dei piccoli borghi.
Per la “Linea B” sono arrivate 1791 domande.
La Linea A, particolarmente innovativa, attraverso un meccanismo partecipativo con le Regioni ha voluto individuare la vocazione di “quel” luogo, di quei 21 borghi.
Il 28 e 29 maggio il Fai collaborerà con i Comuni, con le comunità locali, 2 giorni di primavera per far conoscere questi luoghi e valorizzarli.
Credo molto in questa cosa: chi ha responsabilità politiche, amministrative, di governo deve accompagnare il tempo, anticipare i cambiamenti.
L’Italia è il Paese dei borghi, luoghi in cui è bello vivere e lavorare grazie ad azioni che puntano sulla digitalizzazione e l’ultra banda larga.
É l’inizio di un percorso.
Massimiliano Fedriga
Progetto frutto di collaborazioni, alleanza tra istituzioni, regioni e territori, e Anci, consentono di presentare due linee di progetti che volgono alla diffusione della bellezza che è di tutto il territorio nazionale.
Ringrazio il Fai per la collaborazione fattiva.
Occorre guardare al PNRR anche nell’ottica della nuova situazione internazionale che ci troviamo ad affrontare. Tutte le istituzioni devono porsi delle riflessioni per offrire l’opportunità di tenuta sulla crisi che stiamo affrontando.
Antonio De Caro
Il tema del contrasto allo spopolamento dei luoghi più piccoli è sempre stato una battaglia di “sostanza”. Ringrazio il ministero per l’impegno. Il PNRR è un provvedimento colmo di sostanza.
Abbiamo fatto squadra con la collaborazione tra ministero, comuni e regioni: non era facile riuscire ad assegnare queste risorse in breve tempo, ci siamo riusciti.
Sono esperienze pilota che potremo replicare in altri posti
Voglio sottolineare la possibilità data dal ministero di finanziamenti provenienti da privati, soprattutto nei piccoli borghi del nostro Paese “il privato” non è un tabù, partecipa attivamente alla vita e all’esistenza dei piccoli borghi.
L’economia urbana e sociale si compone di tanti fattori, di tante energie: pubbliche e private. Se in passato i piccoli borghi sono stati considerati simulacri da custodire che da vivere, con il conseguente spopolamento, oggi la sfida è dare attuazione a una sorta di un’agenda del controesodo, rendere quindi più accessibili i borghi.
Ilaria Cavo
É una giornata importante perché dà conto di quanto sia stato importante aderire a questo meccanismo partecipativo che ha portato a questi esempi, a progetti importanti.
I 21 progetti della Linea A sono un esempio da manuale della collaborazione tra stato e regioni.
Bisogna incidere sul territorio per la trasformazione in positivo dello stesso.
Una responsabilità di scelta basata su un concetto di fondo: la cultura che rigenera il territorio dal punto di vista occupazionale ed economico. Una trasformazione reale nei tempi dettati dal Pnrr.
Nel dialogo che abbiamo avuto con il ministero abbiamo visto accolta quella di avere una progettualità più diffusa, quella della Linea B.
Il nostro territorio sa progettare.
Giuseppe Roma
Importante, in questo processo, far partecipare alla definizione delle decisioni anche il mondo associativo, gli stakeholder, il territorio.
L’aiuto che il Comitato ha dato per formulare al meglio il bando è stato fondamentalmente il dare vita ai borghi.
Un Comune su 3 ha realizzato un progetto, è il successo di questo bando.
A livello locale sono state tante le risorse che si sono attivate per progettare.
NdS tornerà presto sull’argomento con approfondimenti.