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Eurovision Song Contest 2022

Eurovision: la musica che unisce

Tempo di lettura: 4 minuti

Un evento trasversale, che non può restare insensibile di fronte a una ferita che sta lacerando l’Europa.

La dimostrazione che la musica è in grado di superare ogni barriera di tipo linguistico, geografico e politico.

È questo il senso più profondo dell’Eurovision Song Contest.

La Russia fuori dal concorso

La Russia non parteciperà all’Eurovision Song Contest 2022. A seguito dei recenti avvenimenti di politica internazionale l’EBU, European Broadcasting Union, ha ufficialmente squalificato la Russia dall’edizione di quest’anno della manifestazione europea.

Molti Paesi in gara si erano mobilitati per chiederne la squalifica, in alcuni casi ipotizzando in caso contrario il proprio ritiro, tra cui Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca, Islanda, Estonia, Lituania, Polonia e Paesi Bassi, oltre alla stessa Ucraina.

La risposta della Russia non si è fatta attendere. Attraverso un comunicato stampa, le emittenti russe affiliate hanno deciso di abbandonare l’EBU.

La risposta dell’Ucraina

In Ucraina, dopo il ritiro di Alina Pash (di cui NdS vi ha parlato nelle scorse settimane), il comitato organizzatore di Vidbir, il processo di selezione nazionale per l’Eurovision, ha deciso che a rappresentare la nazione al concorso saranno i Kalush Orchestra, secondi classificati in finale ma vincitori del televoto, con il brano “Stefania”.

Kalush Orchestra © Eurovision.tv

Dopo aver appreso la notizia, il cantante della band Oleh Psiukha dichiarato:

“Promettiamo a ogni ucraino che saremo all’altezza della sua scelta. In tempi difficili per il nostro Paese, faremo conoscere la nostra presenza in tutto il mondo”.

Qualche giorno fa, sul profilo Instagram della band, tre dei suoi componenti si sono mostrati in divisa militare. Un modo per manifestare la propria vicinanza ai soldati che stanno partendo per difendere il Paese, in un momento così drammatico di resistenza all’invasione russa.

L’Australia ha deciso

Intanto, dall’altra parte del mondo, l’Australia ha deciso. Sarà Sheldon Riley a volare a Torino con la canzone “Not the same”. Il cantante ha vinto la terza edizione di “Eurovision – Australia Decides”, con un risultato determinato in egual misura al 50% da giuria e televoto.

lo stile musicale di Sheldon, considerato uno degli artisti emergenti più importanti d’Australia, è stato descritto come “dark pop” capace di forgiare un suono e uno stile unici.

In molti si chiedono come mai l’Australia partecipi all’Eurovision Song Contest pur non facendo parte dell’Europa.

Da sempre fan del concorso, lo ha trasmesso ogni anno dal 1983. Il Paese ha gareggiato per la prima volta a Vienna nel 2015 per commemorare il 60° anniversario dell’Eurovision, ufficialmente invitato ad entrarne a far parte come membro associato EBU.

Il miglior risultato australiano finora è stato il secondo posto nel 2016 a Stoccolma.

Sheldon Riley per l’Australia © SBS

The Rasmus per la Finlandia

Anche la Finlandia ha fatto la sua scelta. Si tratta dei The Rasmus, gruppo rock vincitore della selezione nazionale UudenMusiikinKilpailu (UMK) con “Jezebel”, definita dalla stessa band “una canzone per donne forti e indipendenti, che tracciano le proprie tracce”.

Il meccanismo di votazioneè stato determinaro per il 75% dal televoto e per il 25% dalla giuria.

Insieme da quasi 30 anni, i The Rasmus sono uno dei gruppi finlandesi di maggior successo a livello internazionale. Hanno pubblicato diversi album, vinto numerosi premi dell’industria musicale e suonato in concerti in tutto il mondo. Il loro più grande successo, “In the shadows” è del 2003 e ha superato la soglia dei 100 milioni di streaming su Spotify, divenendo uno dei successi più venduti in tutto il mondo.

La Finlandia ha fatto il suo debutto all’Eurovision Song Contest nel 1961. Tuttavia, non è mai riuscita a piazzarsi tra i primi 5 posti, fino a quando l’iconico e stravagante gruppo dei Lordi ha trionfato al concorso del 2006 con una indimenticabile “Hard Rock Hallelujah”.

The Rasmus per l’Ucraina © Mariikka Varila

Azerbaigian: il sogno di Nadir

Nadir Rustamli rappresenterà l’Azerbaigian al 66° Eurovision Song Contest di Torino.

L’artista è stato selezionato internamente dall’emittente televisiva azeraİctimai Television, dopo la sua vittoria di The Voice of Azerbaijan.La canzone con cui Nadir gareggerà non è stata ancora rivelata.

Rappresentare il suo paese in Europa è sempre stato il sogno di Nadir, il cui mentore aThe Voice è stato EldarGasimov, vincitore dell’Eurovision nel 2011, con “Running Scared”, in duetto con Nikki. Quella è stata l’unica vittoria per l’Azerbaigian dal suo debutto all’Eurovision Song Contest nel 2008.

Anche in questo caso si tratta di un Paese non europeo ma membro ufficiale dell’EBU.

Nadir Rustamli © Eurovision.tv

News da Torino

Dal fronte torinese, si delinea sempre più la parte organizzativa e logistica dell’evento. Se la suggestiva Reggia di Venaria è stata scelta come location per il Turquoise carpet di apertura, con l’accoglienza delle delegazioni internazionali, l’Eurovillage – evento collaterale alla kermesse -si terrà al parco del Valentino, con una capienza stimata di 10mila unità, che permetterà di allestire più aree contemporaneamente, riducendo così possibili rischi legati alla pandemia.

Sabato prossimo ci attendono le selezioni nazionali di Danimarca, Francia, Romania e Serbia. Che da queste venga fuori il vincitore del prossimo Eurovision Song Contest?

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Scritto da

Editor e giornalista, si occupa di comunicazione istituzionale, pianificazione di eventi culturali e marketing librario. È stato vice direttore editoriale di una casa editrice scientifica, redattore e ufficio stampa per diverse realtà del settore. Appassionato di Eurovision Song Contest, ne è stato corrispondente a Vienna nel 2015. Gli piace esaltare la teatralità nei gesti del vissuto quotidiano e in quello che fa ci mette sempre la faccia.

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