I due prestigiosi critici cinematografici del New York Times, Manola Dargis e Anthony Oliver Scott, hanno stilato una lista degli “interpreti che hanno brillato più di tutti gli altri sul grande schermo negli ultimi venti anni”.
Nella graduatoria che vede, nell’ordine, sul podio Denzel Washington, Isabelle Huppert e Daniel Day-Lewis, seguiti da Keanu Reeves e Nicole Kidman, Toni Servillo (in questi giorni impegnato in Sardegna sul set del nuovo film di Leonardo di Costanzo) figura brillantemente al settimo posto, primo fra gli interpreti maschili europei e unico italiano presente in lista, davanti a diversi altri straordinari interpreti internazionali fra i quali Saoirse Ronan, Julianne Moore, Joaquin Phoenix, Tilda Swinton, Willem Dafoe, Gael García Bernal.
Ricordando il lavoro di Toni Servillo con Paolo Sorrentino fin dall’opera prima “L’uomo in più”, Scott scrive che “hanno sviluppato una simbiosi che richiama alcune collaborazioni fra grandi attori e registi del passato: Martin Scorsese e Robert De Niro; Vittorio De Sica e Sophia Loren; John Ford e John Wayne”.
Lo stesso critico afferma che “Servillo è stato per Sorrentino il principale avatar nel lavoro di scavo della corruzione e dell’ipocrisia- ma anche dell’improbabile gloria e dell’assurda resilienza – dell’Italia moderna”. A proposito delle due interpretazioni di Giulio Andreotti ne “Il divo” e di Silvio Berlusconi in “Loro”, Scott così prosegue su Toni Servillo “scavando come un attore Shakespeariano nella maestà e nella mostruosità di re antichi o immaginari, rende viva l’umanità stravagante e il profondo mistero di uomini che vivono per piegare il mondo al loro volere. E riesce anche a catturarne la solitudine.”