Mahmood e Blanco,
vincitori del Festival di Sanremo,
rappresenteranno l’Italia
all’Eurovision Song Contest
il 10, 12 e 14 maggio a Torino
L’Italia ha fatto la sua scelta. A rappresentarci a Torino sul palco dell’Eurovision Song Contest saranno Mahmood e Blanco, vincitori del 72° Festival di Sanremo con il brano “Brividi”.
La conferma della loro partecipazione è arrivata nel corso della tradizionale conferenza stampa di chiusura del Festival.
Nei giorni scorsi NdS vi ha riportato nei dettagli la cronaca delle cinque serate della kermesse. Per Mahmood si tratta di un ritorno eurovisivo, avendo gareggiato per l’Italia nel 2019 a Tel Aviv, dopo la vittoria al Festival di quello stesso anno, qualificandosi al secondo posto con il brano “Soldi”. Quell’anno a trionfare furono i Paesi Bassi, con Duncan Laurence e la sua “Arcade”.
Tanti artisti eurovisivi all’Ariston
Quest’anno sul palco dell’Ariston si sono alternati molti volti che nel tempo hanno legato il loro nome all’Eurovision. Iva Zanicchi ad esempio vi partecipò a Madrid nel 1969 con il pezzo “Due grosse lacrime bianche”; classificandosi tredicesima.
Gianni Morandi, al terzo posto sul podio sanremese, nel 1970 ad Amsterdam si aggiudicò un settimo posto con “Occhi di ragazza”.
Massimo Ranieri ha preso parte al contest due volte: nel 1971 a Dublino con “L’amore è un attimo” che lo portò al quinto posto e nel 1973 in Lussemburgo con “Che sarà con te”, arrivando tredicesimo.
Non andò molto bene invece ad Emma, che nel 2014 a Copenaghen arrivò solo ventunesima nella classifica finale.
Francesca Michielin nel 2016 a Stoccolma occupò il tredicesimo posto con “Nessun grado di separazione”, mentre Fabrizio Moro, in coppia con Ermal Meta, arrivò quinto a Lisbona nel 2018 con la sua “Non mi avete fatto niente”.
Le vittorie dell’Italia
Prima della vittoria dello scorso anno a Rotterdam con i Måneskin, l’Italia aveva già vinto l’Eurovision Song Contest in altre due occasioni: nel 1965 a Copenaghen con Gigliola Cinquetti e la sua intramontabile “Non ho l’età”, ospitando poi la rassegna l’anno successivo a Napoli e nel 1990 con Toto Cutugno, che a Zagabria cantò “Insieme: 1992”, un inno all’Europa unita che portò il concorso l’anno seguente a Roma.
La scelta di Israele
Non siamo gli unici in Europa ad aver individuato chi porterà la nostra bandiera sul palco di Torino 2022.
Questa settimana è stata anche la volta di Israele, che ha scelto il venticinquenne vincitore di X Factor Michael Ben-David, con la canzone “I.M”, un inno all’accettazione di sé.
Il vincitore è stato proclamato sabato sera, attraverso una combinazione di televoto (50%) e 2 giurie, una composta dai giudici di X Factor – fra cui la vincitrice dell’Eurovision Song Contest 2018 Netta – e un’altra composta da professionisti del settore, entrambe con il 25% dei voti.
La storia di Israele all’Eurovision è decisamente particolare. È stato il primo Paese non europeo a fare il suo ingresso alla competizione nel 1973, in quanto membro dell’EBU.
Occorre infatti ricordare che l’Eurovision Song Contest è organizzato dall’EBU, European Broadcasting Union, la principale alleanza mondiale di media di servizio pubblico, che rappresenta 116 organizzazioni in 56 Paesi e altri 34 associati in Asia, Africa, Australasia e America.
Nel firmamento eurovisivo, Israele ha collezionato 4 vittorie: nel 1978, nel 1979, nel 1998 e, recentemente, nel 2018. Memorabile resta l’esibizione nel 1998 di Dana International, prima cantante transessuale a vincere il concorso europeo sulle note di “Diva” e a sdoganarne gli schemi nell’ottica all’apertura all’altro e dell’inclusività.
La Macedonia del Nord sceglie Andrea
Sarà Andrea a rappresentare la Macedonia del Nord all’Eurovision con la canzone “Circles”. Una composizione originale, inedita e contemporanea, con cui Andrea ha sbaragliato la concorrenza durante la selezione nazionale Za Evrosong, dove il 50% dei voti proveniva da una giuria internazionale e il 50% da un voto online.
Il Paese prende parte alla competizione in maniera non continuativa dal 1998 e fino al 2019 lo ha fatto con il nome F.Y.R. Macedonia.
Tra il 2008 e il 2018 la Macedonia del Nord ha superato le semifinali solo in un’occasione, arrivando settima in finale nel 2010 e ottenendo il suo miglior risultato di sempre.
Il record dell’Irlanda
A fare la sua scelta questa settimana è stata anche l’Irlanda, con Brooke Sculliom e la canzone “That’s Rich”. Il brano è ispirato all’autobiografia di Debbie Harry, cantante dei Blondie.
A decretare la vittoria di Brooke, un’equa combinazione di voti da parte di una giuria nazionale di professionisti, una giuria internazionale e del televoto.
Nonostante i risultati abbastanza deludenti degli ultimi anni, l’Irlanda è il Paese che detiene il primato di vittorie all’Eurovision Song Contest: 7 in totale.
Partecipa al concorso dal 1965, vincendolo nel 1970, nel 1980 e nel 1987. Ma è negli anni ’90 che raggiunge l’apice del successo, primeggiando ben 4 volte in 5 anni (1992, 1993, 1994, 1996). Da allora, nessun’altra nazione ha ottenuto più lo stesso risultato.
Che l’Italia dopo l’ultima vittoria con i Måneskin e la proposta di Mahmood e Blanco quest’anno voglia tentare la gloriosa impresa?
Il prossimo sabato 12 febbraio sono attese le finali nazionali di Lituania, Estonia, Lettonia e Ucraina. Vi terremo aggiornati!